Balotelli: uno spreco di talento, parole ed inchiostro

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Ci risiamo.  Dopo l’Inter, il Manchester City, il Milan, il Liverpool, il Nizza (e non dimentichiamo anche la Nazionale), anche il Brescia ne ha avuto le scatole piene di Mario Balotelli.

Per l’ennesima volta è stato scaricato.

Pazienza quando era ad inizio carriera. Era giovane, si è trovato milionario all’improvviso, ci poteva anche stare che commettesse errori.

Roberto Mancini, uno dei più grandi talenti espressi dal calcio nostrano, nel 1984 si giocò il posto in Nazionale a causa di una sua bravata, questo per dire che qualche stupidata, da giovane, l’hanno fatta in molti.

La differenza però è che Mancini comprese il suo errore e negli anni riuscì a costruirsi una carriera fantastica, diventando un vero leader in campo nelle squadre in cui militò (Sampdoria e Lazio), benvoluto dai compagni.

Negli anni Balotelli è riuscito ad innimicarsi, per i suoi comportamenti, moltissimi suoi compagni di squadra e inoltre è riuscito a stufare  tecnici come: Josè Mourinho, Jurgen Klopp, Sinisa Mihajlovic, Roberto Mancini, Antonio Conte (che preferì puntare su un giargianese come Pellè piuttosto che lui).

Ora anche a Brescia si sono stancati di lui, della sua maleducazione.

C’è una bellissima frase (tra l’altro già menzionata da noi in altri post), pronunciata da Robert De Niro nel film Bronx, che sembra fatta apposta per Balotelli: “Non c’è cosa peggiore nella vita del talento sprecato”.

Mario aveva tutto per diventare uno dei più grandi: fisico, tecnica, potenza: è riuscito a buttare tutto nel cesso.

Ce n’è stato già un altro prima di lui che aveva (nel suo ruolo) i mezzi tecnici per emulare un Baggio, un Totti o un Del Piero,  ma pure lui ha buttato nel cesso parecchio del suo talento: si chiamava Antonio Cassano.

Oggi quest’ultimo imperversa sui social e sui media, neanche avesse compiuto delle imprese titaniche.

Magari un domani (che a questo punto sembra essere neppure lontano) la stessa cosa succederà a Mario Balotelli, considerando che già da tempo lo spazio che gli viene dedicato dalla stampa e dai media è ben superiore in proporzione a ciò che fa vedere sul campo.

Lasciateci dire però che troviamo ingiusto dare tanto spazio a gente che aveva tra le mani (ma sarebbe meglio dire nei piedi visto il caso) una fortuna straordinaria e l’ha dilapidata, mentre calciatori che con il loro impegno, i loro sacrifici, hanno saputo sopperire brillantemente ad alcune loro lacune, costruendosi ottime carriere (pensiamo a  Totò Di Natale, che ha realizzato 247 reti in Serie A, oppure Fabio Quagliarella, che è ancora in attività e che l’anno scorso ha vinto la classifica dei cannonieri, battendo niente meno che Sua Maestà Ronaldo), vengono trattati con la puzza sotto il naso e non considerati come meriterebbero.

Eppure fino a poco tempo fa Cassano andava a Tiki Taka e appena apriva bocca Pardo andava in estasi.

Ora che Cassano non c’è più, magari Pardo farà un pensierino per portare in trasmissione Mario, tanto il livello culturale né si alzerebbe né si abbasserebbe (anche perché per abbassarlo di più bisognerebbe chiamare un’impresa di escavazioni super-attrezzata).

Il campionato finirà (se finirà) senza Balotelli, ma noi non ne sentiremo la mancanza, mentre probabilmente tv e giornali la sentiranno, visto che gli hanno quasi sempre dato più importanza di quella che meritava, sprecando tante parole ed inchiostro.

 

 

 

 

Balotelli: uno spreco di talento, parole ed inchiostroultima modifica: 2020-06-07T15:24:43+02:00da stefano.bosca