Parola di Cialtrone

Mi sono trasferito su overblog.

 

IO, ME MEDESIMO

Ciao a tutti,

sono un ragazzo di 34 anni, vivo nella ridente Brianza (cos'avrà da ridere, proprio non lo so), mi occupo di comunicazione e organizzazione eventi e, nel poco tempo libero che mi rimane, scrivo e cazzeggio allegramente.

Questo blog non ha velleità artistiche, non contiene alti messaggi morali e non aspira a diventare centro di animate discussioni culturali. Voglio solo condividere con voi piccoli aneddoti, parole inutili e pensieri centrifugati, se poi riesco a strapparvi un sorriso, tanto meglio!

 

 

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Messaggi di Febbraio 2012

Amori giovanili, lei aveva 94 anni

Post n°71 pubblicato il 17 Febbraio 2012 da CialtroneStraparla
Foto di CialtroneStraparla

L'ho amata. L'amo ancora. L'amerò. Nonostante i Suoi quasi 103 anni. Parlo di Lei, Rita Levi Montalcini. Un amore struggente e intenso ma del tutto platonico ahimè. Io scrivo minchiate on-line e Lei è una una neurobiologa che ha preso un nobel per aver scoperto i fattori di crescita del sistema nervoso. Non c'era futuro.

La incontrai a un convegno in Bicocca ai tempi dell'università. Passeggiavo per i corridoi quando intravidi un cameriere in tenuta da lavoro. Subito mi vennero in mente due parole: catering gratuito. Decisi di pedinarlo. Fu così che trovai un bel rinfresco e con l'agilità che mi contraddistingue, mi gettai sul buffet. Mentre smangiucchiavo e sbevazzavo allegramente mi imbattei nella più dolce creatura di sempre: Rita Levi Montalcini. Per gli amici Rorò. Più che imbattersi è stato un inciampare: io rasento il metro e novanta e Lei, nonostante la cofana in testa, mi arriva alla tibia. Deglutii un tramezzino intero e mi prostrai ai Suoi piedi venerandola come una Dea.

Volevo evitare una scena da fan isterico del tipo: “OOOOHHHHMMMMIODDDDIO!!!! E' PROPRIO LEI!!! Ho tutti i Suoi dischi e ho appeso al muro un Suo poster in costume da bagno!!! Facciamo una foto??!?! Registriamo insieme il messaggio della mia segreteria telefonica?!?! Daiiii!!! Dica: Sono Rita lascia un messaggio dopo il bip solo se hai un Nobel! Ah Ah Ah che risate!!!”. Quindi cercai di darmi un contegno, mi presentai, feci un paio di inchini e mi complimentai per il Suo lavoro. L'assistente personale ripeté tutto quanto urlandoLe nell'orecchio destro, Lei mi guardò e sorridendo disse: “E' sempre una gioia incontrare giovani interessati alla scienza". Mi sorrise ancora e si allontanò. E' stato il due di picche più bello della mia vita. Che classe. Non Le confessai mai che ero lì solo per un attacco bulimico.

A seguito di questo incontro provai a leggere uno dei Suoi libri “La Galassia Mente”. Non esattamente un romanzo d'evasione, un filo pesantuccio forse, arrivai a pagina 12.

Ho una profonda ammirazione per Lei e per il Suo lavoro, per come ha affrontato la vita, per l'immensità della Sua conoscenza e per la grandezza della Sua anima. Alta due mele e poco più, possente quanto un grissino e con una cotonatura più morbida della carta igienica Foxy. E' Lei, la mia Rorò.


A cento anni ho perso un po' la vista, molto l'udito. Alle conferneze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent'anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente.

A 34 anni senza occhiali non mi vedo nemmeno i piedi e dopo aver passato un intero concerto dei Cranberries accanto a un amplificatore, mi sono giocato anche l'udito. Il mio corpo fa ampiamente quello che vuole da anni e la mia mente.. beh, è inutile aggiungere altro.

 
 
 

Perchè Sanremo è Sanremo, purtroppo.

