I giardini di marzo, da Lucio Battisti al discusso Piantedosi e al tragico Mistero Buffo dello Steccato di Cutro
Un disegno di Franz Kafka
I giardini di marzo, di Mogol Battisti.
I giardini di marzo Battisti Il car Miretto passava e quell’ Si-7 uomo gridava “ge Do7+ lati!” Al ventuno del mese i nostri soldi erano già finiti io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti il più bello era nero con i fiori non ancora appassiti. All’uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri, io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli. Poi sconfitto tornavo a giocar con la mente e i suoi tarli e la sera al telefono tu mi chiedevi: “Perché non parli?” Che anno Sol è, che giorno Re è, questo è il Latempo di vivere con Mite. Le mie mani come vedi non Latremano più e ho nell’ Re anima Si7 in fondo all’anima cieli Sol immensi e immenso a Re more e poi an Lacora ancora amore amor per Mite. Fiumi azzurri e colline e Lapraterie dove Re corrono dol Si7 cissime le Mimie malinconie l’universo trova spazio Ladentro me ma il co Miraggio di vivere Si-7 quello ancora non Do7+ c’è. I giardini di Marzo si vestono di nuovi colori e le giovani donne in quel mese vivono nuovi amori. Camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti “tu muori” se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori. Ma non una parola chiarì i miei pensieri continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri.
-“I giardini di marzo“, Casa vacanze nella campagna salentina. A Guagnano(8 marzo 2023).
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I Giardini Di Marzo
Lucio Battisti – I Giardini Di Marzo PDF | PDF
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Il tragico Steccato di Cutro (in Google).
Citiamo da Avvenire.it
Fotogallery. Naufragio di Cutro, il “mai più” della Via Crucis
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