Tumori ginecologici: cancro all’endometrio recidivante / avanzato

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Cancro dell’endometrio in fase avanzata: i risultati dello studio RUBY potrebbero promuovere Dostarlimab associato alla chemioterapia a terapia di prima linea

 

L’aggiunta dell’immunoterapia con anticorpo anti-PD-1 Dostarlimab ( Jemperli ) alla chemioterapia di prima linea ha migliorato in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto alla sola chemioterapia nelle pazienti con carcinoma dell’endometrio avanzato o ricorrente.

Questi sono i risultati di un’analisi ad interim dello studio di fase 3 RUBY ( ENGOT-EN6-NSGO/GOG3031 ), presentata all’Annual Meeting della Society of Gynecologic Oncology ( SGO ), e pubblicati su The New England Journal of Medicine ( NEJM ).

Nelle pazienti con tumori caldi ( cioè con dMMR/MSI-H ) trattate con l’immunoterapia ( inibitore del checkpoint immunitario ) in aggiunta alla chemioterapia, è stata osservata una riduzione del 72% del rischio di progressione o morte.

Anche nei tumori freddi è stato riscontrato un moderato effetto dell’immunoterapia sulla sopravvivenza libera da progressione.

L’ipotesi è che la chemioterapia danneggi i meccanismi di riparazione del DNA di questi tumori in modo da renderli più sensibili all’immunoterapia.

La risposta al trattamento con Dostarlimab è risultata elevata nel 25% delle pazienti con dMMR, cioè con tumori endometriali cosiddetti caldi, che presentano un deficit dei meccanismi di riparazione dei mismatch del DNA.

Grazie a questi risultati, GSK l’azienda produttrice dell’anticorpo monoclonale anti-PD1, ha intenzione di presentare alle Autorità regolatorie domanda di ampliamento delle indicazioni di Dostarlimab entro la prima metà del 2023.

L’anti-PD-1, infatti, è già approvato nell’Unione europea come agente singolo per il trattamento di seconda linea delle pazienti con carcinoma dell’endometrio avanzato / ricorrente con dMMR/MSI-H.

In base ai dati dello studio RUBY, Dostarlimab in combinazione con la chemioterapia standard potrebbe essere anticipato come trattamento di prima linea.

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Lenvatinib e Pembrolizumab nel carcinoma dell’endometrio avanzato: studio 111/KEYNOTE-146, aggiornamento su efficacia e sicurezza a lungo termine

Lo studio di fase Ib/II in aperto 111/KEYNOTE-146 di Lenvatinib ( Lenvima ) 20 mg al giorno più Pembrolizumab ( Keytruda ) 200 mg una volta ogni 3 settimane ha mostrato un’efficacia promettente e una …


 

Monoterapia con Rucaparib come trattamento di mantenimento nei pazienti con tumore ovarico di nuova diagnosi: studio ATHENA-MONO/GOG-3020/ENGOT-ov45

ATHENA è stato progettato per valutare il trattamento di mantenimento di prima linea con Rucaparib ( Rubraca ) in un’ampia popolazione di pazienti, compresi quelli senza mutazioni BRCA1 o BRCA2 ( BRCA …


 

Identificazione delle pazienti con tumore all’ovaio che hanno ottenuto il massimo beneficio da Bevacizumab in prima linea sulla base della chemiosensibilità intrinseca del tumore: studio KELIM

Nelle pazienti con tumore ovarico di alto grado, sono necessari predittori dell’efficacia di Bevacizumab ( Avastin ) in prima linea. Nello studio ICON-7, una scarsa chemiosensibilità intrinseca del …


 

Fluorouracile e chemioterapia adiuvante dose-dense nei pazienti con cancro al seno in stadio iniziale: studio GIM2

Precedenti analisi dello studio GIM ( Gruppo Italiano Mammella ) 2 hanno dimostrato che l’aggiunta di Fluorouracile ( F ) a Epirubicina, Ciclofosfamide e Paclitaxel ( EC-P ) nelle pazienti con tumore …


 

Passaggio a Fulvestrant e Palbociclib rispetto a nessun passaggio nel cancro alla mammella avanzato con aumento della mutazione ESR1 durante la terapia con inibitore dell’aromatasi e Palbociclib: studio PADA-1

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Irradiazione parziale della mammella versus irradiazione intera della mammella per le pazienti con carcinoma alla mammella in fase iniziale: studio di irradiazione parziale della mammella del Danish Breast Cancer Group

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Inibitori dell’aromatasi versus Tamoxifene in donne in premenopausa con tumore mammario in stadio iniziale positivo al recettore degli estrogeni trattate con soppressione ovarica

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Tasso di risposta e sicurezza di un regime neoadiuvante con Pertuzumab, Atezolizumab, Docetaxel e Trastuzumab per le pazienti con tumore mammario in stadio II/III positivo a ERBB2: studio Neo-PATH

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