Parola di Cialtrone

Sono un pisello rugoso

A pensarci bene le tare genetiche nella mia famiglia sono abbastanza evidenti. Uno si rende conto di non essere stato adottato quando si accorge che i parenti più stretti hanno gli stessi disturbi psichici che ci contraddistinguono dall'infanzia. Del resto la prima Legge di Mendel parla chiaro: l'incrocio tra due piselli rugosi genera un pisello rugoso. Con buona pace di Giovanardi, anche se non credo che l'unione tra piselli possa essere legalmente riconosciuta dal Governo Italiano. (Ndr. A me 'sta storia del pisello rugoso mi ha sempre fatto tanto ridere!)

Domenica Gengis Khan, la mia nipotina più piccola, ha corso la campestre. Dopo 300 metri sembrava un cane San Bernardo il 15 di agosto in centro Milano: la sua lingua era rimasta alla partenza. E' quasi meno sportiva di me. Nel tornare a casa si è spalmata su una vetrina per ammirare degli orecchini a forma di fiorellino. Mio fratello dall'alto della sua autorità ha tuonato: “Lo sai che non puoi farti il buco alle orecchie prima dei dieci anni!”. La piccina sconsolata ha sgranato gli occhioni azzurri nel tipico sguardo da bambina-triste-incompresa-amareggiata-supplichevole, cercando un barlume di speranza nello sguardo di suo padre. Nulla da fare, mio fratello è un uomo tutto d'un pezzo, severo e rispettoso delle regole. Comunque devo dire che gli orecchini le stanno molto bene. Ha buon gusto. Dovrà portarli per qualche settimana nell'attesa di scongiurare una qualsiasi infezione lobifera. Poco prima di farsi sparare nei lobi ha chiesto: “Ma posso piangere un po'?”. Quanta tenerezza. Ho fatto notare a mio fratello che il prossimo passo sarà un piercing al capezzolo. Mi ha insultato.

Attila, mio nipote più grande, sta invece vivendo i suoi primi contrasti caratteriali con il gentil sesso. In cameretta ha un pungiball gonfiabile, l'altro giorno lo riempiva di pugni dicendo: “Così impari Maddalena!”. Un filo violento il ragazzo. Ho chiesto delucidazioni di cotanto astio e la risposta è stata: “Mi dice che sono bravo ma non lo pensa veramente”. Credo volesse intendere che la bambina è sarcastica. Finché picchia il pungiball e non Maddalena, per me non ci sono problemi. Che rimanga tra noi, ma in un ipotetico incontro di boxe mio nipote andrebbe KO al primo round. E' un giuggiolone.

Ieri sera mi chiama mia sorella, ha rotto la chiave nella serratura di casa ed è rimasta chiusa dentro. Le ho chiesto se avesse già contattato il fabbro e la risposta è stata: “Oramai è sera, ho cenato da Luini con un paio di panzerotti e non ho altri impegni. Ci penso domani”. Poi ha aggiunto che avrei potuto scrivere dell'accaduto qui sul blog. Mi sorge il dubbio che l'abbia fatto apposta per essere citata. Ah, le donne! Cosa non farebbero per farsi notare.

Mio padre dal canto suo, alla veneranda età di 80 anni, è entrato nella fase delle domande sceme:

Io: papà domani mattina devi fare il prelievo del sangue. Papà: in ospedale? Io: no, al reparto macelleria dell'Esselunga.

Io: papà devi raccogliere le urine delle 24 ore. Per un giorno intero devi farla qui nel contenitore. Papà: ma tutta lì dentro? Io: no, solo un po'. Il resto puoi farla comodamente in giro per casa, magari creando dei disegni naif sulle tende.

Ore 6 di mattina, avvolto come un involtino primavera nel piumone vengo svegliato da mio padre: fa freddo fuori? Io: @#!*&%?!§*!

Io: sto andando dal veterinario. Papà: per il gatto? Io: no, mi faccio sverminare.

Io: papà è pronta la cena! Papà: in cucina? Io: no, ti ho preparato una ciotola sul balcone. Quando hai finito gratta che ti faccio rientrare.

