Le orme del passato…

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Questa mattina, sono uscita per una commissione di lavoro.

Fa freddo, ma la giornata è soleggiata e sembra primavera.

Sarà perché oggi mi sento serena, guardandomi intorno tutto mi sembra più bello, noto particolari che solitamente non vedo.

Quanto si sta bene, tutto sembra più semplice e si affronta meglio la giornata.

Giunta a destinazione, scopro che l’indirizzo si trova nelle vicinanze di una zona dove avevo lavorato quando ero giovane, al primo impiego.

Ho pensato che sto ripercorrendo i passi del mio passato, quante volte e per anni ho percorso quella strada.

Oggi sto calpestando le orme che ho lasciato, ma io non sono più la stessa.

Il tempo ci cambia al punto di trasformare non solo le nostre vite, ma il nostro essere come se qualcosa di noi al passato morisse, e che ogni giorno ci rinnova fino ad evolverci a nuove persone.

 

La vita ci risponde…

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La vita risponde alle nostre domande,

sta a noi saper leggere tra le righe del libro

che viviamo ogni giorno.

Spesso abbiamo bisogno di risposte e non ci accorgiamo che la vita di ogni giorno, ci manda dei segnali.

Certo, non è così facile, dobbiamo imparare a leggere il linguaggio della vita, che si esprime attraverso coincidenze, persone che parlano di un argomento e che involontariamente sembra la risposta che fa al caso nostro.

Una notizia che si legge per caso sul giornale, su internet.

Oppure semplicemente un fatto anche banale che ci accade e che ci fa riflettere, facendoci capire la soluzione che stavamo cercando.

Grazie Angelo Custode

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Oggi venerdì 13 dicembre. Non ho mai creduto alla superstizione del 13 o del 17. Penso che fortuna o sfortuna, quando qualcosa deve capitare capita!

A Milano, fa molto freddo, ma al momento non nevica.

Tranne le ghiacciate….

Questa mattina, stavo andando al lavoro, camminando sul marciapiede, quando ad un certo punto, ho preso una scivolata…che ho pattinato per un tratto perdendo l’equilibrio, e per un pelo dal toccare il suolo con un tonfo doloroso e dannoso, mi sono salvata miracolosamente come se qualcuno all’ultimo, mi avesse acciuffato e aiutato a rialzarmi con molta cautela.

Potete immaginare lo spavento, il cuore in gola!

Poi ho cominciato a esternare parolacce irripetibili!

Mentre invece avrei dovuto ringraziare il mio Angelo Custode. Infatti poi riprendendo il controllo, intuisco che deve essere stato lui ad evitarmi la caduta.

Quindi ringrazio di cuore il mio Angelo Custode, per avermi protetta oggi, per accompagnarmi in ogni passo delle mie giornate.

Quindi dopo essermi ripresa, proseguo il cammino per recarmi al lavoro.

Prendo il cellulare per avvisare mia mamma, di fare molta attenzione alle ghiacciate, nel caso dovesse uscire.

Dopo un tratto di strada, mi accorgo di aver perso un guanto, quindi torno indietro ripercorrendo la strada, sperando di trovarlo, ovviamente dov’era?

Sul tratto di marciapiede ghiacciato!

Con molto cautela acciuffo il guanto e ripercorro la strada per andare al lavoro, sperando di non arrivare a timbrare anche in ritardo. Arrivo appena in orario.

Stasera uscendo dal lavoro, devo fare altre commissioni prima di rientrare a casa, speriamo bene…

Che l’Angelo sia con me!

 

 

Per ogni fine c’è un nuovo inizio!

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“E’ una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. E’ una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c’è un nuovo inizio.”
— Antonie de Saint Exupery

 

Purtroppo certe delusioni segnano, e creano sofferenza, fino ad arrivare a non credere più, e arrendersi.

Ci sono tante cose nella vita da fare, ci si rialza, si vive bene anche di altro.

Un po’ come mettersi a dieta, non si muore di fame, ma vuoi mettere poter gustare anche le pietanze che ti piacciono e non solo quello che fa stare bene?

Riflettevo anche ieri sera, su una cosa stupida, ma che mi ha fatto chiarezza: ero sul divano infreddolita e per la pigrizia di andare a cercare un plaid nell’armadio non mi alzavo, mi sono detta: è meglio restare comoda sul divano al freddo o fare la scelta di muoversi e coprirmi con una copertina calda?

Purtroppo si sceglie di rinunciare, fare altro, cucirsi su misura una vita comoda, piuttosto che provare qualcosa di nuovo, che potrebbe piacerci o anche no.

Forse dipende anche dall’età più matura, ci si adagia, si sogna meno e si è più realisti, si è stanchi di accumulare fallimenti.

In proposito è anche uscito un nuovo libro di Federica Bosco: Dimenticare uno stronzo… Con il senno di poi, ci si sente anche colpevoli in parte di essere state dipendenti di un amore sbagliato, dello stronzo di turno, perché ci ho creduto, perché vedevo solo il bene che desideravo ma non ero ricambiata, e non riuscivo, nonostante tutto a farne a meno, permettendogli di usarmi, mancando di rispetto nei miei confronti.

