Fluxus… nexus… pagina liquida [tag?]
Comment saint Augustin inventa le péché originel
En quoi l’érection spontanée d’un adolescent a-t-elle pu changer notre vision de la sexualité ? Au IVe siècle, saint Augustin invente le péché originel et fait pleuvoir sur l’humanité une honte héritée d’Adam et Eve.
Breve presentazione.
In apertura,una secca quanto fondamentale denuncia della critica francese sul grande Santo, Padre della Chiesa.La fonte è il prestigioso Le Monde e i lettori potranno approfondire cliccando sul Titolo: MONDE DES RELIGIONS e CATHOLICISME.
Seguono due opportune citazioni figurative dei grandissimi Masaccio e Michelangelo, sul peccato originale e la cacciata dei Progenitori dal Paradiso terrestre.Per arrivare ai giorni nostri con la citazione dell’opera di Roberto Rossellini (di recente riproposta in TV, sia pure a notte inoltrata…). Ecco dunque un Fluxus di tempi e modi di vivere e intendere la civiltà, che d’altra parte sembra richiedere di volta in volta un Nexus.
Non resta che il tentativo -espresso o interiore- di dialogo.
(gipo)
![Masaccio.Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre,1425.](https://blog.libero.it/wp/buonarroti/wp-content/uploads/sites/58047/2020/06/1526550793-300x300.jpg)
Masaccio.Cacciata dei progenitori dall’Eden,1425.
Michelangelo Buonarroti,Peccato originale e Cacciata dal Paradiso terrestre.Cappella Sistina, 1510
GQ /
Manifesto del film di Rossellini
AGOSTINO DI IPPONA
di ROBERTO ROSSELLINI
Il film fu realizzato da Roberto Rossellini nel 1972 nell’ambito di una serie di biografie nel progetto l’Officina della Storia. Fra il 1968 e il 1974 Rossellini fu infatti impegnatissimo nel portare il più avanti possibile questo suo progetto didattico e realizzò una serie impressionante di film cercando di coprire in modo enciclopedico i momenti chiave della storia dell’evoluzione della civiltà occidentale attraverso il racconto delle idee e degli uomini che la hanno guidata.
La traccia del film narra gli ultimi trent’anni nella vita di Agostino (354-430) dalla nomina a vescovo di Ippona (nell’attuale Algeria) alla vittoria sul tribuno Marcellino (F. Garriba) nella disputa teologica con i donatisti scismatici. Sullo sfondo si sviluppa il declino dell’impero romano (con Roma messa a sacco nel 410 dai visigoti di Alarico) di cui Agostino (D. Berkani) è testimone, ma di cui annuncia il superamento. Pur non volendo Agostino come un protagonista tradizionale, Rossellini non ha saputo farne il testimone convincente di un’epoca di transizione. Non mancano i momenti eloquenti (la decisione sull’eredità tra i due fratelli Sisto e Papirio; il rifiuto dell’offerta di Siriaco; il discorso finale) né le pagine in cui la disadorna semplicità del suo linguaggio trova le sue illuminazioni (la visita in carcere e l’uccisione di Marcellino). Invece di essere epica (nel senso di Brecht), la rappresentazione dei fatti e dei personaggi risulta tranquilla e proiettata su tempi dove le vicende si stemperano. Diviso in due parti, fu messo in onda dalla RAI nell’ottobre 1972. Le allusioni all’oggi gli procurarono risentite riserve dalla critica di sinistra.
Regia: Roberto Rossellini
Sceneggiatura: Roberto Rossellini, Luciano Scaffa, Marcella Mariani
Attori: Virgilio Gazzolo, Giuseppe Alotta, Dary Berkani, Fabio Carriba, Bruno Cattaneo, Leonardo Fioravanti, Livio Galassi, Giuseppe Mannajuolo, Cesare Barbetti
Fotografia: Mario Fioretti
Montaggio: Jolanda Benvenuti
Musiche: Mario Nascimbene
Trama del film Agostino d’Ippona:
Agostino viveva in Ippona, nel cenobio da lui fondato, quando il vescovo Valerio che già l’aveva consacrato sacerdote per obbedienza, sentendosi prossimo a morire, lo designò suo coadiutore e successore. Si trovavano allora ad Ippona Alipio di Tagaste e Megalio di Calama per la riunione dei vescovi della Numidia, che accettarono la richiesta di Valerio con l’eccezione che comportava e consacrarono Aurelio Agostino tra il giubilo del clero e del popolo. Da quel momento, il santo Vescovo non conobbe più il silenzio del chiostro e, facendo violenza alle proprie aspirazioni, si dedicò interamente alla sua diocesi e all’intera chiesa africana. Fu subito attaccato dal vescovo donatista Macrobio e al debellamento di quella eresia dedicò tutte le sue forze. Nonostante che i “circumcellioni” s’aggirassero per le campagne al grido di “Deo laudes” e attaccassero ferocemente i non eretici, Agostino si batté fortemente affinché nella lotta dominasse la carità verso le persone.