Domani probabilmente troverò mio padre che picchia il pungiball gonfiabile di Attila urlando: “Così impari Cialtrone!”.

Ho bisogno di folklore, voglio un herpes

C'è un folle nell'isolato, uno spostato al bar, una stramba ragazza in palestra o una scriteriata al supermarket? In un attimo diventeranno tutti amici miei. Ho un dono. Non ho amicizie normali, a fatica lego con persone troppo posate e schifo gli individui sani di mente. Ho bisogno di folklore nella vita. Voglio vivere in un circo.

M ha iniziato una dipendenza da palestra. Mille corsi a settimana. Zumba a manetta e cosce dure come il marmo, me le ha fatte tastare. Non è nuova alle dipendenze, da un anno circa non può fare a meno di Tiffany. Bracciali, catenine, se avesse dei tampax azzurri con il logo Tiffany sarebbe una persona felice e realizzata.

I mi ha confidato d'aver partorito in sogno i gemelli del demonio. Non so se organizzare un esorcismo o se comprarle un paio di tutine ignifughe che possano resistere alle fiamme dell'inferno. Comunque in un mio precedente sogno l'avevo tramortita e uccisa a padellate. Covo evidentemente del rancore inespresso.

G è speciale, riesce a dire qualcosa di sbagliato al momento sbagliato con la persona sbagliata. Non può girare da solo, deve avere un tutore. Se è a conoscenza di un pettegolezzo o di un segreto, sicuramente lo spiattellerà alla prima occasione in una serie infinita di gaffe.

S mi aggiorna sulle sue scariche di dissenteria, un argomento che mi tocca molto da vicino. S e D vivono in un mondo fatato e puffettoso popolato da teneri orsacchiotti del cuore e minipony svolazzanti tra nuvole luccicanti cariche di fiocchi di neve amorosi che sorvolano il magico mondo strapazzoso di pitù-pità (appositamente senza punteggiatura, da leggersi tutto d'un fiato). Innamorati persi.

IM insiste nell'invitarmi a serate giovani, nonostante di giovane io abbia solo il colesterolo alto. Questo week-end è al VinItaly, non so se la rivedrò mai più. Mi ha salutato con un “addio”. Sono un po' in ansia, chissà se quei poveri espositori avranno sufficiente vino per dissetarla.

A mi scrive Email fiume parlandomi dei Teletubbies, senza un motivo. Ora è tutta presa dalla suo nuova dieta. Drogata di crusca, ne butta giù cucchiaiate intere senza liquidi, a secco. Finirà soffocata da un eccesso di fibra ma almeno avrà l'intestino pulito. Cervello ingolfato ma colon lindo e lustro.

F, la roccia de La Spada Nella Roccia. Un filo rigido magari, ma una volta superata l'apparente freddezza si palesa con tutta la sua cretineria. Basta solo avere l'accortezza di sfilargli la spada dal sedere per poterne apprezzare acume e simpatia. Non è semplice essere amabili e sagaci con qualcosa piantato nel deretano, vorrei vedere voi.

Sono come l'herpes labbiale, pronti a sbucare fuori nei momenti di stress e di difficoltà. Non c'è modo di guarire. Per fortuna. Domani sicuramente sarò investito da un suv, un treno deraglierà nel mio garage e il gatto userà il mio cassetto delle calze come lettiera, perché la sfiga si distrae solo per alcuni istanti e poi torna immediatamente all'opera, ma io avrò sempre l'herpes a deturparmi il volto.

Come uno scoiattolo volante

Solo frequentando le palestre ci si accorge di quanto sia diverso l'approccio allo sport tra uomini e donne. I primi si ammazzano di fatica sollevando quanti più chili possibili, le seconde avviluppate a macchinari fortifica chiappe.

