Kremuzio

Restaurando un vecchio orologio d'oro appartenuto ad Abramo Lincoln, il museo nazionale di storia americana di Washington ha rinvenuto un foglietto. In questo piccolo pezzo di carta, datato 13 aprile 1861, c'è scritto "Fort Sumter attaccato dai ribelli. Grazie a Dio abbiamo un governo". Praticamente è stato memorizzato su carta il momento preciso dell'inizio della guerra civile americana, quando le truppe confederate aprirono il fuoco contro il forte Sumter a Charleston nella Carolina del sud, proprio il giorno prima, il 12. Non fu stilato dal barbuto presidente ucciso a pistolettate. A proposito sapevate che per gli scherzi del destino e della storia, il segretario di Lincoln si chiamava Kennedy mentre la segretaria di Kennedy si chiamava Lincoln? Sfortuna volle che vennero uccisi tutti e due. Dicevamo... il foglietto venne messo dall'orologiaio, un certo Dillon che lo stava riparando, e per chissà quale motivo ha infilato il messaggio in questa specie di piccola dorata capsula del tempo.  

Il pensiero che mi ha suscitato però è il seguente. Se fossi un orologiaio intento a riparare l'orologio del nostro presidente Napolitano, cosa scriverei in un minuto pezzetto di carta da nascondere nel suo Rolex (o ha un Paketa russo?)? "stanno attaccando le istituzioni... peccato che non abbiamo un governo". Non si tratta di fucili ad avancarica, ma di delegittimazioni, di frasi e battute, di dubbi ministeri, di senatori secessionisti. E se (Dio non volesse) un giorno avessimo un presidente burlone (tipo Leone, quello che faceva le corna una 30ina di anni fa), nel suo orologio, un giorno troveremmo, scritto di suo pugno come memorandum, il nome del ministro dei trasporti cinese (non giapponese come giustamente redarguito dal preciso Tremonti): Fur-Gon-Cin.