Parola di Cialtrone

Mi sono trasferito su overblog.

 

IO, ME MEDESIMO

Ciao a tutti,

sono un ragazzo di 34 anni, vivo nella ridente Brianza (cos'avrà da ridere, proprio non lo so), mi occupo di comunicazione e organizzazione eventi e, nel poco tempo libero che mi rimane, scrivo e cazzeggio allegramente.

Questo blog non ha velleità artistiche, non contiene alti messaggi morali e non aspira a diventare centro di animate discussioni culturali. Voglio solo condividere con voi piccoli aneddoti, parole inutili e pensieri centrifugati, se poi riesco a strapparvi un sorriso, tanto meglio!

 

 

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Messaggi di Marzo 2012

Bit-Bit, Blin-Blin e Din-Don-Dan

Post n°84 pubblicato il 16 Marzo 2012 da CialtroneStraparla
Foto di CialtroneStraparla

Mi è recentemente capitato ad una cena tra amici, di ritrovarmi seduto accanto ad un signore un po' anzianotto con la simpatia e l'entusiasmo di un opossum travolto da un tir adibito al trasporto di lapidi. Non so se rendo abbastanza l'idea. Normalmente definisco queste tipologie di persone come incudini nei coglioni, ma non vorrei sembrare volgare e inopportuno.

Immaginatevi una tavolata di persone che conversano amabilmente del più e del meno tra risate e goliardia, mentre alla mia destra l'opossum sembra pronto per stirare le zampette e spirare. Quanta vivacità, quanta gioia di vivere. Volevo defibrillarlo. Ho quasi pensato non fosse in grado d'intendere e volere quando ci ha chiesto di ordinare per lui. Probabilmente la sua religione gli impedisce di rivolgersi direttamente al cameriere o forse ha bisogno di un tutore. Abbiamo giocato al telefono senza fili, ve lo ricordate? Lui ci ha bisbigliato l'ordine all'orecchio e noi l'abbiamo riferito al cameriere.

Stavo per dargli l'estrema unzione con dell'olio toscano di prima spremitura, quando riceve un sms. Improvvisamente, come folgorato da una scossa elettrica da un milione di watt, si getta sul cappotto, estrae il cellulare e con fare sornione inizia a digitare. Non ha mai più abbandonato quel cavolo di smartphone. Per tutta la sera è stato un continuo di bit-bit di sms, blin-blin di notifiche Email e din-don-dan di chat. Fastidioso quanto sedersi senza mutande su un termitaio e snervante come la ricerca di un filo logico tra le parole di Valeria Marini. Totalmente inutile nella vita reale, quanto impegnato e coinvolto nella vita virtuale.

Dopo cinque minuti di suoni bitonali avrei voluto estirpargli il telefono dalle mani e conficcarglielo in gola insieme all'auricolare bluetooth, al caricatore e alla batteria di scorta con la confezione. Ma ci si può ridurre così a quasi 60 anni? Ha sviluppato una forma di dipendenza dall'online, passa intere giornate sul web a chattare e parla solo di chi ha conosciuto, di chi ha trombato e delle sue prestazioni sessuali o presunte tali: è alto come un tombino, ma non di quelli sporgenti.. quelli a filo asfalto, ha la prestanza fisica di un barile sfondato, ma è soprattutto un grandissimo mentecatto. Conosco molte persone non particolarmente belle ma dotate di carisma, fascino, intelligenza e arguzia, che hanno un enorme successo sentimentale, ma lui oltre ad assomigliare a un bidone per umido con la  barba, ha la vitalità di una pianta grassa e la velocità di pensiero di un tacchino con Alzheimer. Forse dalle mie parole traspare un filo di animosità. Forse..

Se a una conversazione face-to-face preferisci un da dove dgt? ma perchè non te ne stai a casa tua invece di centrifugarci i maroni infilandoci un minipimer nelle mutande?

Non so voi ma oggi mi sento particolarmente tollerante.

 

 
 
 

Primavera, tempo di spremitura

Post n°83 pubblicato il 14 Marzo 2012 da CialtroneStraparla
Foto di CialtroneStraparla

Rifuggo la paternità come Flavia Vento rifugge i congiuntivi. Non mi sento portato, poi mi verrebbero le smagliature. Grazie al cielo non tutti la pensano come me, altrimenti la nostra estinzione sarebbe alle porte.