Post n°70 pubblicato il 15 Febbraio 2012 da CialtroneStraparla
Foto di CialtroneStraparla

Come giustamente mi ha fatto notare Pantouffle una cara amica, è iniziato il Festival di Sanremo. Mi sono distratto un attimo e track, son già lì che cantano. Quest'anno il Festival è all'insegna della modernità e dell'innovazione. Conduce Gianni Morandi, speriamo che non si decomponga prima di sabato. Peccato che come valletta non ci sia Rita Levi Montalcini, così per dare una ventata di freschezza. Ospite della prima serata Adriano Celentano, una nuova leva. Ospite della seconda serata Mosè, che racconterà i suoi 40 anni nel deserto.. così nel caso qualcuno fosse rimasto ancora sveglio e vigile sintonizzato su Rai1, lo si stronca in un attimo. E' inutile negarlo, gli alti ascolti del Festival della Canzone Italiana sono dati dagli svenimenti per noia, da attacchi improvvisi di narcolessia e da centinaia di persone che cercano sollievo spaccandosi la testa al muro. Persino il sistema del televoto si è addormentato. Per dire.

Ho letto che Gigi D’Alessio e Loredana Bertè hanno formato un duo. Credo sia uno dei segni dell'apocalisse. Loredana mi è diventata simpatica da quando è impazzita, sembra posseduta da un alieno con l'Alzheimer. Gigi purtroppo è Gigi, e a questo non c'è rimedio. Il testo della loro canzone sembra sintetizzare perfettamente il mio pensiero:

...
Sono chiusa a chiave E ci resterò
(in manicomio mi sembra)
...
Non c’è niente di più Ci sei ma non ci sei
(non c'è proprio, altro che palle)
..
Sono maledetta Questo sì lo so
(lo sanno tutti, negarlo non avrebbe senso)
...
Sarò vento che il tuo fuoco accenderà
(e speriamo che prendano fuoco rapidamente)

Purtroppo avendo una vita non mi è stato possibile seguire la prima puntata, quindi ho scritto questo post sulla base del nulla. Non sarete mica stupiti? Sarò presissimo per tutto il resto della settimana, mannaggia: devo lavarmi i capelli (prima li cerco in giro per casa e poi li lavo), devo tagliare le unghie al gatto e soprattutto mi tocca sbrinare mio padre (vedi post precedente).. una vita frenetica a discapito di Sanremo.

La giovane Giulia Anania canta ”La mail che non ti ho scritto”. Questo poteva essere “Il post che non vi ho scritto”. Poteva.

 
 
 

Prendi un week-end, trattalo male, lascia che ti aspetti per ore..

Post n°69 pubblicato il 13 Febbraio 2012 da CialtroneStraparla
Foto di CialtroneStraparla

Doveva essere un fine settimana super mondano. Vita sociale a manetta. Alcol a fiumi. Sesso di gruppo senza il gruppo.

Venerdì aperitivo al Milano, un locale molto bello della city. Capisco che chiamare Milano un locale a Milano denoti molta poca fantasia. Sabato giro in battello sul lago di Como e tappa a Bellagio con amici madrileños appositamente arrivati dalla Spagna. Olè! Sabato sera cena in una tipica osteria macrobiotica, elemento principe del menù: lo strutto. Domenica cazzeggio selvaggio, giro da MediaWorld e divano. Tanto divano. Troppo divano. Anzi no, il divano non è mai troppo.

Ecco come il week-end sia finito inesorabilmente giù per il cesso.

Venerdì sera ho fatto l'immenso errore di sedermi sul divano prima d'uscire di casa. Ho ripreso i sensi a mezzanotte, mi sono infilato il pigiama e ho proseguito la ronfata a letto (memento: mai toccare il divano a fine giornata se si vuole avere una serata eccitante). Sabato mattina pronto per la gita a Bellagio in battello! Peccato che in inverno il servizio battello sia sospeso.. non importa, andiamo in auto con la strada panoramica! Alla quarta curva ho iniziato a diventare verde e a soffrire il mal d'auto. Arrivati a Bellagio, il deserto dei Tartari. I negozi nel periodo invernale sono tutti chiusi e faceva così freddo che ho perso un orecchio sul lungo-lago. Torniamo verso la civiltà, seguendo un percorso meno vomitevole, e decidiamo di fare un giro a Como. Tempo zero e mi chiama mio padre dicendomi che si è rotta la caldaia. Molto bene. Torno di volata a casa e trovo mio padre imprigionato in uno spesso strato di ghiaccio, come i mammut nei film. La caldaia ogni 10 minuti andava in blocco. Era necessario spegnere e riaccendere il bruciatore, per farla ripartire per altri 10 minuti. Comodissimo. Ho passato la nottata nel locale caldaia con la mano sull'interruttore.. e mi sono scordato la mangiata faraonica. Domenica l'ho passata sul divano, avvolto come una mummia nel piumino, con due paia di calze e la tuta da sci.

