Kremuzio

Ogni tanto mi capita, non troppo spesso, anzi non ricordo quando sia accaduto per l’ultima volta. Cinque sei o anche più anni fa? Boh? ma fatto sta che l’altro giorno si è rotto il cellulare. Non proprio rotto rotto, forse mi ero rotto io di usarlo. Alcuni tasti non funzionavano bene e dato che non c’era protezione della tastiera, quando lo tenevo nella tasca dei pantaloni, ogni tanto chiamava a sorpresa qualcuno, che rispondeva, e non ascoltando altro che rumori di fondo, capiva che era partita una chiamata random. Questa serviva però per riallacciare vecchi contatti. Un servizio sociale automatico insomma. In effetti ogni tanto mi scorro la lunghissima rubrica dei contatti e leggo numeri e nomi che non è che mi dicano troppo, ma si sa, la memoria fallace non mi aiuta troppo. Poi magari ci sono anche amici con nomi simili e più di una volta è capitato di telefonare alla persona sbagliata, ma devo sfoltire, al più presto. Ma se poi per qualche strano motivo mi occorrerà rintracciare costoro? Metterò la sim nella pennetta internet così mi trasformo la lista in un file, che perderò o mi ritroverò in 20 copie tra qualche mese. Mi conosco. Altro contrattempo è quello che spesso mi chiamano e non mi squilla. Forse il mio cellularino sapeva che non mi andava di rispondere, a prescindere. Il cambio cellulare è il pretesto buono per rimediare e tornare a farmi scocciare.

Eziandio, vado al negozio di elettrodomestici che tiene tutti i modelli in vetrina e do una rapida scorsa a quei pezzetti di plastica cicciotta che mi allettano con forti sconti. Ho le idee belle chiare, io. Non devo né fare cose strane, né tantomeno fare il fico col telefonino, ma solo telefonare e usarlo come sveglia. E poi deve essere Motorola. Marca mitica per le radiotrasmissioni. Ho sempre avuto telefoni con questo brand. Quando ero un giovane radioamatore, osservavo con la bava alla bocca la pubblicità di ricetrasmettitori professionali, e quando mi è capitato per le mani uno di quelli, ho potuto vedere la squisita fattura elettronica costruttiva. Per cui mi fido. E poi costano poco per quello che mi serve. Trovato subito il modello, anche se tutto nero, che però chiamano “color liquirizia”, me lo porto via con poca moneta (è quello che costa di meno) visto che non è smart, come va di moda oggi per chiunque voglia farsi ammirare mentre parla con qualcuno dall’altra parte del ponte ripetitore.

Mi metto subito a studiare il manualino, praticamente un foglio pieghettato con quattro nozioni tipo non mangiarlo, accenderlo prima di parlarci, caricate la batteria e non infilate l’alimentatore nel naso o altri pertugi. La prima volta che accendo mi metto subito alla ricerca di suonerie, che non trovo. Non avevo mai avuto un sistemino a menu, a colori per giunta, in cui devi cercare cartelline, opzioni., strumenti, grafica, temi, giochino fessi ed altre cose stupide che non servono. Mi devo far aiutare da un amico esperto. Ma il casino è anche quello di modificare il volume. In cambio urla, vibra, saltella, e se lo tengo in tasca quando vibra potrebbe causarmi orgasmi inopportuni non richiesti. Volevo abbinare però una bella suoneria calma calma alla sveglia, ma questo mi vuole destare la mattina con un orrendo din din din. Non vorrei entrare in quel trip per isterici che è rappresentato da suonerie tipo canzoni napoletane o gatti virgola o briciola da sbriciolare perché le loro pubblicità me li hanno svirgolati. Nemmeno mucche che cantano o frasi tratte da filmacci volgari. Una volta mi ero composto col tastierino il tema di Indiana Jones, ma adesso con un’intera orchestra sinfonica polifonica dovrei chiedere a Santa Cecilia in persona. E mi metterò alla ricerca di spiegazioni su come infilare il midi in questo piccolo confettino nero. Fischiettare al microfono o riceverlo come messaggio? E’ incredibile quanto io sia tonno con questi cellulari. Io che sono un grande esperto di tecnologia, sommo conoscitore della vita segreta degli elettroni, scevro da scosse e guru dei sistemi operativi a otto bit, mi blocco per una musichetta.

Non vorrei tenermi il din din din al risveglio, magari un po’ di Mozart, e non voglio che mi chieda la password se voglio abbassare il volume. Però mi sono accorto che ha anche la radio FM se ci infilo la cuffietta. Fico!

Perché tanto odio? :(