Quando Marcellino, legato imperiale di Onorio, inizio una forte repressione contro i donatisti, il vescovo d’Ippona ne ospitò diversi e si recò a Cartagine per ottenere clemenza dall’autorità imperiale. Nel frattempo si eresse a campione dell’ortodossia mediante lettere, che sovente divenivano autentici trattati, e con una intensa predicazione. Rifiutò indefessamente la “intercessio apud saeculi potestates”, anche se facile fonte di appoggi potenti e di elargizioni munifiche alla sua bisognosa chiesa; e, appellandosi più allo “jure coeli” che allo “jure fori”, rifiutò legati che risultassero di danno ai naturali eredi dei generosi defunti. Quando Marcellino cadde in disgrazia e venne condannato dal comes Massimo, si recò nuovamente a Cartagine per confortare il prigioniero e ottenerne la liberazione.
Al retore Volusiano con chiarezza rispose che Roma aveva ceduto di fronte ai barbari di Alarico non per debolezza del cristianesimo abbracciato, bensì per la decadenza dei suoi costumi. Parlando di Roma, tracciò le linee della città celeste e della città terrestre.
*vd. cfr. Associazione Storico-culturale Sant’Agostino.
Cfr./FLASH! L’intervista. Wim Wenders: “La verità è un’idea ormai in declino”…
I gradi della colpa tra esigenze di extrema ratio ed effettività della tutela penale
Il volume analizza il tema del rilievo del grado della colpa penale. Dopo un’analisi sul suo impiego nel sistema penale nostrano in prospettiva storica e contemporanea l’autore effettua una ricognizione sul suo utilizzo in altri Paesi (Spagna Francia Inghilterra e Galles) nonché nelle fonti del diritto dell’Unione europea al fine di formulare delle proposte sia de lege lata che de lege ferenda volte a valorizzare le potenzialità del grado della colpa nell’applicazione dei reati colposi in conformità ai principi di colpevolezza proporzione e ultima ratio dell’intervento penale.
Carmiano, via Lecce.
Carmiano, Chiesetta dell’Immacolata.
Carmiano, Palazzo dei Celestini in via Lecce.Già proprietà Foscarini (nonno materno Niccolò, deceduto nel 1922). Venduta dagli eredi a Portaccio nel 1931.
Collage immagini Palazzo dei Celestini, (copertina vol.).
foto di Antonio Vadacca.
Carmiano, via Lecce.
|
Arturo Foscarini, primo a sinistra del gruppo.
L’on.le prof. Ennio Bonea, liberale di sinistra, capo della corrente Presenza Liberale.
CAFFE’STORICI LECCESI, DA ALVINO A BUDA: L’INVENZIONE DEL PASTICCIOTTO: 1911?
Storie di famiglia: Un matrimonio d’altri tempi / Cfr. I miei nonni materni Niccolò Foscarini e Giulia Cosma Capece-Zurlo, genitori di mia madre Maria Luisa.
…
![Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "LA SUPREMA Milonga AiresTango Lecce Salen Madein Made Made"](https://scontent.flin1-2.fna.fbcdn.net/v/t39.30808-6/278510975_3227481970821741_4734545142711685610_n.jpg?stp=c0.13.526.275a_dst-jpg_p526x296&_nc_cat=111&ccb=1-5&_nc_sid=340051&_nc_ohc=TjoM3p1xuMgAX8CB3bH&_nc_ht=scontent.flin1-2.fna&oh=00_AT84LNFYaEvR-8yMwo5oJfXiSUmMj-TjvQ-YIkNQaN1r9Q&oe=62689F98)
/§Alvise Foscarini – Milonga La Cava del Tango.
–
Forma Giuridica: Persona fisica / Privato
Denominazione: Alvise Foscarini – Milonga La Cava del Tango
Ispirati dal clima, dal buio della notte e dall’energia che caratterizza la vostra milonga, insieme alla passione per il Tango, abbiamo avuto l’idea di creare per il sesto anno consecutivo una milonga diversa dalle tradizionali pur mantenendo l’atmosfera tipica di Buenos Aires, una milonga fresca, luminosa, allegra e divertente, la vostra idea di Tango, una milonga molto argentina per chi ama e vive il Tango sociale per quello che semplicemente è.
Città: Arnesano
Indirizzo: Strada Prov.le Villa Convento-arnesano, Km 1,2 Novoli
Cellulare: +39336692737
![a2740d3dc39a5d3fa378c23e88c3a485](https://blog.libero.it/wp/buonarroti/wp-content/uploads/sites/58047/2020/06/a2740d3dc39a5d3fa378c23e88c3a485-197x300.jpg)