Giusto per cambiare argomento

La fine di questo mese, di cui non pronuncio il nome, porta con sé un inequivocabile velo di tristezza.

Qualcuno penserà che mi contraddico. Del resto fino a ieri trepidavo al pensiero della fine dell’odiato periodo estivo.

E’ vero solo in parte. Qualunque cosa, anche la più fastidiosa e sgradita, porta con sé un capitolo della vita che si chiude per sempre.

Sarà un mese, una stagione che poi diventerà un anno e così via.

A breve ci saranno grossi cambiamenti per me con l’arrivo del mese di settembre.

La cosa mi crea un’inevitabile ansia.

Anche quello che mi lascio alle spalle ricalca il concetto espresso in merito al senso di malinconia, per quanto sia convinta del passo.

Il pensiero va alla vita, che si sgretola fra le dita, sempre più sottile, evanescente. Qualcosa che sentivamo infinita, quasi eterna, che si rivela in tutta la sua caducità.

Ed ogni capitolo, ogni pagina che voltiamo, sono qui a ricordarcelo.

Averne consapevolezza aiuterebbe a valorizzarla, forse.

 

 

Buon ferragosto

 

Non ho fantasia, Non ho sogni. Non provo da tempo entusiasmo o ilarità. Non rido di gusto. Non mi so godere i pochi momenti lieti. Rincorro pensieri che riguardano sempre solo cosa e chi non c’è. Non che rimpianga il passato. Non che vorrei tornare giovane (forse un po’ meno vecchia). I miei bicchieri sono mezzi vuoti, e anche se sono alticcia riesco ad essere felice solo per qualche istante. L’idea della confusione, della troppa luce, del troppo rumore, della troppa gente, mi infastidisce. L’estate è per antonomasia la stagione del divertimento, del riposo agognato, dell’allegria. Ma nel mio Dna il gene della leggerezza non è stato previsto.

Oggi per me è un giorno triste, più del solito. I miei affetti sono altrove, dove si festeggia un compleanno al quale non sarò presente. Una festa per cui potrei derogare alla mia intolleranza verso eventi simili.

E’ un giorno come un altro. Me ne staro’ solo un po’ più defilata di quanto non faccia di solito.

Non importa.

Buon ferragosto (anyway).

Emozioni e dintorni

 

Uno scenario suggestivo. Un’alba sul mare. Musica dolce dal vivo.

Poche persone sveglie, a quell’ora.
Il mare leggermente increspato e il sole ancora nascosto dietro l’orizzonte.

Tutti gli ingredienti per godere del momento.
Pace, colori tenui, voci sommesse, musica accattivante.

Respiro profondamente, assaporando il momento.

E poi le emozioni arrivano, quelle profonde

quelle che se ne stanno sopite in un angolino dell’anima,

quelle che remano contro e si affrettano a dirti

che è meglio non godere troppo.

Potresti abituarti.