La fine di questo mese, di cui non pronuncio il nome, porta con sé un inequivocabile velo di tristezza.
Qualcuno penserà che mi contraddico. Del resto fino a ieri trepidavo al pensiero della fine dell’odiato periodo estivo.
E’ vero solo in parte. Qualunque cosa, anche la più fastidiosa e sgradita, porta con sé un capitolo della vita che si chiude per sempre.
Sarà un mese, una stagione che poi diventerà un anno e così via.
A breve ci saranno grossi cambiamenti per me con l’arrivo del mese di settembre.
La cosa mi crea un’inevitabile ansia.
Anche quello che mi lascio alle spalle ricalca il concetto espresso in merito al senso di malinconia, per quanto sia convinta del passo.
Il pensiero va alla vita, che si sgretola fra le dita, sempre più sottile, evanescente. Qualcosa che sentivamo infinita, quasi eterna, che si rivela in tutta la sua caducità.
Ed ogni capitolo, ogni pagina che voltiamo, sono qui a ricordarcelo.
Averne consapevolezza aiuterebbe a valorizzarla, forse.