Di seguito la foto di un cigno che si burla di me mostrandomi il culo. L'ho scattata poco prima di perdere l'orecchio. Era un segno premonitore.

 

 
 
 

E vissero felici e contenti, grazie al prozac

Post n°68 pubblicato il 09 Febbraio 2012 da CialtroneStraparla
Foto di CialtroneStraparla

Sono andato a vedere una mostra allestita per festeggiare i 25 anni di animazione della Pixar. Per me vale come un'uscita culturale. Passeggiando tra le sale del Padiglione d'Arte Contemporanea ho iniziato a elucubrare su quanto fossero dannatamente sfigati i protagonisti della Disney. Al confronto Oliver Twist ha un'infanzia felice e serena.

La prima che mi viene in mente è Aurora, la bella addormentata nel bosco. Che già dal soprannome si capisce che non brillava certo per vivacità e intelligenza. Ragazza di nobili origini, bella e ricca, ma per colpa di un invito mancato viene data in affidamento alle tre fate, che sono un forte ibrido tra le protagoniste di Sex And The City e le bambinaie di SOS Tata. Qui i cretini sono i genitori. Ma lo sapete che Malefica è incazzosa, che si offende per un nonnulla! Vi costava così tanto invitarla al battesimo?! Per risparmiare un po' sul catering avete fatto un macello. Aurora cresce, si fa giovincella e l'ormone s'imbizzarrisce. Durante una scampagnata al parco incontra il primo uomo della sua vita e decide di farselo. Ovviamente era un principe, fosse andata al Parco Sempione probabilmente rimediava un tossico o un esibizionista con impermeabile. Queste secondo voi sono delle belle premesse per un rapporto sereno e duraturo? Non credo proprio.

Un'altra è Biancaneve. Nell'ordine: prima cercano di strapparle il cuore dal petto, poi finisce a lavorare come colf per un gruppo di nani (probabilmente in nero, non ho mai visto nessuno farle firmare un contratto, roba da chiamare subito i sindacati) e per concludere viene avvelenata. Biancaneve ancora adesso prende una manciata di Tavor per riuscire a dormire la notte. Qualcuno poi avrebbe dovuto spiegare a Grimilde che con della semplice stricnina poteva farla fuori in tutta tranquillità, senza lo sbattimento della clausola del “bacio d'amore”. Che poi sappiamo tutti che le protagoniste della Disney sono di facili costumi e alla fine limonano sempre con qualcuno.

Ariel, la Sirenetta. Nata da madre sconosciuta, una cernia probabilmente. Di tutta questa storia la più grande cazzata è che il principe si innamora della voce di Ariel. Certo, molto plausibile. Nella realtà avrebbe più successo Ursula, un bel davanzale abbondante ha sempre il suo perché. Le tette grandi compensano i tentacoli.

Cenerentola. Anche questa fiaba è l'apoteosi della minchiata. Una sola cosa ho capito delle donne, che nessuna abbandonerebbe mai un paio di scarpe firmate. Strappatele di dosso l'abito da cerimonia, portate i cavalli bianchi al macello e rottamate con incentivi statali la carrozza, ma non toccatele le scarpe! Che poi si sa che alla fine sposa il principe non perché innamorata ma perché le riporta la scarpetta di D&G. Un appunto, qualcuno le dica che non è igienico giocare con i topi.

Non ci sono solo principesse sfigate. Parliamo di Penny: orfana, data in affidamento a Medusa e costretta a lavorare in una miniera rischiando l'annegamento ogni santo giorno. Immaginate i risvolti psicologici di tutta questa vicenda. Credo sia ancora in analisi. Un'altra poi che rischiava la peste, il tifo, la leptospirosi e la toxoplasmosi, grazie alla compagnia di Bianca e Bernie.

