Breyanzi per il linfoma a grandi cellule B recidivato o refrattario dopo una precedente terapia – Approvazione nell’Unione Europea

BMS

La Commissione Europea ha approvato Breyanzi ( Lisocabtagene maraleucel; Liso-cel ), una terapia CAR-T diretta contro CD19, per il linfoma a grandi cellule B recidivato o refrattario dopo una precedente terapia

La terapia CAR-T presenta un dominio costimolatorio 4-1BB che aumenta l’espansione e la persistenza delle cellule T CAR.

Breyanzi è stato approvato per gli adulti affetti da linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ), linfoma a cellule B ad alto grado ( HGBCL ), linfoma primitivo del mediastio a grandi cellule B ( PMBCL ) e linfoma follicolare di grado 3B ( FL3B ) che sono incorsi in una ricaduta entro 12 mesi dal completamento della chemio-immunoterapia di prima linea o che hanno presentato refrattarietà.

L’approvazione della Commissione europea ( CE ) si è basata sui risultati dello studio di fase III TRANSFORM, in cui Breyanzi ha più che quadruplicato la sopravvivenza mediana libera da eventi ( EFS ) rispetto alla terapia standard con un follow-up mediano di 6,2 mesi.

Inoltre, il 73,9% dei pazienti ha ottenuto una risposta completa ( CR ) rispetto al 43,5% di quelli trattati con la terapia standard.

Breyanzi è approvato anche in Giappone per il trattamento di seconda linea dei linfomi a grandi cellule B ( LBCL ) recidivati o refrattari, e in Giappone, Europa, Svizzera e Canada per i linfomi LBCL recidivati o refrattari dopo due o più linee di terapia sistemica.

Fonte: BMS, 2023

 

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Linfoma a grandi cellule B recidivante / refrattario: Yescarta migliora la sopravvivenza globale

Kite Pharma

Yescarta ha migliorato la sopravvivenza globale nel linfoma a grandi cellule B nello studio ZUMA-7. Concorrenza tra Yescarta di Kite Pharma ( Gilead Sciences ) e Breyanzi di BMS

Nello studio ZUMA-7, Yescarta ( Axicabtagene ciloleucel; Axi-cel ) di Kite Pharma, una società di Gilead Sciences, ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza globale ( OS ).nei pazienti con linfoma a grandi cellule B ( LBCL ) recidivante o refrattario.

Yescarta aveva già dimostrato di poter prevenire la progressione della malattia nello stesso studio come trattamento per il linfoma LBCL dopo solo una precedente linea di terapia.

La terapia CAR-T diretta contro CD19 è stata contrapposta al trattamento tradizionale, che prevedeva la chemioimmunoterapia e il trapianto di cellule staminali

Nell’aprile 2022 l’FDA aveva assegnato a Yescarta la seconda linea nel trattamento del linfoma LBCL.

Yescarta era stato approvato sulla base dei dati di ZUMA-7, che avevano dimostrato che Yescarta aveva ridotto del 60.2% il rischio di progressione della malattia, morte o necessità di una nuova terapia rispetto alle cure standard.

Al momento dell’approvazione i dati sulla sopravvivenza globale dei pazienti erano immaturi.

Nell’Unione Europea, Yescarta è stato approvato come seconda linea nel linfoma a grandi cellule B nell’ottobre 2022,

Yescarta è in competizione con Breyanzi ( Lisocabtagene maraleucel; Liso-cel ), la terapia CAR-T anti-CD19 di Bristol Myers Squibb, che ha ottenuto nel giugno 2022 una indicazione di seconda linea nel linfoma LBCL, ma con il vantaggio di una più ampia popolazione.

La sperimentazione clinica a sostegno dell’approvazione di Breyanzi è ancora all’inizio del suo percorso e ci vorrà del tempo prima di avere i dati sulla sopravvivenza globale.

