Kremuzio

Ci sono vari tipi di inferni, ma quello di cui vorrei parlare è quello del digitale terrestre, visto che ormai questo flagello è arrivato come un’epidemia anche in altre regioni del nord. Non se ne può più sfuggire, per cui da adesso entrerete in quel trip da cui non ne uscirete rilassati come prima.

Ecco cosa vi aspetta.

Tanto per cominciare sarete obbligati a spendere un po’ di soldi, che siano per un nuovo televisore (molti approfittano del cambio di standard per decidersi a farlo), oppure quelli che non possono permetterselo dovranno passare sotto la forca caudina del decoder, da cui molti non si rialzeranno più. Districarsi nelle offerte sarà arduo. I venditori cercheranno di convincervi ad acquistare i modelli più costosi, che dovrebbero permettervi di connettervi al magico mondo dell’interazione digitale. Ma non lo fate, spendete meno possibile e farete meno arricchire chi comanda. Poi si dovrà capire che tipo di schede potranno essere infilate in questa scatoletta, o le CAM, come accadeva per il decoder satellitare. E perché? Semplice, per poter vedere in tv, pagando saporitamente, semplici partite o film porno. Non se ne scappa, questi sono i famosi contenuti che dovrebbero far tanta gola all’utente maschio, che è quello che acquista materiale elettronico. Io me ne frego e ho un decoder da 19 euro senza fessure per schede.

L’altro problema è capire dove vanno infilati i cavi se manterrete il vecchio televisore. Staccherete il connettore del cavo d’antenna dalla TV e l’attaccherete all’ingresso del decoder. Il cavo SCART (quel connettorone nero trapezoidale con un sacco di contatti) serve ad inviare i segnali audio e video, per cui mettetelo nelle prese MONITOR o TV del decoder ed in quella SCART 1 della tv. Se non avete la scart nella tv, dovreste avere un paio o tre buchetti colorati sul frontale, che si chiamano PIN JACKS. Allora vi servirà un cavo SCART-PINJACKS che mentre da una parte avrà il connettore SCART, dall’altra ci saranno 3 spinotti. Quelli BIANCO e ROSSO sono per l’audio stereo, mentre il GIALLO è per il video. Infilateli bene altrimenti o non sentite o non vedete. Se non avete neanche queste prese alternative, allora mi dispiace ma o vi mettete ad ascoltare la radio o a leggere un libro. O portate il vecchio tv ad mercatino di beneficenza e ve ne comprate uno nuovo. Non lo buttate che è inquinante! Comunque dovrebbero ritirarvelo gratis quelli che vi portano il tv nuovo.

Altra fase impegnativa: la sintonizzazione dei canali. Di solito i decoder lo fanno sapendo di essere in Italia, per cui vi mettono RAI 1 sul canale 1, la 2 sul due eccetera. Se vi capita di non vedere la RAI o MEDIASET o LA7, allora altro problema: l’antenna deve essere riposizionata in quanto alcuni ripetitori sono spenti e sostituiti da altri in altre posti. O andate sul terrazzo e vedete come sono girate le altre antenne o dovrete spendere soldi per l’antennista. Ogni volta che girerete di qualche grado l’antenna, dovrete risintonizzare. Imparatevi bene come si fa perché dovrete farlo almeno una volta al mese in futuro. Diventerà un’attività come andare a fare una passeggiata.

Una volta che è tutto a posto, capirete che dovrete buttare il vecchio videoregistratore… dalla sua presa di antenna non entreranno più i segnali giusti, ma potrete sempre comprare un altro decoder per videoregistrare.

E quando pensate di stare a posto, mettetevi pure a guardare i programmi. Imparerete che sono gli stessi di prima, e se possibile anche più brutti. Col digitale, se c’è qualche problemino non si vede peggio, ma non si vede per niente. Qualche quadratone comparirà, poi qualche rumore gracchiante e l’avvertimento che non c’è segnale, proprio come il satellite. Riguardo i famosi contenuti interattivi, o vorrete rispondere a sondaggi (ma è tramite telefono, ricordatevelo, non è gratuito) o vi sorbirete le allegre televendite. Avrete sì, centinaia e centinaia di canali, ma saranno immondizia per il 90%. I canali soliti li conoscete, quelli regionali o provinciali sembreranno offrirvi chissà cosa, ma saranno solo televendite, vecchissimi documentari e qualche disgraziato che canta presentato da personaggi che sembrano usciti da film di Pasolini. La notte poi, tutta audioprostituzione, con starlette perizomate che scodinzolano le chiappe elemosinando telefonate da maschi che parlano sottovoce per non farsi sentire dalla moglie, che cercano di fare la voce sexy convincendo le signorine a togliersi le mutande, inutilmente. Al massimo si sentono raccontare che queste cose le fanno in privato, con voci standard da oche peripatetiche dei film di Fantozzi. Se non vi piacciono costoro, potrete addormentarvi sulle presentazioni di nuovi accessori per pelare le patate e fare fettine di tutti gli ortaggi a “solo” 39 euro, ma chiamate in fretta, 24 ore su 24, in omaggio uno splendido set di sottobicchieri in cartone.

Benvenuti all’inferno. Lasciate ogni speranza voi che guardate.