Jacqueline o Jasmine, Jessica o Julia purché sia metafora!

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Con Jane o Janet, Jennifer o Jenny, Jolanda o Jole non cambierebbe molto

NEL NOME DELLE DONNE: STORIE OLTRE I NOMI TOPONOMASTICA AL FEMMINILE

Ventuno nomi per ventuno aree verdi del territorio comunale. Sono nomi di donne, sono storie di donne. Storie che hanno finito per tessere una tela col proprio tempo storico, affrontandone con coraggio le asperità, contrastandone gli schemi pregiudiziali e di angustia culturale, imparando dalle sofferenze e dalle privazioni di natura sociale, economica e sessista, il valore di essere, in libertà. Storie straordinarie e al contempo ordinarie, che tanto hanno in comune con quelle di milioni di altre donne. Percorsi che nel tempo hanno formato un sapere che dagli anni ’70 del ‘900 si è sviluppato legando strettamente la dimensione soggettiva a quella collettiva e segnando profondamente il progresso civile, scientifico, economico e culturale. Perché dare un nome ai luoghi della città? A che serve la toponomastica? Serve ad orientare i nostri spostamenti, a raccontare il territorio, a collocare fatti e persone. Ma se la guardiamo dal punto di vista del tempo ci accorgiamo che è la testimonianza di una storia collettiva, importante per la formazione del senso di appartenenza quanto il territorio. La toponomastica infatti è l’espressione di un passaggio, di una storia che ci riguarda tutti/e, la cui conoscenza è consapevolezza di un’identità collettiva, di una cultura che ci appartiene e a cui apparteniamo. Tracciare un percorso urbano e territoriale che racconta la storia di chi ci ha preceduto, svelando quello che la storia ufficiale ha per secoli lasciato implicito, è un atto di responsabilità di trasmissione verso le nuove generazioni da cui, con spirito civico, non possiamo esimerci. Per questo colmare lo squilibrio evidente fra i toponimi maschili e femminili che raccontano la nostra città è parte di un’azione culturale e di trasmissione storica finalizzata a restituire alla comunità una componente identitaria fondamentale per la formazione di una visione compiuta della realtà e del mondo. La Commissione Pari Opportunità del Comune di Imola.

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Le FarfalleVideo Sanremo 2022.

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BENIAMINO MARCIANO Della vita e dei fatti di Antonietta De Pace, a cura di Giacomo Fronzi e Paolo Pellegrino. Saggio introduttivo di PAOLO PELLEGRINO, edizioni esperidi

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Antonietta De Pace

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-Cfr. Beatrice Borromeo.

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Fanny Mendelssohn

 

Amburgo 1805 – Berlino 1847

 

 

 

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ENCICLOPEDIA delle DONNE, in Google./Tutte le voci biografiche.§ Immagini.

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Cloe Elmo, Lecce. Personaggi, Panareo.

§ Personaggi

Cloe Elmo (ascolta)

/ §Immagini.

 

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Burrneshe: le donne uomini dell’Albania

La tradizione delle burrneshe, o vergini giurate, è vecchia di sei secoli, ma ancora viva nelle valli albanesi. Si tratta di donne nate in una famiglia senza progenie maschile e che, da adolescenti, rinunciano per scelta o per obbligo al matrimonio e alla maternità e conducono una vita da uomini. Acquisendone onori e oneri, libertà e diritti che in quei luoghi alle donne sono spesso negati.

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Ipazia,la donna a cui nessuno ha chiesto scusa

Ipazia di Alessandria, affresco di Masolino a San Clemente a Roma 

Ipazia di Alessandria, affresco di Masolino a San Clemente a Roma  
Filosofa, scienziata e politica fu assassinata per ordine di un vescovo. È diventata simbolo di ogni ingiustizia, ma la Chiesa ancora tace
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Jacqueline o Jasmine, Jessica o Julia purché sia metafora!ultima modifica: 2022-02-02T14:08:42+01:00da gipo_milano