Yescarta, approvato 4 anni prima del suo rivale di BMS, è attualmente leader nelle vendite, dove nel 2022 ha ottenuto un fatturato globale di 1,16 miliardi di dollari. Breyanzi, approvato per la prima volta nel 2021, ha realizzato nel 2022 un fatturato di 182 milioni di dollari. ( Fonte: FiercePharma )

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Stati Uniti: Imbruvica ha perso le indicazioni nel linfoma mantellare e linfoma della zona marginale

Imbruvica

AbbVie e Johnson & Johnson stanno ritirando due approvazioni accelerate di Imbruvica nel linfoma dopo che i risultati degli studi di conferma non sono riusciti a convincere la FDA, lasciando il posto ad AstraZeneca e a BeiGene

AbbVie e J&J ( Johnson & Johnson ) hanno dichiarato di voler ritirare volontariamente le indicazioni di Imbruvica nel linfoma a cellule del mantello ( linfoma mantellare; MCL ) e nel linfoma della zona marginale ( MZL ), precedentemente approvate.

Il ritiro delle approvazioni accelerate fa seguito ai risultati di due studi di conferma di fase 3 che non sono riusciti a convincere l’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ).

Il linfoma mantellare e il linfoma della zona marginale sono indicazioni relativamente piccole per Imbruvica rispetto al suo uso nella leucemia linfatica cronica ( LLC ), indicazione che viene invece mantenuta. Ma tirarsi fuori dalle indicazioni riguardanti il linfoma segna comunque un duro colpo per un marchio già in declino

Sotto l’assedio di Brukinsa di BeiGene e Calquence di AstraZeneca, Imbruvica ha accumulato 3,4 miliardi di dollari di vendite negli Stati Uniti per AbbVie nel 2022, in calo del 21% su base annua. Inoltre, il confronto testa-a-testa di Brukinsa versus Imbruvica nella leucemia linfatica cronica, vinto da Brukinsa ( maggiore efficacia, minore incidenza di reazioni avverse ), seguita da un paio di recenti approvazioni della FDA, ha messo Imbruvica in difficoltà.

Tra i due ritiri di Imbruvica, quello riguardante il linfoma mantellare arriva un poco a sorpresa. Imbruvica ha effettivamente raggiunto l’endpoint primario dello studio di fase 3 SHINE, dimostrando che potrebbe ridurre il rischio di progressione della malattia o morte del 25% nei pazienti con linfoma mantellare di nuova diagnosi. Il farmaco, tuttavia, non è riuscito a prolungare in modo significativo la vita dei pazienti, secondo i dati condivisi all’Incontro annuale dell’American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) del 2022.

Tuttavia, il mancato beneficio riguardo alla sopravvivenza globale dopo un risultato positivo per la sopravvivenza libera da progressione, abbinata a un aumento del tasso di effetti collaterali, ha fatto sollevare una bandiera rossa alla FDA.

In precedenza, l’Agenzia regolatoria statunitense aveva avviato ampi ritiri dal mercato di diversi inibitori PI3K, seguendo un modello simile per i risultati clinici.

Per quanto riguarda l’indicazione di linfoma della zona marginale, AbbVie e J&J hanno affermato che lo studio di fase 3 SELENE ha fallito poiché Imbruvica non ha evitato la progressione tumorale o la morte nei pazienti con linfoma della zona marginale o linfoma follicolare precedentemente trattati.

Una volta che Imbruvica si ritirerà ufficialmente da tali indicazioni, Brukinsa di BeiGene sarà l’unico inibitore BTK disponibile negli Stati Uniti per il linfoma della zona marginale recidivante o refrattario, grazie alla sua approvazione accelerata nel 2021.

Nel linfoma mantellare, sia Brukinsa che Calquence di AstraZeneca vantano approvazioni accelerate per i pazienti che hanno ha ricevuto una terapia precedente, e Jaypirca di Eli Lilly ha appena ottenuto il via libera come opzione per gli ultimi stadi di malattia.

Tutti questi farmaci hanno in corso studi per confermare indicazioni nel linfoma. Ma gli studi clinici randomizzati per i tumori ematologici indolenti possono richiedere molto tempo per fornire indicazioni utili: lo studio SHINE di Imbruvica è stato avviato nel 2013.

Per Brukinsa, BeiGene e la FDA hanno stabilito per il febbraio 2027 il termine ultimo per la presentazione di prove di conferma nell’uso del farmaco nel linfoma mantellare. BeiGene ha tempo fino a ottobre 2028 per l’indicazione linfoma della zona marginale.

