Forum Ematologico: Le Nuove Frontiere nel Trattamento dei Linfomi

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Studio ELARA: Kymriah nel trattamento del linfoma follicolare recidivante o refrattario

Efficacia della combinazione Zanubrutinib e Obinutuzumab nel linfoma follicolare

Linfoma non-Hodgkin a cellule B: Pixantrone in sostituzione di una antraciclina per i pazienti con cardiopatia o ad alto rischio cardiaco

Le sottoanalisi dello studio ZUMA-7 forniscono elementi a sostegno dell’utilizzo di Yescarta come seconda linea in una specifica popolazione di pazienti

I risultati dello studio PILOT indicano che Breyanzi potrebbe essere proposto come trattamento di seconda linea nel linfoma a grandi cellule B

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Dallo studio SHINE indicazioni per l’impiego di Imbruvica come prima linea nel linfoma a cellule mantellari

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Linfoma non-Hodgkin indolente associato a infezione di HCV: l’eradicazione del virus produce risultati rilevanti

Linfoma mantellare recidivante / refrattario: risultati a 3 anni di Tecartus una terapia CAR-T

Novità nella Terapia dei Linfomi – Terapia CAR-T: Breyanzi

Approvato nell’Unione Europea Lunsumio a base di Mosunetuzumab, il capostipite degli anticorpi bispecifici CD20xCD3, per il trattamento dei linfomi follicolari

Polivy in combinazione nel trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B non precedentemente trattato

Terapia CAR-T: Yescarta come prima linea nel linfoma a grandi cellule B ad alto rischio

Unione Europea: approvato Kymriah, terapia CAR-T, nel trattamento degli adulti con linfoma follicolare recidivante o refrattario

 

Ematologia.it

 

Linfoma non-Hodgkin indolente associato a infezione di HCV: l’eradicazione del virus produce risultati rilevanti

LymphomaNuova terapia antivirale per i pazienti con linfoma non-Hodgkin indolente e infezione da HCV

La ricerca coordinata dall’Ematologia del San Matteo di Pavia: « Il 45% dei pazienti, in seguito all’eradicazione del virus, ha ottenuto anche una risposta a livello del linfoma, nel 20% dei casi in maniera completa »

Nuovi regimi di terapia antivirale senza Interferone ( farmaci ad azione antivirale diretta ) come terapia di prima linea nei pazienti affetti da linfomi non-Hodgkin indolente e infezione attiva da virus dell’epatite C ( HCV ).

Lo studio, chiamato FIL_BArT, è stato coordinato da Luca Arcaini, direttore dell’Unità di Ematologia del Policlinico San Matteo e docente ordinario dell’Università di Pavia.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Journal of Clinical Oncology, la più importante rivista di oncologia a livello internazionale.

Tra il 2016 e il 2019 sono stati coinvolti complessivamente 40 pazienti in 13 Centri della Fondazione Italiana Linfomi, la maggior parte dei quali era affetta da linfoma della zona marginale.

I pazienti sono stati trattati esclusivamente con i nuovi farmaci ad azione antivirale diretta contro il virus dell’epatite C. L’infezione virale è stata definitivamente eradicata nella totalità dei pazienti, senza eventi avversi significativi.

L’aspetto più rilevante dello studio è stata la dimostrazione che il 45% dei pazienti, in seguito all’eradicazione del virus, ha ottenuto anche una risposta a livello del linfoma, nel 20% dei casi in maniera completa, e che queste risposte si mantengono a lungo nel tempo, nel 90% dei casi per oltre 3 anni.

Lo studio ha dimostrato l’importanza di eliminare tempestivamente, con i nuovi farmaci antivirali, il virus dell’epatite C nei pazienti con linfoma indolente, dal momento che il linfoma può andare incontro a regressione una volta eliminata l’infezione virale.

Questi dati sono il frutto di una linea di ricerca attiva da molti anni nell’ambito dei linfomi correlati ad infezioni, che è stata condotta in stretta collaborazione con Marco Paulli dell’Anatomia Patologica e con Raffaele Bruno delle Malattie Infettive, e costituiscono la prima conferma in uno studio prospettico dell’efficacia dei nuovi farmaci ad azione antivirale diretta nei pazienti affetti da linfoma indolente associato a virus dell’epatite C, oltre che nell’eradicazione dell’infezione virale, soprattutto, nell’indurre una risposta duratura a livello del linfoma in una percentuale rilevante di pazienti.

Fonte: Policlinico San Matteo di Pavia, 2022

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