Il disgusto che provo non solo per lo stronzo, ma anche per me stessa, per il male che mi sono fatta non volendo capire e vedere!

Ci si ritrova non solo sole, ma con un pugno di sogni e speranze sbriciolate, e non si crede più a nulla, e si perde la fiducia. Si arriva a rinunciare e a non fidarsi più di nessuno.

Ma la vita è un rischio, o dentro o fuori.

Il tempo passa e si vive comunque giorno dopo giorno, cercando di rimettere insieme i pezzi, accettando quello che viene.

Poi la vita, ti stuzzica e inizia a metterti una pulce nell’orecchio, piccoli indizi. Tante piccole cose anche di poca importanza, che finiscono e ti spingono al nuovo.

Per ora nuovi acquisti che devo fare. Ogni cosa si guasta, si consuma, finisce e mi obbliga a rinnovarmi con qualcosa di nuovo.

Sembra che questo periodo la vita mi dica “non vuoi cambiamenti, e io ti costringo!”

Devi ricominciare!

Per ogni fine c’è un inizio.

Si cambia, si cresce, si va avanti, nonostante tutto quello che vuoi controllare. Sei triste…piangi, ma rialzati e vai avanti!

Ecco quello che mi sta accadendo in coincidenza con il nuovo anno, come se mi dicesse “datti una mossa!”

E non mi riferisco solamente ai sentimenti o alle amicizie, ma per ogni esperienza della vita.

Sorridi, per ogni fine c’è un nuovo inizio!

 

 

La vita è come una macchina fotografica, devi mettere a fuoco…

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Nella vita, si attraversano momenti di gioia ma anche momenti di difficoltà.

Ci sono periodi in cui tutto sembra andare per il verso sbagliato, e sembrano non finire, come un tunnel che non sai dove ti porta, e ti chiedi quando tornerà la serenità.

Capita di tanto in tanto di ricordare episodi del passato, con nostalgia o con rammarico per gli errori commessi, e si spera in un futuro migliore.

Riflettevo su quante scelte facciamo nella vita giuste o sbagliate, e come viviamo il nostro presente, come quando si sceglie la foto più bella tra innumerevoli scatti, che rappresentano focus differenti di ciò che ci circonda e che viviamo.

Tutto ciò che ci circonda può lasciarci indifferenti, ma può anche attirare la nostra attenzione su di un particolare preciso, che ha il suo fascino, che fa la differenza.

Ogni pensiero, ogni esperienza, anche se negativa, osservata meglio può rappresentare un’opportunità.

Quello scatto che inaspettatamente trasformerà un attimo in meravigliosa realtà!

 

Emozioni

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Ogni volta che provo un’emozione, mi batte forte il cuore, e se è intensa mi scendono le lacrime.

Detesto essere così emotiva. Ma è inevitabile, mi basta anche guardare un film.

Ma queste emozioni che io non riesco a controllare, mi fanno sentire viva.

Finché il cuore batte forte e piange per dolore o per gioia, sono viva.

 

 

Oggi è una bella giornata!

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Oggi è una giornata di vento gelido, ma il cielo è azzurro e c’è il sole, sembra primavera.

E’ iniziata con il buongiorno dei colleghi, che passano da me a prendere il caffè, oppure entrano nell’ufficio a salutarmi.

Sarà forse perché sono più sorridente, invece che il solito muso triste.

Comunque è vero che un saluto, un piccolo gesto o pensiero, fanno sempre piacere.

Il buon pane

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Oggi in pausa pranzo il “solito panino”.

Solitamente porto in ufficio per il pranzo un panino, visti anche i costi eccessivi dei piatti preparati al bar o nei locali, per chi è costretto o preferisce mangiare fuori.

Il “solito panino” che acquisto al mattino dal panettiere, mentre vado al lavoro.

Un panino che spesso è di gomma o secco. Ma non è così solo dal panettiere vicino a casa.

Ho provato ad acquistare il pane anche in altre panetterie di diverse zone, ma è sempre lo stesso, di gomma o talmente secco che si sbriciola e si spacca tutto mentre lo si mangia.

Oggi riflettevo su questo, da diversi anni ormai è difficile riuscire a trovare il buon pane.

Il pane fresco, come era una volta. Il pane che lasciava la scia di profumo, che se anche lo mangiavi la sera a cena, era ancora buono, e l’indomani mattina ancora a colazione, senza essere “pasto per le galline”.

Ricordo ancora la colazione di quand’ero bambina, una bella scodella di latte e cacao e il pane da immergere per fare la zuppetta.

Il pane che da sempre è stato un alimento di primaria importanza e consumo sulle tavole anche nella povertà, dato che era acquistabile a prezzi modesti, e chi aveva poco companatico per accompagnare colmava lo stomaco con il pane.

Insomma, anche la cultura del pane si sta perdendo, sostituita dai prodotti confezionati.

Condividere il pane sulla tavola, era spartire qualcosa di più.