La data di completamento prevista da Calquence per la conferma dell’indicazione linfoma mantellare è novembre 2024.

Fonte: FiercePharma, 2023

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Leucemia

Forum Ematologico – Tecartus per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta recidivante o refrattaria. Approvazione in Europa

Linfoma

Studio ELARA: Kymriah nel trattamento del linfoma follicolare recidivante o refrattario

Efficacia della combinazione Zanubrutinib e Obinutuzumab nel linfoma follicolare

Linfoma non-Hodgkin a cellule B: Pixantrone in sostituzione di una antraciclina per i pazienti con cardiopatia o ad alto rischio cardiaco

Le sottoanalisi dello studio ZUMA-7 forniscono elementi a sostegno dell’utilizzo di Yescarta come seconda linea in una specifica popolazione di pazienti

I risultati dello studio PILOT indicano che Breyanzi potrebbe essere proposto come trattamento di seconda linea nel linfoma a grandi cellule B

ALTRE NEWS SUL LINFOMA

Linfoma follicolare recidivante o refrattario dopo 2 o più linee di terapia sistemica: Kymriah, una terapia CAR-T 

Trattamento dei linfomi: i coniugati ADC e gli anticorpi bispecifici – L’opinione di Zelenetz del Memorial Sloan Kettering Cancer Center

Linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato o refrattario: Tafasitamab + Lenalidomide nei pazienti non-idonei al trapianto ASCT

Linfoma di Hodgkin: benefici sulla sopravvivenza globale aggiungendo Brentuximab vedotin alla chemioterapia

Linfoma a grandi cellule B recidivante / refrattario: in sviluppo clinico Epcoritamab, un nuovo anticorpo bispecifico

Linfoma diffuso a grandi cellule B R/R: Sobi ha acquisito Loncastuximab Tesirina da ADC Therapeutics

Linfoma follicolare recidivante / refrattario: competizione tra Lunsumio e le terapie CAR-T

Dallo studio SHINE indicazioni per l’impiego di Imbruvica come prima linea nel linfoma a cellule mantellari

FDA: approvata la terapia CAR-T Breyanzi nel linfoma a grandi cellule B recidivante / refrattario come seconda linea

Linfoma non-Hodgkin indolente associato a infezione di HCV: l’eradicazione del virus produce risultati rilevanti

Linfoma mantellare recidivante / refrattario: risultati a 3 anni di Tecartus una terapia CAR-T

Novità nella Terapia dei Linfomi – Terapia CAR-T: Breyanzi

Approvato nell’Unione Europea Lunsumio a base di Mosunetuzumab, il capostipite degli anticorpi bispecifici CD20xCD3, per il trattamento dei linfomi follicolari

Polivy in combinazione nel trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B non precedentemente trattato

Terapia CAR-T: Yescarta come prima linea nel linfoma a grandi cellule B ad alto rischio

Unione Europea: approvato Kymriah, terapia CAR-T, nel trattamento degli adulti con linfoma follicolare recidivante o refrattario

Mielofibrosi

Forum Ematologico – Nuovi farmaci per la mielofibrosi, un raro tumore ematologico: Momelotinib

Mieloma

Forum Ematologico – La quadripletta per il mieloma multiplo di nuova diagnosi. Un nuovo paradigma

Forum Ematologico – Isatuximab più Pomalidomide e Desametasone a basso dosaggio come standard di cura per i pazienti con mieloma multiplo recidivante / refrattario

Forum Ematologico – Il nuovo paradigma di trattamento del mieloma multiplo di nuova diagnosi incorporerà regimi a quattro farmaci basati su anticorpi

Forum Ematologico – Analisi finale dello studio GRIFFIN: la combinazione a base di Darzalex ha mostrato un alto tasso di risposta completa stringente per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi, idonei al trapianto

Terapia CAR-T

Tumori ematologici: Le Terapie CAR-T autorizzate nell’Unione Europea

Leucemia linfatica cronica e linfoma a piccoli linfociti: Zanubrutinib superiore a Ibrutinib

BeiGene

Zanubrutinib superiore a Ibrutinib nella leucemia linfatica cronica e nel linfoma a piccoli linfociti