Non sono solo le fanciulle a essere sfigate. Vi ricordate Semola? Orfano, lavora come sguattero e, prima di riuscire a estrarre la spada dalla roccia, viene quasi divorato da un luccio, spennato da un falco e molestato sessualmente da una scoiattola in calore. Poi c'è l'incontro con la gattara del quartiere, Maga Magò.

E Nemo? Orfano di madre, nato con una pinna atrofizzata. Quante sono le probabilità che un animale con evidenti malformazioni fisiche riesca a sopravvivere in natura? Zero. Unico lato positivo del racconto è che mi ha insegnato il balenese. L'ho scritto anche sul curriculum.

Esprimevo a mia nipote le perplessità del “vissero felici e contenti” e lei mi ha deliziato con uno spin-off della Spada Nelle Roccia: protagonista Mago Merlino che si innamora di Fata Minestra, si sposano e hanno una figlia che chiamano Minestrina. La trama mi sembra un po' debole.

 
 
 

Dalla Cina con orrore e un po' di ammirazione

Post n°67 pubblicato il 07 Febbraio 2012 da CialtroneStraparla
Foto di CialtroneStraparla

Ho cercato per settimane una normalissima radio-sveglia per mio padre, una normalissima sveglia in digitale con numerazione a caratteri cubitali (mio papà è un po' Mister Magoo), retro illuminata e collegabile alla presa elettrica. Sappiate che non ne esistono più. C'è quella che proietta l'ora al muro, quella che parla, un'altra che memorizza 12 fusi orari diversi, quella che ti infila la supposta quando hai la febbre.. ma di una cazzutissima sveglia che mostri solo l'ora, neanche l'ombra.

Quand'ecco apparire all'orizzonte un fantastico bazar cinese! L'antro delle meraviglie, in un mondo parallelo. Vuoi che i cinesi non abbiano almeno 1000 modelli differenti di sveglie?! Sono entrato correndo. Corridoi e corridoi di inutile ciarpame Made in China. Un sogno divenuto realtà. Ho deciso di immortalare solo per voi alcuni tra gli oggetti più caratteristici magicamente apparsi al mio cospetto.

Borsa Safari. Per la giungla cittadina. In pura plastica maculata. Volete far schiattare d'invidia le vostre amiche al mercato, presentatevi con una leopard-plastic-bag.


Pelle di tigre. Continuando con lo stile animalier, ecco a voi un simpatico tappeto da posizionare tra il divano e il camino... se possibile più vicino al divano, essendo super-sintetico è un attimo trasformarlo in una torcia. Nessun animale è stato sacrificato per la realizzazione di questo oggetto di gran design, però avranno scuoiato come minimo una decina di Trudi.


Abito da sposa. Tra una borchia e un reggiseno da puttanone, ecco apparire un fantastico abito da sposa! Elegante, raffinato, così sintetico che nel prendendolo in mano ho preso la scossa. Nonostante il super fiocco, le finte perle e il finto pizzo, è un abito semplice che ogni sposa vorrebbe indossare.


Il monile per la nonna. Ogni nonna che si rispetti ha una credenza degli obbrobri con: bomboniere raffiguranti bambini a grandezza naturale, cornici in simil barocco placcate d'oro con lucine a intermittenza, fotografie di parenti sconosciuti e adesso una bellissima scultura di un'amazzone in completo sadomaso. L'opera, di grande pregio artistico, raffigura probabilmente una prostituta in completo da lavoro. Da notare l'elegante pantera nera che scruta da vicino la vagina della padrona.


Pedi Pistol, The Motorized Home Pedicure System! Il nome non l'ho inventato io. Sulla confezione c'è proprio scritto così, con tanto di punto esclamativo. E' un pratico sistema elettrico per la cura dei vostri piedi. Siete così pigri da non volervi chinare per tagliarvi e limarvi le unghie dei piedi? Questo è l'oggetto che fa per voi! Pedi Pistol, grazie alla sua forma innovativa-affusolata-allungata, vi permetterà in comodità di prendervi cura delle vostre estremità! Tutto in rima. Non è un vibratore, anche se sembra, non lo è. Giuro.


Quanta beltà. Dimenticavo, ho trovato la sveglia per mio padre: una vecchia sveglia di una volta. Meglio, una vecchia sveglia cinese di una volta.

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 04/10/2011
 
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