Un mio amico, che per la privacy chiameremo LS, vuole avere una nidiata di frugoletti che sbavano, urinano e ruzzolano per casa. Il mio alano si comportava esattamente così, ma non voglio polemizzare. Purtroppo l'affannosa ricerca di un bambino, meglio sarebbe dire “l'ansimante ricerca di un bambino”, tarda a dare dei frutti, anche se a mio avviso il bello sta proprio nel cercare. Si è quindi palesata la necessità di un consulto medico per verificare il corretto funzionamento di tutti gli organi riproduttivi coinvolti nella faccenda. Per l'uomo il tutto si traduce con un semplice 5 contro 1 e con la raccolta del liquido seminale in un vasetto sterile. Sicuramente non è un esame invasivo e in altre occasioni la cosa avrebbe sicuramente dei riscontri piacevoli. Non è questo il caso.

Nel mio immaginario mi aspettavo una sala adibita allo svolgimento di pratiche manuali. Una camera confortevole con qualche giornaletto degli anni 80 a disposizione per solleticare la fantasia, un po' di privacy, musica per creare l'atmosfera, una bottiglia di champagne e poi un po' di olio di gomito. Alla fine una sigaretta e due coccole dall'infermiera di turno.

Nella realtà è tutto diverso. LS si è recato in ospedale per la raccolta, è chiamata proprio così: la raccolta. Non si specifica altro, come se la parola sperma fosse sconveniente. A voler usare un po' di fantasia potrebbero chiamarla “la spremitura". Comunque, l'infermiera gli indica il bagno destinato alla semina. I servizi igienici sono nella sala d'attesa dell'ambulatorio per il prelievo del sangue, avete presente quella sala gremita di persone in attesa di farsi punzecchiare, proprio lì. Il massimo delle privacy. LS entra, si chiude dentro in una postazione e prova a fare del suo meglio, senza risultati. Ogni 3 secondi qualcuno entrava, bussava, parlava.. non è riuscito a trovare la giusta concentrazione. Niente da fare. Ci ha provato, ma non è facile quando hai quattro vecchietti con la prostatite in attesa fuori dal loculo. Avvilito torna con il contenitore vuoto dall'infermiera. La giovane consiglia a LS di andare a casa, riempire il vasetto e tornare entro 30 minuti per non far perdere la predisposizione al nuoto agli spermatozoi. Il morto a galla non è contemplato tra gli stili.

Nella tranquillità di casa sua LS porta a termine il tanto agognato compito, poi con la velocità di un giovane Schumacher guida verso l'ospedale, lottando contro il tempo. Arriva tutto trafelato e nel porgere il vasetto l'infermiera chiede: la raccolta è completa? Forse non era soddisfatta della quantità. Pensava fosse solo una prima spremitura ma che poi arrivasse un corriere DHL con i rimanenti contenitori. Si aspetta una betoniera parcheggiata fuori dall'ospedale? Non è dato saperlo. LS fece cenno di sì con la testa e se ne andò con la consapevolezza che in altre circostanze avrebbe sicuramente fatto meglio, anzi, fatto di più.


Vi lascio con un quesito morale: le raccolte a fini medicio-scientifici sono da considerarsi peccato?

 
 
 

Mi-cozza-ngelo

Post n°82 pubblicato il 12 Marzo 2012 da CialtroneStraparla
Foto di CialtroneStraparla

Venerdì sera sono andato a cenare in uno dei miei ristoranti preferiti. Il menù prevede da sempre solo cozze. Cozze cucinate in mille modi differenti, ma solo cozze. Il locale è molto caratteristico: i muri sono bianchi e scrostati, tavoli di ferro con dei magnifici disegni raffiguranti mitili, tovagliette di carta, le cozze vengono servite direttamente nelle pentole, il secchiello dell'umido come centrotavola per gettare le conchiglie vuote, che evita inutili sbattimenti al personale per la gestione della raccolta differenziata, e il proprietario perennemente ubriaco. Il gestore brinda con ogni avventore che varca la soglia del suo locale, offrendo un bel bianchino. Alle nove di sera inizia a strisciare molestamente tra i tavoli. Altra caratteristica del locale è una meravigliosa riproduzione dell'affresco della Creazione di Adamo: il soffio divino che dà ad Adamo la vita, con quelle mani poste al centro della scena che si sfiorano ma non si toccano rendendo l'idea di un Dio puro che crea solo con il pensiero. Peccato che tra le due mani ci sia disegnata una cozza. Un'opera di grande classe. Povero Michelangelo.

Tutto questo oramai non esiste più. La mia anima è lacerata per lo sgomento.

