Kremuzio

Quando ero giovane a scuola si studiava che nel 2000 saremmo stati poco più di quattro miliardi di persone al mondo. Ora invece, 8 anni dopo la scadenza bimillenaria ci accorgiamo che le previsioni erano sbagliate per difetto. Ora dovremmo essere circa 7 miliardi di persone. Troppe per questo pianeta blu, per due terzi formato di acqua salata.
Eppure le nazioni occidentali sfornano incentivi per chi mette al mondo figli. Un'educazione sessuale distorta porta minorenni ad abortire o far figli e sposarsi, per poi divorziare; da una parte si spinge ad usare profilattici, da un'altra parte che questo è peccato, poi con velate allusioni si incita alla procreazione (non per niente, per la purezza della razza... gli extracomunitari aumentano e tra qualche decina di anni noi indigeni europei diventeremo minoranza). Poi c'è il discorso delle pensioni, troppi anziani e pochi giovani in età da lavoro. E poi motivazioni religiose, da una parte i figli sono una benedizione, e dall'altra bisogna portare la croce, o in subordine castità ed avvilimento della sensualità peccaminosa.
Dato che i bambini non li portano le cicogne, non occorre fare due conti per dire che se siamo troppi qualcosa nella società non funziona. Mancano forse i nostri predatori come in natura? viviamo troppo a lungo perché la medicina riesce a debellare la maggioranza delle malattie? Si, nell'occidente forse, non certo in Africa o negli altri paesi "sottosviluppati" dove la mortalità è altissima.
E' ovvio che noi tutti abitanti della terra abbiamo i nostri diritti ed anche i nostri doveri. E' un nostro diritto vivere più a lungo possibile, ma è un nostro dovere fare in modo che anche gli altri lo possano fare. In un film si diceva che si sta facendo tanto per allungare la vita ma non per allargarla. Vivere cent'anni di stenti non è così interessante come viverne 60 in modo ottimale.
Nel mondo animale ogni volta che c'e' una sovrappopolazione, subito scatta il rischio di estinzione. Si tratta di malattie, predazioni, suicidi collettivi, ma nell'alternanza predatore-prede c'e' il vero ritmo dell'esistenza. Chi è il nostro predatore? Cosa ci farà fuori nel prossimo futuro? Una epidemia con un nuovo virus? Mancanza di cibo o di acqua? Una guerra? Un cataclisma naturale? Non saprei, ma qualcosa dobbiamo aspettarci.
E' molto probabile che saremo noi stessi gli autori della nostra fine, se non cambieremo stile di vita. Proprio oggi ho sentito in un convegno che un nordamericano consuma 10-12 volte l'energia di un asiatico. Il solito discorso che l'80 per cento delle persone vive con il 20 percento delle risorse ed al contrario il 20% delle persone consuma l'80% di quanto è disponibile al mondo. Ed i vari protocolli dovrebbero obbligarci a consumare meno tutti, e con quale faccia diciamo ad un indiano o ad un cinese di non consumare? Sono tanti, sono intelligenti e lavorano più di noi. Il futuro è loro e noi ne abbiamo paura. Se dicessimo ad uno statunitense di cominciare a consumare come un povero europeo non troppo ricco, ci sarebbero risorse per far vivere agiatamente almeno 2 miliardi di persone. Ecco perché gli USA non firmano il protocollo di Kyoto... Maledetta american way of life! E chi li scimmiotta... Torniamo a consumi discreti, saremo costretti ad iniziare a vivere in regime di austerità tutto perché una minoranza non vuole perdere uno stile di vita omicida. 
Si, siamo noi i nostri stessi predatori. Homo omini lupus.