Incuranti della panza e della coscia da suino, i maschi si buttano sui bilancieri, fa niente se dopo aver fatto 5 gradini hanno il fiatone, ma vuoi mettere sollevare pesi con la sola forza del pensiero. Il risultato è che sembrano ancora più rotondi di quello che sono, il muscolo cresce ovviamente, ma sotto la ciccia. E' necessario un trivellamento nel grasso per raggiungere qualche fibra muscolare. Carotaggi a vuoto invece sono stati fatti alla ricerca dei neuroni. Sono così grossi da creare un loro campo magnetico. Alcuni poi si cimentano solo in alcuni esercizi, ignorandone altri. Braccia possenti come le emorroidi di Enzo Paolo Turchi ma gambe esili come il cervello del Mago Otelma. Un corpo armonioso, dove l'armonia è stata scritta da DJ Francesco. Muovi in alto la mano, sono il tuo capitano, muovi al tempo il bacino, sono il capitano Uncino! Ieri un tizio mangiava carne essiccata tra un esercizio e l'altro. Per incrementare le proteine. E tanti saluti al fegato. Che poi, a sapere che in palestra si poteva mangiare ordinavo una pizza. Lo stesso energumeno faceva ginnastica in infradito di plastica. Per lo sforzo poteva anche girare in ciabatte da casa, pelose a forma di facocero.

Le donne invece si dividono in due grandi categorie: truccate e non truccate.

Quelle truccate frequentano la palestra solo per trovare marito. Vestite come per partecipare ad un galà, truccate da puttanoni e con il cellulare sempre in mano. Non fanno neanche finta di sudare, si piazzano in sala pesi e tampinano ogni essere vivente che pesi meno di una tonnellata. Un consiglio a queste giovani rampanti, provarci con uomini ossessionati dalla forma fisica, che si depilano e che fanno apprezzamenti sui bicipiti altrui.. non è una buona idea. Io vi ho avvisato, poi voi fate come volete. Se poi vi chiedono consigli su quale crema notte usare, non venite a lamentarvi con me.

Le donne non truccate invece sono le Iron Lady della palestra. Salgono sulla cyclette alle prime luci dell'alba e ci rimangono fino a quando l'inserviente non le trascina fuori insieme alla spazzatura a notte inoltrata. Cesellano le chiappe con mille esercizi, mille piegamenti, mille macchinari. Hanno un unico scopo nella vita, la lotta all'ala di gabbiano. Rassodare il tricipite per combattere l'effetto scoiattolo volante. Lo sciabordio dell'interno braccia, quello che quando fai ciao-ciao con la manina, traballa tutto. Chissà poi perché le donne sono ossessionate da questa parte del corpo. Avete mai sentito dire da un uomo: “Che tricipiti sodi ha quella ragazza!”, “Ho conosciuto una ragazza con dei tricipiti così!”. Misteri della vita.

Prendi l'arte e mettila da parte, anzi in disparte

Oggi ho potuto unire la mia passione per le brutture, alla gioia della mercificazione su strada. Stavo guidando allegramente cantando “E' l'unico frutto dell'amor, è la baaanana, è la baaanana!” pantouffle con tanto amore ma credo di odiarti, quando noto che un leone mi scruta dal ciglio della carreggiata. Mi guardava con aria aggressiva e con ghigno satanico.

Ho tirato giù un'inchiodata (si usa ancora questa espressione?) ed ho accostato. Meraviglia delle meraviglie, animali di ceramica a grandezza naturale inognidddove! Un simposio di mostruosità, la fiera della turpitudine, il paradiso dell'orrore.

Scendo dall'auto come un bambino nel mondo dei balocchi e inizio a fotografare incurante d'essere osservato da un vecchietto mimetizzato con l'esposizione. Mi incalza: “Vedo che le piacciono!”. Colto di sprovvista ho risposto: “Sì bellissimi!”. Forse ho usato un po' troppa enfasi per risultare credibile, ma tant'è che il canuto scultore ha iniziato a descrivermi le sue opere. Io continuavo a fotografare.

Siamo in periodo di Pasqua, quale occasione migliore per un bel centro tavola

Avete un'amica chiacchierona, che magari vi sta un po' sulle balle? Una bella gallina è quello che fa per voi.

Abbellite il vostro giardino con una coppia di fenicotteri innamorati a grandezza naturale!

Siete dei mafiosi, per voi una bella testa di cavallo già decapitata.

In alternativa potete prendere un cavallo intero e decapitarlo all'occorrenza.