I muri ora sono tinteggiati di fresco con tonalità calde, tavoli in legno vestiti con morbide tovaglie, cristalleria pulita, piatti di portata, comode ciotole di vetro per adagiare elegantemente i gusci svuotati dalla polpa. Orrore degli orrori, il proprietario era sobrio e mi accoglie con un “Buonasera ha prenotato?”. Buonasera? L'ultima volta mi hai accolto con un rutto e hai palpeggiato una mia amica e ora mi dai del lei? Come siamo caduti in basso. Ma proprio ora dovevi risolvere i tuoi problemi d'alcolismo? Io avevo ospiti, volevo fare bella figura! Non sono neanche mai andato in bagno, avevo il terrore di trovarlo pulito e con del pout-pourri disposto in una ciotola di legno decorativa. Magari c'era pure la carta igienica. Non ci voglio nemmeno pensare.

E' stata una delusione. E' come andare a vedere l'Ultima Cena di Leonardo al santuario di Santa Maria delle Grazie e scoprire che l'evento è sponsorizzato da Mc Donald's e che Giuda è stato sostituito da Ronald Mc Donald, il clown, con un fumetto che informa i visitatori che tutta la famiglia può sfamarsi con solo 30 denari. Tra l'altro con gli Happy Meal ci sono in regalo i fantastici personaggi della Bibbia: i due ladroni, Maddalena, Lazzaro morto e il rarissimo Lazzaro resuscitato. Chissà se per l'occasione Dio al posto di moltiplicare pani e pesci moltiplicò direttamente un panino Filet-o-Fish.

 
 
 

Il gatto ragno

Post n°81 pubblicato il 09 Marzo 2012 da CialtroneStraparla
Foto di CialtroneStraparla

Mi rendo conto che negli ultimi giorni i miei post sono profondi quanto un tombino, ma sono perplesso: mi è appena passato accanto il gatto con una corda che gli usciva dal sedere.

Ho una serie di ipotesi:

  • E' mestruato, quindi si tampaxizzato. Credo sia questo il termine corretto.
  • E' come il cordino dei sacchetti di plastica per la spazzatura. Lo tolgo, ci lego il gatto e lo butto nell'umido.
  • E' una miccia. Basta accenderla e sembrerà di essere a capodanno.
  • In realtà è il gatto dell'Uomo Ragno e spara ragnatele dal sedere.
  • Pratica una forma invasiva di Bungee Jumping. Si getta dal balcone legato per quella corda lì.

Non so cosa dirvi, magari voi avete delle teorie più interessanti.

Del resto ognuno ha gli animali da compagnia che si merita.

 
 
 

Il vero duetto tra Gigi e Loredana

Post n°80 pubblicato il 08 Marzo 2012 da CialtroneStraparla
Foto di CialtroneStraparla

 

Non potevo non postarlo, sto ridendo da solo come un cretino da due ore!



Gigi: Devo stare attento mi hanno detto che aggi' fa Sanremo co' questa quasta sempre ‘mbriaca oggi anche di più l'hanno riesumata nce vede ‘cchiu è una donna ormai bruciata in hotel sei o sette volte è andata giù

Loredana: Zitto Nino D'Angelo me devi ringrazia' baciami le chiappese stai ancora qua canti pure male anzi fai caga' lasciami da sola te ne devi anna' va a cuci' le borse false trovati un lavoro e non tornare mai

Insieme: Pe-e-r campare con questa salma devo stare quassu' su questo palco non si può sentire ancora canta ma la voce ‘nc'è più

Gigi: Mi Pari Mickey Rourke

Loredana: Ma Vaffanculo, pelato

Gigi: Lo vedi come stai

Loredana: Prova a specchiarti di più

Gigi: Stai troppo male

Loredana: Ma vattelappiandercuuulo

Insieme: Perché ‘nte vai a ammazza'?

Loredana: : Grugniti incomprensibili

Gigi: C'hai le allucinazioni ma perché sei ancora qua dai cambia spacciatore questo non va

Loredana: Mo m'hai rotto li cojoni

Gigi: Dai resisti che il dottore arriverà

Insieme: Pe-e-r campare con questa salma devo stare quassu' su questo palco non si può sentire ancora canta ma la voce ‘nc'è più

Gigi: Me pari Richard Benson

Loredana: Mo' t'apro in due pe' davero

Gigi: Sei uscita da "The Ring"

Loredana: Fai vomitare anche tu

Gigi: Sei un pitale

Loredana: Da un cesso è un complimento

Insieme: Perché ‘nte vai a ammazz

 
 
 
 
 

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Un blog di: CialtroneStraparla
Data di creazione: 04/10/2011
 
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