Donna, lavoro e casaLa vita riserva cambiamenti! |
IO TI APPARTENGO
Io ti appartengo.
Ti appartengono i miei pensieri,
ragnatele che il vento solleva nella luce del giorno,
impastate di idee che la mente produce
senza prendere sonno.
Ti appartengono le mie sensazioni,
intimo soffrire o gioia effimera,
incertezza, dubbio, barlume di fede,
quanto oscilla nella fiera della vita.
Ti appartengono le mie emozioni
di quando ero bambina, sola e solare,
o, più grande, l'amore, la calura
di una passione non sopita,
l'indifferenza che sa di lacrime di sale
il buio rischiarato
dalla luce di una candela,
il silenzio e la voce
che vuole rialzarsi.
Siamo uniti da un legame forte
e rigoroso....
Dipingi il giorno di colori spumeggianti
adorna la notte di neri cangianti
Dona al tuo io riflessi brillanti
disegna il domani con mani di amanti...
E balla la danza dei colori
di argenti, di ori,
di gioie e dolori
di pianti di amori
profondi e sinceri..
.......
Silenzio, tutto tace.
La notte racchiude
le gemme del giorno
Marion
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Post n°732 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da Marion20
(di repubblica.it) La mitica Fiat '600, la macchina che motorizzò praticamente tutta l'Italia del dopoguerra, nacque ufficialmente il 9 maggio del 1955, e fu uno straordinario successo della nostra industria automobilistica. La sua avventura come utilitaria degli italiani accompagnò la crescita economica, e non solo economica, del nostro paese che usciva dagli anni bui della guerra, e aveva tantissima voglia di riscatto politico, sociale ed economico. E della ritrovata gioia di vivere e di produrre la '600 era proprio l'emblema; era una macchinina bellissima che addirittura riusciva a sfiorare i 100 km/h ed aveva un prezzo abbordabile per le tasche di tutti. Io ricordo che quando ero piccola, in casa mia ce n'erano ben due: la '600 di mio zio, color panna, e quella di mia zia blu. Ci sono salita tantissime volte da piccola, naturalmente senza cinture di sicurezza o sedili per i bambini, perché allora, a mia memoria, non c'erano. Mi piaceva tanto questa vettura che sembrava una tartarughina, e nella mia mente di bambina rappresentava una casetta mobile con la quale si poteva andare un po' dovunque, a fare la spesa, al parco giochi con le altalene, ad un boschetto vicino al nostro paese, al mare, insomma dappertutto. Che cosa è rimasto, oggi, di quella Italia che sognava ad occhi aperti, a bordo della '600? Buona serata, Marion |
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