J'ai plus de souvenirs que si j'avais mille ans. ( C. Baudelaire)
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William Xerra
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« 20 minuti per un euro | Parigi in vetrina (o anc... » |
L’idea di perdersi a Parigi è un’idea intrigante, ma allo stesso tempo pericolosa: intrigante perché puoi vedere cose che nessuno ti mostrerà mai e allo stesso tempo pericolosa perché le uniche chiavi di casa del tuo amico viaggiano con te.
Perdersi a Parigi non è un obiettivo, ma solo un mezzo per visitarla, un qualcosa che ti spinge a camminare a prendere metrò non senza avere una meta precisa, ma non finalizzando il tuo passo verso quella meta.
Perdersi a Parigi è pericoloso non solo perché sei costretto a ritrovare la strada di casa, ma anche perché ti allontana dagli altri turisti, e pur rimanendo in rimani in zone centrali rischi di essere scambiato per un parigino e incontrare francesi che ti chiedo indicazioni sulle vie.
Perdersi a Parigi può darti la possibilità di scoprire che anche lì non sei troppo distante da casa e che anche li amano i prodotti buoni della tua terrà. Può permetterti di vedere chiese che normalmente non vedresti, di camminare senza alcune preoccupazione e di respirare l’aria di Parigi (non quella preconfezionata per turisti). Può darti la possibilità di scendere da un metrò perché devi rispondere ad una telefonata oppure perché il cantante in romanesco proprio non lo sopporti. Può darti la possibilità di gironzolare intorno alle stazioni in cui sei sceso a caso e da lì prendere un altro metrò per qualche altra meta che non era quella originaria.
Perdersi a Parigi è in fondo un modo come un altro per visitarla.
(continua)
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