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IO, ME MEDESIMO
Ciao a tutti,
sono un ragazzo di 34 anni, vivo nella ridente Brianza (cos'avrà da ridere, proprio non lo so), mi occupo di comunicazione e organizzazione eventi e, nel poco tempo libero che mi rimane, scrivo e cazzeggio allegramente.
Questo blog non ha velleità artistiche, non contiene alti messaggi morali e non aspira a diventare centro di animate discussioni culturali. Voglio solo condividere con voi piccoli aneddoti, parole inutili e pensieri centrifugati, se poi riesco a strapparvi un sorriso, tanto meglio!
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Messaggi del 07/03/2012
Post n°79 pubblicato il 07 Marzo 2012 da CialtroneStraparla
Oggi sono uscito a pranzo con la mia amica vaporosa; abbiamo mangiato solo un'insalata, quindi per questa volta vi risparmio la descrizione minuziosa del menù. Scopo dell'incontro una sessione di pettegolezzo selvaggio, una pratica consigliata solo a esperti del settore. Dilettanti astenetevi, potrebbe risultarvi fatale, è una forma di dialogo altamente evoluta affinata con anni di assidua pratica. In mancanza di tale allenamento gli inesperti potrebbero soccombere sotto una mitragliata di parole apparentemente disancorate tra loro. Vi ho avvisato. Tornando a casa la mia mente ha iniziato a vagare talmente tanto che l'ho persa di vista. A meno di essere muti, sordi e ciechi, e di vivere in un eremo come un asceta indù senza tv, cellulare, computer, ADSL e privi di sevizio postale, la nostra vita è costellata da incontri più o meno fortunati con altre persone. E' limitativo dividere coloro che ci circondano in amici, nemici, conoscenti e sconosciuti, esistono milioni di tipologie diverse di relazioni, legami e vincoli. Ho identificato quattro macroguppi. Le zecche. Ci sono persone che entrano a far parte della nostra vita e non ne escono più, nonostante gli sforzi e l'impegno per evitarli. Lì attaccati ai maroni, per sempre. Hai voglia a spendere centinaia di euro per comprare carta abrasiva destinata allo scartavetramento delle palle, niente da fare. Uno ci prova anche con la smerigliatrice del vicino, nisba. Rimangono lì appesi, come un grappolo d'uva emorroidale. Neanche una completa abduzione in una vasca di Preparazione H serve a lenire il fastidio di certi individui. I tarli. Individui che non fanno più parte della nostra vita, ma che si sono ritagliati un posto nella nostra memoria. Allontanati a forza dalla nostra esistenza per evitare inutili spargimenti di sangue, il loro sangue, rimangono come piccoli tarli nel nostro cervello e rosicchiano. Vorremmo rivederli, risentirli ma quei pochi neuroni apparentemente ancora funzionanti ce lo impediscono. A volte però sarebbe utile ignorare la nostra parte razionale, magari un incontro potrebbe rinfrescarci la memoria sui passati vaffanculo donandoci nuova lucidità. Fino al prossimo tarlo. Ma la Bayer non può inventare qualche insetticida apposito?! Le guarnizioni. Ecco i figuranti. Il loro compito non è ben chiaro, che ci siano o no la differenza è minima. Di questi individui non si conosce il passato, il presente e non ci si interroga sul loro futuro. Esistono e basta. Servono quando prenoti al ristorante e ti accorgi di essere in 13, oppure per dividere le spese per un regalo di compleanno. Sono come la foglia d'insalata sul quale appoggia il mezzo limone quando ordinate del pesce al ristorante, una guarnizione. Spesso riciclata da altri piatti precedentemente serviti. Le comparse. Persone che ogni tanto incontriamo con le quali si instaura una buona intesa. Si ride, si scherza ma non riusciamo a mai a far evolvere l'intesa in una qualche forma di nudismo, anche parziale. Vorremmo trasformarli da comparse a coprotagonisti di un film porno, ma gli eventi precludono ogni forma di evoluzione del rapporto. Uno ci prova, lancia piccoli ami, fiocine, reti, reti a strascico.. senza risultato. Comparsa per sempre, mai un avanzamento di carriera. Mai un orgasmo. |
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