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Nickname: gaza64
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Messaggi di Dicembre 2015
Infinibile come l'immaginazione quando prende la strada più lunga per condurti mai raggiungere mai muoverti solo andare per andare vai. Infinibile quello che hai visto guardando una sfera di cristallo mischiando le carte lasciando lo sguardo nell'indistinto eppure chiaro maturo giusto quello. Assomiglia a te, l'infinibile, quando non ti stanchi e ti prendi e lo prendi e non c'è limite alcuno all'averti. Possiedi ma non trattieni. Vinci e vincendo sai di aver perduto e perciò non ricominci. E ti fermi.
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- Sbaglio sempre. - I tempi. - Intendo gli accordi. - Forse è per quello che stono. - Lo sono, ma sbaglio il momento di emettere il suono. - La circostanza. - Sembrerebbe non essere mai in accordo con me. - Ora è diverso. - Perché non sei tu l'accordo. - Avrei già sbagliato, così come sono certa d'aver fatto. - E' perché anche tu, sei stonato.
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A un altro te lancio la sfida. E sei spada e corda e destra e sinistra. Ovunque giro la testa sento partire la fionda. Colpita. Affondata. Sotto il tavolo nascondo la mia arma segreta. Sfiorando gambe alle gambe. Imprigionata. Perduta senza essermi mai mossa da questa sedia. E' un cerchio magico la vita. Che rotola e rotolandomi libera e mi precipita.
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Balla per me, e sarà la musica a spostare ogni tuo passo. Destro, sinistro, destro e poi correndo saltare in alto nell'arco che le gambe e il tronco e la testa disegnano in un secondo che ad osservarlo tutto, si ferma. Balla per me, in questo buio che solo la tua figura illumina. Morbida e tesa, raccolta o protesa verso l'istinto che ti porta a raccoglierlo, l'invisibile sentimento che tra le dita trasporti come se fosse un figlio. Un germoglio che alla musica appartiene e come tale la esprime mentre balli e girando e volteggiando rendi simile al tuo costume di piume, che palpitando sotto il petto, freme. Balla per me, e sei il punto di luce tra i capelli, il bagliore dei nastri e la scintilla che ai tuoi piedi si accende. E la musica è un passo e un disegno, l'ultima volta prima della successiva, pausa prima dell'inchino finale. E uscire dal sipario, e tornare di nuovo, e ballare. |
Posso adeguarmi, assumere atteggiamenti diversi in relazione ad un altro tipo di comportamento. Assecondo con facilità l'interlocutore: lo faccio parlare, raccontare e dire di sé tutto ciò che, spontaneamente, ha voglia di comunicare. Sto attenta alle pause, misuro i tempi di reazione, mi sforzo di leggere tra le righe cercando d'interpretare anche gli spazi rimasti vuoti. Osservo le sfumature di un movimento banale, la direzione di uno sguardo e l'inflessione della voce quando pronuncia certe parole. Piego la testa cercando nuove prospettive attraverso le quali guardare e mi lascio guidare dal flusso costante di una presenza che sembra assumere molto lentamente l'identità che gli appartiene. Sono dentro al suo circuito esistenziale come se ne avessi sempre fatto parte trattenuta da un'energia capace, lei sola, di farmi restare. Annoto le omissioni ordinatamente una dopo l'altra, dopo l'altra, dopo l'altra consapevole che sia tra le cose non dette la verità più alta e considerevole d'interpretazione. Solo che poi le dimentico e, smarrita l'annotazione, comprendo che era mio compito ometterle definitivamente essendo io stessa, la ragione di ogni omissione.
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Inviato da: azaryel
il 19/06/2024 alle 19:11
Inviato da: gaza64
il 18/06/2024 alle 10:24
Inviato da: gaza64
il 18/06/2024 alle 10:23
Inviato da: Estelle_k
il 03/05/2024 alle 20:00
Inviato da: azaryel
il 03/05/2024 alle 18:48