ECCHIME

Ho visto il programma Frontiere su Vermicino. Avendo vissuto tutta la vicenda in diretta quarant'anni fa mi è rimasto ben impressa. Solo alcuni dettagli mi sono tornati alla mente perché li hanno ricordati.Come il fatto che oltre ad arrivare in tanti sul luogo, molti , anche via telefonica, vollero dare il loro contributo con consigli suggerimenti idee su come tirare fuori il povero Alfredino. O la visita improvvisa dell'allora presidente della Repubblica Pertini. E infine il fatto che la televisione per la prima volta nella sua storia è rimasta per tantissime ore in collegamento col luogo della tragedia fino al drammatico epilogo e che quando Rai uno, aveva provato a staccarsi dalla diretta per continuare la consueta messa in onda dei programmi aveva ricevuto una valanga di proteste da parte dei telespettatori italiani che volevano seguire solo la storia del piccolo Alfredo

Mia madre seguì tutta la diretta, così come mio padre che in quel periodo era in trasferta a Civitavecchia, alle centrali Enel, per la manutenzione (le turbine erano state costruite dall'Ansaldo, dove lavorava lui), io non seguii tutta la diretta, ma ricordo benissimo e ancora mi commuovo. Ho scoperto adesso che Alfredino era nato 5 giorni prima di me. Anche se avevo visto il programma di Ninoli, non ricordavo come e dopo quanto tempo fossero riusciti ad estrarlo dal pozzo. Credo che la cosa fosse scappata di mano alla direzione rai (Agnes e Zavoli), davvero se avessero interrotto la diretta, gli spettatori li avrebbero linciati.

Nom sapevo, però, che la "gente" avesse attaccato la madre di Alfredino. Figurati cosa succederebbe oggi, grazie ai social! Di sicuro, i soccorritori oggi impedirebbero che nella zona in cui facessero un intervento simile, si radunasse tanta gente. Mi chiedo, poi, con quale rimorso hanno vissuto i due speleologi che tentarono di salvare il bambino. E non so se nella tv del dolore, di oggi, due giornalisti come Badaloni e Santalmassi si porrebbero quelle domande che si sono posti loro, sul circo mediatico che si sarebbe creato.

L'alba della tv vampira........Ricordo ancora adesso delle immagini da tg. Ma non seguii la diretta: trovavo insostenibile tutta quella messinscena.E da un pezzo non guardavo più quel teatrino che stava impazzendo.......Ciao.......W....

La differenza è che all'epoca si erano trovati ingabbiati in questo dramma, ora li sfruttano cinicamente per fare audience (e il pubblico cerca il morboso) e quindi aumentare gli incassi pubblicitari.

Puo piacere o no, ma si trattò comunque della svolta nel modo di fare informazione.

Certo, ma è proprio il come è cambiata l'informazione che non mi piace. Nè Agnes che era direttore generale, nè Zavoli che era il presidente, nè Fede che era direttore del TG1, nè Badaloni, nè Santalmassi potevano immaginare come sarebbe cambiato il pubblico, sempre più morbosamente affamato di cronaca nera. Poi oggi ci troviamo programmi come la vita in diretta o quarto grado.

Ricordo bene quella disgrazia, anche se...onestamente...non l'avevo seguita in TV. C'è qualcosa di macabro nel cosiddetto diritto di cronaca che deve mostrare e dimostrare sempre di essere "dentro la notizia". E visto che c'è la possibilità di scegliere, scelgo di non seguire un programma del genere, così come ho scelto di spegnere il TG3 quando l'altro giorno ha voluto mostrare gli ultimi momenti della funivia del Mottarone. Fare share sulle tragedie, l'ho sempre trovato poco etico. :(

Il collegamento era iniziato perchè i vigili del fuoco avevano detto ai funzionari che, in un quarto d'ora avrebbero risolto tutto. E da lì è iniziata la diretta fiume, al punto che quando veniva interrotta, la RAI veniva inondata dalla telefonate degli spettatori imbufaliti perchè volevano vedere cosa succedeva a Vermicino. In un fazzoletto di terra, si erano radunate 20000 persone, oltre ai soccorritori. Una cosa aberrante. Forse davvero lì è nata la tv del dolore e del morboso, quella che oggi si vede nei programmi del pomeriggio, ad esempio. Il filmato l'ho visto ieri al tg1, anche se non l'hanno mostrato fino alla fine. Forse potevano evitare di trasmetterlo, il guaio è che è finito sui social e nei siti on line dei quotidiani, dando il via alle continue condivisioni e ai commenti dei leoni da tastiera.

Non seguo i social. Però è innegabile che i funzionari RAI ed i loro massimi dirigenti sono responsabili di ciò che pubblicano e di ciò che hanno scelto di pubblicare. Gli "spettatori imbufaliti" non vogliono dire nulla. Gli spettatori vanno educati. E vanno educati con informazioni serie e non con giornalismo da bassa macelleria. E la RAI che dovrebbe dare un buon servizio pubblico, in realtà non ha le persone in grado di farlo, scelte per lottizzazione politica più che x qualità professionali e umane. :(

Questo un discorso giusto, xhe condivido. Ma vale per oggi. La tv pubblica del 1981 era ancora figlia della Rai pedagocica degli anni precedenti, in cui il morboso, la tv delle lacrime o del dolore rrano bandite. All'epoca c'erano le lottizzazioni, ma fatta con professionisti capaci. Oggi c'è, ma non si dice, ma soprattutto porta incapaci ai vertici direzionali o alla conduzione o fra gli autori.