Lavoro e utopia: Adriano Olivetti. Variazioni sul tema
La comunità di Ivrea di Adriano Olivetti… /
Adriano Olivetti tra fabbrica e comunità
Citiamo l’apertura:
Tra i personaggi più rilevanti del Novecento italiano Adriano Olivetti occupa di certo un posto di primo piano. Industriale, antifascista, intellettuale e politico, Olivetti non fu solo il capitano di una delle imprese più celebri del paese, ma anche uomo di grande spessore morale e di vulcanica inventiva. L’impegno da egli profuso verso la costruzione di un nuovo tipo di comunità, improntato alla valorizzazione degli individui e delle relazioni tra di essi, ha rappresentato una efficace quanto unica sintesi tra discorso e prassi. Partendo dall’esempio della propria azienda, Olivetti cercò di dar forma concreta a un nuovo universo di valori, convinto che il capitalismo non si risolvesse solo nel profitto e nel progresso tecnico, ma soprattutto nell’armonia e nel benessere delle parti vitali della società.
San Leucio (Caserta)
Statuto di San Leucio
Citiamo:
Lo Statuto di San Leucio o Codice leuciano, firmato nel 1789 da Ferdinando IV di Borbone, è una raccolta di leggi che, nel Regno di Napoli, regolamentavano la Real Colonia di San Leucio, sorta sulla omonima collina acquistata, nel 1750, da Carlo di Borbone, poi III di Spagna e adibita alla lavorazione su scala industriale della seta.
Il codice, redatto da Antonio Planelli, nativo di Bitonto (Ba), intellettuale, musicista e presbitero dell’entourage della regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, fu il frutto del dispotismo illuminato che caratterizzò, fino alla scoppio della Rivoluzione francese, la corte borbonica napoletana. Come testimoniato da Eleonora Pimentel Fonseca in un suo sonetto in lode del Codice, esso fu voluto (si vedano per questo gli studi della giornalista e professoressa Nadia Verdile in Bibliografia) dalla sovrana asburgica nell’ambito delle poderose riforme in tema di diritto che in quegli anni si andavano facendo nel Regno di Napoli. Fu edito dalla Stamperia Reale del Regno di Napoli in 150 esemplari. Il testo, in cinque capitoli e ventidue paragrafi, rispecchia le aspirazioni del dispotismo illuminato dell’epoca a interpretare gli ideali di uguaglianza sociale ed economica, e pone grande attenzione al ruolo della donna tanto da sancirne l’uguaglianza con gli uomini, per la prima volta nella cultura occidentale.
(Sopra, a sin.) Golfo di Marinella: Baia de Bahas. (A ds.) Bose, in Sardegna.
Ma la Comunità monastica di Bose non è commissariata – Famiglia Cristiana
Comunità monastica di Bose – Wikipedia ____________________________________________________________________________________________________________________
Il lavoro monastico – Fondazione Monasteri
Preghiera e lavoro: gli assi portanti della Regola di San Benedetto
–Comunità monastiche e lavoro, in Google. § Immagini.
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