C'è persino un cane albino.. per tutti i gusti. L'imbarazzo della scelta. Venghino signori, venghino!

Cosa spinge talune persone a investire in queste sculture? Sarei curioso di sapere se qualcuno le trova veramente belle tanto da posizionarle sul caminetto o in bella mostra in giardino. Probabilmente il mercato dell'animale di ceramica sopravvive grazie agli scherzi e alle ripicche: il vicino di casa ti ha regalato un cuscino peloso arancione a forma di teschio, e tu ricambi con un fenicottero rosa in porcellana. Il tuo migliore amico si sposa, e tu gli fai trovare in casa la statua di un'antilope. Tua suocera di sta ampiamente sul culo, e a Natale si becca un cinghiale di coccio. Semplice.

Relazione aperta

Era da un po' di tempo che non la vedevo. Dopo l'ultima litigata ho impiegato molto tempo per cercare la pace nel mio cuore, ho riflettuto, ho analizzato in maniera critica quello che rimaneva del nostro rapporto e ho cercato di comportarmi nella maniera più corretta. Quello che la società e la morale collettiva intendono come più corretta. Rimane uno dei rapporti più conflittuali della mia vita. Non siamo mai andati veramente d'accordo io e la palestra.

Abbiamo una relazione aperta e libera, ovvero io sono liberissimo di non andarci. Ho rinnovato l'abbonamento per l'ennesima volta. Soldi buttati nel cesso. La mia è una frequentazione saltuaria, dall'ultima volta che ci sono stato hanno riarredato tutti gli spogliatoi, per dire.

Questa volta ho deciso d'impegnarmi, devo fare attività fisica. E' un bene per il corpo e per la mente, anche se quest'ultima è stata data ampiamente per spacciata. Sono in quella fase in cui mi fa male tutto: dai capelli, anche quelli che ho perso, alle unghie dei piedi, anche quelle che ho tagliato. Dicono che soffrire è normale, vuol dire che ho lavorato bene, che c'ho dato giù di brutto! Secondo me sono cazzate, la percezione del dolore è una difesa sviluppata dagli esseri viventi per la propria sopravvivenza e per favorire l’allontanamento dagli stimoli pericolosi. La palestra è uno stimolo pericoloso che mina alla mia sopravvivenza. Ne ho la certezza.

Non ho bisogno di dimagrire o di pomparmi con sessioni frenetiche di body-building, come quei minorati mentali che passano ora a sollevare pesi guardandosi allo specchio scolpendo il loro corpo a discapito della materia grigia, e qui vi confermo che è solo la mia invidia a parlare, necessito però di riprendere contatto con il mio corpo e con la mia vitalità. Uso l'auto anche per andare in bagno, mi viene il fiatone se gioco a carte e più volte sono rimasto bloccato con la schiena, l'ultima volta nel caricare la lavatrice. Sembro la versione anziana di Matusalemme in stile casalinga disperata.

Quindi che ginnastica sia! Anche se mi sento un criceto ebete a correre sul tapis roulant per ore rimanendo fermo, lo faccio. Non ditemi di fare jogging all'aperto tra fiori di lillà e cipressi, primo perché rischierei una crisi asmatica d'allergia al polline, e secondo perché non ci sarebbe nessuno a cazziarmi nel caso battessi la fiacca. Necessito d'essere curato a vista, un secondo di distrazione e mi ritroverei al bar a fare un aperitivo. E' un attimo.

L'istruttore mi ha detto che per bruciare grassi e per rianimare il sistema circolatorio devo correre a un'andatura leggera ma costante senza andare in apnea o stramazzare al suolo - per capire se l'andatura è corretta devi riuscire a parlare nonostante lo sforzo - testuali parole. E' così che ho impostato il macchinario su velocità osteoporosi e ho iniziato a raccontare tutta la mia vita alla vicina centaura su cyclette. Dopo 10 minuti l'allenatore mi ha redarguito perché non lavoravo e disturbavo. Esattamente quello che mi rimproveravano al liceo. Io comunque seguivo solo i suoi consigli, se poi non si spiega bene non è mica colpa mia.

Mi fanno male anche i polpastrelli. La finisco qui con questo post.