Leucemia linfatica cronica

Jennifer R Brown, del Dana-Farber Cancer Institute & University of Harvard: “ Zanubrutinib ( Brukinsa ) non solo migliora il tasso di risposta, ma migliora anche la sopravvivenza libera da progressione rispetto a Ibrutinib, anche nei pazienti con leucemia linfatica cronica ad alto rischio. La sopravvivenza libera da progressione è praticamente il gold standard per l’efficacia, quindi i dati hanno suggerito che Zanubrutinib dovrebbe diventare lo standard di cura in questo contesto. La classe di farmaci inibitori di BTK è risultata trasformativa per la terapia della leucemia linfatica cronica, ma il primo farmaco Ibrutinib ( Imbruvica ) è alquanto difficile da tollerare per molti pazienti, con gli effetti collaterali a livello cardiaco che rappresentano uno dei maggiori problemi. Zanubrutinib ha causato meno eventi avversi e, in particolare, molto meno tossicità cardiaca. ” ( Fonte: NEJM ) LINK a MedicinaNews.it 

English Version

Chronic lymphocytic leukemia

Jennifer R Brown, of Dana-Farber Cancer Institute and Harvard University: “ Zanubrutinib ( Brukinsa ) not only improves the response rate, it also improves progression-free survival compared to Ibrutinib, including in the highest-risk patients. Progression-free survival is pretty much gold standard for efficacy, so the data have suggested that Zanubrutinib should really become the standard of care in this setting. The BTK inhibitor drug class has been transformative for chronic lymphocytic leukemia ( CLL ) therapy, but the first-in-class drug Ibrutinib ( Imbruvica ) is somewhat hard to tolerate for many patients, with cardiac side effects being one of the biggest problems. Zanubrutinib caused fewer adverse events, and in particular, much less cardiac toxicity. ”

 

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Forum Ematologico – La quadripletta per il mieloma multiplo di nuova diagnosi. Un nuovo paradigma

BMSQuadripletta per il mieloma multiplo di nuova diagnosi: Elotuzumab ( Empliciti ) più Carfilzomib ( Kyprolis ), Lenalidomide ( Revlimid ) e Desametasone

Secondo Dickran Kazandjian e Ola Landgren del Sylvester Comprehensive Cancer Center – University of Miami ( Stati Uniti ): Indipendentemente da ciò che riserva il futuro per le combinazioni a base di Elotuzumab, il nuovo paradigma di trattamento del mieloma multiplo di nuova diagnosi incorporerà regimi a quattro farmaci basati su anticorpi

La quadripletta a base di Elotuzumab produce risposte durature nel mieloma multiplo di nuova diagnosi

Risposta completa rigorosa e/o tasso di negatività MRD ( malattia minima residua ) del 58% riportato dopo il ciclo di trattamento 8.

Il tasso di negatività MRD è aumentato al 70% entro la fine dello studio.

Secondo i risultati dello studio di fase 2, una quadripletta comprendente l’anticorpo monoclonale Elotuzumab più Carfilzomib settimanale, Lenalidomide e Desametasone ha conferito un tasso stimato di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) a 3 anni del 72% tra i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi.

Fonte: JAMA Oncology 2022

 

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Forum Ematologico – Il nuovo paradigma di trattamento del mieloma multiplo di nuova diagnosi incorporerà regimi a quattro farmaci basati su anticorpi

BMS

Quadripletta per il mieloma multiplo di nuova diagnosi: Elotuzumab ( Empliciti ) più Carfilzomib ( Kyprolis ), Lenalidomide ( Revlimid ) e Desametasone

Secondo Dickran Kazandjian e Ola Landgren del Sylvester Comprehensive Cancer Center – University of Miami ( Stati Uniti ): ” Indipendentemente da ciò che riserva il futuro per le combinazioni a base di Elotuzumab, il nuovo paradigma di trattamento del mieloma multiplo di nuova diagnosi incorporerà regimi a quattro farmaci basati su anticorpi “

La quadripletta a base di Elotuzumab produce risposte durature nel mieloma multiplo di nuova diagnosi

Risposta completa rigorosa e/o tasso di negatività MRD ( malattia minima residua ) del 58% riportato dopo il ciclo di trattamento 8.

