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Fino alla fine del mondo

Post n°61 pubblicato il 17 Novembre 2006 da il_presidente77
 

... fino alla fine del mondo - mi dicevi.
Io ridevo delle tue parole, perchè pensavo alla monotona e abusata frase "la fine del mondo, almeno come noi lo conosciamo". Tu ti arrabbiavi e io ridevo. Tu lo sapevi però che non ridevo di te e dei tuoi sentimenti. E per questo ti arrabbiavi per farmi ridere ancora di più. Più ridevo, più ti arrabbiavi e più ti arrabbiavi, più io ridevo, fino a che entrambi scoppiavamo a ridere insieme.
Ecco come ti ricordo. Non in un letto anonimo ad aspettare la caduta della prossima goccia di una flebo. Tu che mi avevi insegnato il valore delle lacrime, mi hai chiesto di non piangere. Mi hai chiesto di sorridere, perchè era cosi che volevi, ancora una volta, vedermi. É stato cosi veloce. Fulminante come dicono in gergo medico. Senza speranza vuol dire. Mi hai detto: "mi dispiace non tenere fede alle mie parole". "Non ti preoccupare" ti ho detto. Non ho avuto la forza di dirti che avevi già fatto molto di più.
Ti amerò ... - cosi iniziavi la tua frase che mi faceva ridere.

 
 
 
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