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Guido

Post n°2666 pubblicato il 25 Gennaio 2021 da jigendaisuke

Mercoledì 24 gennaio 1979
Genova Oregina, dal portone del caseggiato di via
Ischia 4, esce un operaio, diretto verso la sua 850,
parcheggiata lì vicino, in via Fracchia. Mentre apre
la portiera, si apre il portellone di un furgone FIAT
238, dal quale escono 2 uomini. L'operaio capisce
e cerca di ripararsi. Gli sparano alle gambe, ma
uno dei due torna indietro e gli spara altri colpi
con l'intento di ucciderlo.
Sono le 6.35 quando Guido Rossa muore.
Poco dopo, lì passerà la figlia diretta a scuola,
non accorgendosi di nulla.

Oggi Rossa, negli ambienti dell'estremismo di
sinistra viene ancora considerato un infame, al
pari dei carabineri che, in un conflitto a fuoco,
uccideranno i membri della colonna genovese delle
BR, nel loro covo di via Fracchia.

D'altronde, all'epoca, le idee (chiamiamole così) dei
brigatisti e dei fautori della lotta armata erano molto
condivise fra gli studenti, nelle università, nella
"intellighenzia", anche genovesi. In netta opposizione
al PCI, che ancora credeva nei valori della Costituzione
e nella difesa di quella Repubblica per cui tanti erano
morti. Ma anche nel partito, c'era chi flirtava con la
galassia antagonista (come diremmo oggi) e con Mosca,
come il senatore comunista Gian Battista Lazagna,
avvocato genovese, ex partigiano (però di quelli che
puntavano ad eliminare chi si opponeva alla rivoluzione
comunista, più che ai fascisti) che ospitava riunioni
brigatiste nella sua villa alle spalle di Chiavari.


Il povero Giuseppe Ferrara, con questo introvabile film si
è attirato le critiche della sinistra radicale, ma non solo,
visto che il suo ultimo film, del 2010, è bloccato da qualche
parte, in attesa di essere distribuito. Lui nel frattempo è
morto quasi in povertà.

Consiglio caldamente la lettura di questo libro:
Uccidete Guido Rossa, di Donatella Alfonso e Massimo
Razzi

Per saperne di più, guardate questa puntata di
Passato e Presente:

Guido Rossa, l'operaio che sfidò le Br

 
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