Il tasso di negatività MRD è aumentato al 70% entro la fine dello studio.

Secondo i risultati dello studio di fase 2, una quadripletta comprendente l’anticorpo monoclonale Elotuzumab più Carfilzomib settimanale, Lenalidomide e Desametasone ha conferito un tasso stimato di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) a 3 anni del 72% tra i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi.

Fonte: JAMA Oncology 2022

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Forum Ematologico: Le Nuove Frontiere nel Trattamento dei Linfomi

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Studio ELARA: Kymriah nel trattamento del linfoma follicolare recidivante o refrattario

Efficacia della combinazione Zanubrutinib e Obinutuzumab nel linfoma follicolare

Linfoma non-Hodgkin a cellule B: Pixantrone in sostituzione di una antraciclina per i pazienti con cardiopatia o ad alto rischio cardiaco

Le sottoanalisi dello studio ZUMA-7 forniscono elementi a sostegno dell’utilizzo di Yescarta come seconda linea in una specifica popolazione di pazienti

I risultati dello studio PILOT indicano che Breyanzi potrebbe essere proposto come trattamento di seconda linea nel linfoma a grandi cellule B

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Linfoma follicolare recidivante o refrattario dopo 2 o più linee di terapia sistemica: Kymriah, una terapia CAR-T 

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Linfoma follicolare recidivante / refrattario: competizione tra Lunsumio e le terapie CAR-T

Dallo studio SHINE indicazioni per l’impiego di Imbruvica come prima linea nel linfoma a cellule mantellari

FDA: approvata la terapia CAR-T Breyanzi nel linfoma a grandi cellule B recidivante / refrattario come seconda linea

Linfoma non-Hodgkin indolente associato a infezione di HCV: l’eradicazione del virus produce risultati rilevanti

Linfoma mantellare recidivante / refrattario: risultati a 3 anni di Tecartus una terapia CAR-T

Novità nella Terapia dei Linfomi – Terapia CAR-T: Breyanzi

Approvato nell’Unione Europea Lunsumio a base di Mosunetuzumab, il capostipite degli anticorpi bispecifici CD20xCD3, per il trattamento dei linfomi follicolari

Polivy in combinazione nel trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B non precedentemente trattato

Terapia CAR-T: Yescarta come prima linea nel linfoma a grandi cellule B ad alto rischio

Unione Europea: approvato Kymriah, terapia CAR-T, nel trattamento degli adulti con linfoma follicolare recidivante o refrattario

 

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Forum Ematologico – Tecartus per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta recidivante o refrattaria. Approvazione in Europa

 

Kite Pharma

La terapia CAR-T Tecartus ha ottenuto l’Autorizzazione Europea all’Immissione in Commercio per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta recidivante o refrattaria ( LLA r/r )

Questa approvazione è la quarta indicazione di Tecartus in Europa e la prima nella leucemia.

Nello studio ZUMA-3 è stata dimostrata una remissione completa complessiva del 71% e una sopravvivenza globale mediana di oltre 2 anni per tutti i pazienti e quasi 4 anni per i pazienti responder.

“ Questa approvazione rende Tecartus la prima e unica terapia con linfociti CAR T indicata per questa popolazione di pazienti. Questa è anche la quarta indicazione in Europa per la quale è stata approvata una terapia cellulare Kite “

“ Gli adulti con leucemia linfoblastica acuta recidivante o refrattaria sono spesso sottoposti a molteplici trattamenti tra cui chemioterapia, terapia mirata e trapianto di cellule staminali, creando un carico significativo sulla qualità di vita del paziente. Tecartus ha dimostrato risposte durature per una remissione a lungo termine e un nuovo approccio alla cura ”.

CAR T-cell therapy Tecartus granted European Marketing Authorization for the treatment of relapsed or refractory acute lymphoblastic leukemia ( r/r ALL )

This approval marks Kite’s fourth indication in Europe for its two cell therapies and first in leukemia

Overall complete remission of 71% and a median overall survival of more than two years for all patients and almost four years for responders has demonstrated in ZUMA-3 trial

“ This approval makes Tecartus the first and only CAR T-cell therapy indicated for this population of patients, addressing a significant unmet medical need. This is also the fourth indication in Europe for which a Kite cell therapy is approved, clearly demonstrating the benefits they offer to patients, especially those with limited treatment options. ”

“ Adults with relapsed or refractory acute lymphoblastic leukemia often undergo multiple treatments including chemotherapy, targeted therapy and stem cell transplant, creating a significant burden on a patient’s quality of life. Tecartus has demonstrated durable responses, suggesting the potential for long-term remission and a new approach to care.”

 

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Forum Ematologico – Analisi finale dello studio GRIFFIN: la combinazione a base di Darzalex ha mostrato un alto tasso di risposta completa stringente per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi, idonei al trapianto

Janssen Oncology

Lo studio di fase 2 GRIFFIN ha mostrato risultati importanti con il quadripletto sperimentale a base di Daratumumab ( Darzalex ) nel trattamento del mieloma multiplo di nuova diagnosi nei pazienti idonei al trapianto

A conclusione dell’analisi finale, dopo un follow-up mediano di 49.6 mesi, una riduzione del 55% del rischio di progressione della malattia o morte è stata osservata nei pazienti nel braccio Daratumumab-RVd; un tasso stimato di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) a 48 mesi dell’87.2% è stato osservato nel braccio Daratumumab-RVd, contro il 70% nel braccio RVd.

La sopravvivenza PFS mediana non è stata raggiunta in entrambi i bracci di trattamento. Inoltre, dopo un lungo follow-up, non sono emersi nuovi problemi di sicurezza.

ENGLISH VERSION

The final analysis of the GRIFFIN trial has shown the potential benefit of adding Daratumumab ( Darzalex ) to RVd for the treatment of newly diagnosed, transplant-eligible patients.

The evaluation of this treatment regimen will continue as part of the registrational, phase 3 PERSEUS study.

About the GRIFFIN Study

The phase 2 GRIFFIN study has evaluated the investigational regimen of Daratumumab in combination with RVd and enrolled and treated more than 200 adults ages 18-70 years with newly diagnosed multiple myeloma who were eligible for ASCT.

In the safety run-in cohort, 16 patients received 25 mg of Lenalidomide orally on days 1-14;

1.3 mg/m2 of Bortezomib subcutaneously on days 1, 4, 8 and 11; and 20 mg of Dexamethasone on days 1, 2, 8, 9, 15 and 16, and every 21 days during the induction and consolidation phases ( cycles 1-6 ). Daratumumab 16 mg/kg IV was given on days 1, 8 and 15 of cycles 1-4 and on day 1 of cycles 5-6.

During the maintenance phase ( cycles 7-32 ), patients received 10 mg daily of Lenalidomide

( 15 mg beginning at cycle 10 if tolerated ) on days 1-21 every 28 days and Daratumumab 16

mg/kg IV every 56 days; this was amended to every 28 days based upon emerging clinical

pharmacokinetic data demonstrating improved target saturation with every-4-week

maintenance dosing. Maintenance therapy with Lenalidomide could be continued beyond cycle

32, per local standard of care.

In the subsequent randomized phase 2 portion of the study, 207 patients were randomized

to treatment with RVd induction and consolidation, ASCT, and maintenance therapy with

Lenalidomide; or Daratumumab-RVd, ASCT, and maintenance therapy with Daratumumab and

Lenalidomide.

Darzalex has been approved in eight indications, three of which are in the frontline setting, including newly diagnosed patients who are transplant eligible and ineligible.

Darzalex has become a backbone therapy in the treatment of multiple myeloma, having been used in the treatment of more than 300,000 patients worldwide and more than 68,000 patients in the U.S. alone since its U.S. FDA approval in 2015.

Daratumumab is the first CD38-directed antibody approved globally to treat multiple myeloma.

CD38 is a surface protein that is present in high numbers on multiple myeloma cells,

regardless of the stage of disease.

Daratumumab binds to CD38 and inhibits tumor cell growth, causing myeloma cell death. Daratumumab may also have an effect on normal cells.

Data across eight phase 3 clinical trials, in both the frontline and relapsed settings, have shown

that Daratumumab-based regimens resulted in significant improvement in progression-free survival and/or overall survival.

 

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