Messaggi di Luglio 2014

100 anni dall’inizio del massacro

Post n°1463 pubblicato il 28 Luglio 2014 da kremuzio
 
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Probabilmente fu l’inizio di tutta un’epoca di orrori, anche se l’abitudine umana di ammazzare ed incenerire il mondo si era ben sviluppata nel passato. Ma si passò in fretta al disumano, alla totale perdita di importanza della vita umana, carne da macello peggio che durante la barbarie del medioevo.

La grande barbarie, più che la grande guerra.

E’ difficile immaginare, anche se con le pellicole ed i film ci possiamo fare un’idea, di cosa fosse la guerra di trincea, nel fango e la neve, con la puzza delle latrine e della carne in decomposizione, con le mitragliatrici che falciavano migliaia di soldati senza protezioni, e le bombarde che scavavano buche e maciullavano fanti.

E cosa pensare di quando arrivavano i gas? Una nuvola acre che ti brucia la gola, gli occhi, i polmoni, che se fai in tempo ad infilare le maschere ed hai il filtro che non funziona bene, ti manca il respiro e vomiti al suo interno a causa degli stessi gas che prima ti fanno vomitare e poi ti uccidono.

Ebbi qualche lontano parente che partecipò ai massacri. Ricordo lo zio Gino dal labbro rovinato per un proiettile che lo colpì di striscio che portava fiero il distintivo del ferito in guerra. Poi solo ricordi narrati. Un bossolo di cannone in ottone istoriato, come si usava a quei tempi, ricordo di Checco, marito di una vecchia zia che mi regalò quando ero bambino. Ma il peggiore è un calendarietto sporco di sangue che pare fosse l’unica cosa rimasta di un fratello di mia nonna, Manlio, vittima di un bombardamento in trincea.

Niente ricordi, niente di bello. Solo morte e violenza. E la fine, la vittoria tanto gloriosa non fu che l’inizio di un periodo peggiore, delle dittature, degli stermini non solo di soldati ma anche di civili.

A cosa è servito tutto ciò? A vedere bene, l’inizio della spartizione del mondo, la stabilità sociale di alcune nazioni dove la voglia di pace si scontra con quello che continua ad accadere in altre zone del mondo. Potremmo dire che non è servito a niente, ma è un’offesa per le decine e decine di milioni di vittime delle guerre. Ne calcolano circa 110 milioni, di cui più della metà civili, nel secolo scorso.

Osceno.

 
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Attenzione a dove tagli, dottore!

Post n°1462 pubblicato il 25 Luglio 2014 da kremuzio
 
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E’ capitato come un incubo a  Johnny Lee Banks Junior di 56 anni, che si è sottoposto lo scorso mese ad un intervento di circoncisione al Princeton Baptist Medical Center di Birmingham, Alabama. Ora è l’avvocato ad occuparsi della pratica mancante chiedendo un congruo risarcimento per danni morali e materiali.

Secondo la querela, l’uomo non era stato avvisato che avrebbe potuto subire un’amputazione della parte, in caso fosse andato storto qualcosa durante l’operazione, perfino senza consenso scritto. La cosa, col senno di poi, non gli è piaciuta.

Anche sua moglie,  Zelda Banks di 55 anni si è arrabbiata per il maltolto, e per questo, la famiglia ha richiesto una ingentissima cifra per il risarcimento.

Ora non so come le cose siano andate. Se c’è stata un’emergenza o un errore come pare sia accaduto anche a Fantozzi, ma la cosa ha dei risvolti anche un po’ surreali. E forse siamo in presenza di una granguignolesca bufala. E questo per un fatto ben preciso. Pare che il paziente rimasto evirato in seguito a circoncisione eccessiva, non si ricordi il giorno preciso in cui ha perso il prezioso amichetto.

Ora se mi dovessi immedesimare, direi che mi ricordo anche quel giorno che mi si è spezzata un unghia o mi è venuta un afta sulla lingua. Sperando non mi debba mai accadere una cosa simile, direi che sarebbe una cosa così devastante, importante e straziante da ricordarmela per sempre. Sempre che in seguito non fossi sparaflashato dai men in black.

Comunque l’avevo sempre pensato che a farsi circoncidere poteva essere pericoloso… magari uno sbaglia mira, si addormenta, ci prende gusto a tagliare…

 
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La scienza di ieri ed i complottisti di oggi

Post n°1461 pubblicato il 21 Luglio 2014 da kremuzio
 
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Alle 4:56:15 del 21 luglio 1969, ovvero quasi 8 ore dopo aver allunato, Neil Armstrong mise per la prima volta il piede ricoperto di moonbot sulla Luna. Il sogno di sempre venne realizzato in quella notte estiva. Ero in villeggiatura al mare, a guardare nel vecchissimo televisore in bianco/nero. Fortunatamente quella notte la luce non andò via come faceva quasi sempre. In quella umida notte piena di zanzare da schiacciare sul muro, di treni che passavano e non mi facevano sentire le parole di Stagno ed Orlando, si compì l’evento. Purtroppo sono passati 45 anni, e la fiducia nel futuro era tanta. Tutto il contrario di oggi. Una delle cose che ci faceva sognare di più, oltre al fatto del primo allunaggio era un intervista a von Braun che annunciava “nel 1980 l’uomo andrà su Marte”. Sappiamo tutti come è andata a finire. L’enorme struttura che mise a lavorare all’unisono 400mila scienziati e tecnici americani dovette fare i conti con la scarsità dei fondi pubblici, col fatto che la guerra nel Vietnam assorbiva un sacco di soldi con la fine che ebbe, e la consapevolezza di aver vinto la corsa allo Luna con il conseguente tirare i remi in barca con la perdita di interesse da parte dell’opinione pubblica e per ultimo la mancanza del pungolo dell’Unione Sovietica. Questa dovette fare i conti con la crisi degli apparati politici e militari dopo la distruzione degli esemplari del razzo lunare N1, con la mancanza di un genio come Sergei Korolev deceduto prematuramente.

La Luna è anche simbolo della femminilità e del romanticismo così come romantica fu la corsa allo spazio, con il sacrificio di tante persone. Per primo se ne andò Komarov, poi i tre dell’apollo 1 Grissom, White e Chaffee. Durante le escursioni lunari americane, nel 1971 toccò ai russi Dobrovolsky, Patsayev e Volkov morire durante il rientro della capsula Soyuz 11 dalla stazione spaziale Salyut, la nuova sfida sovietica al posto della Luna. Eros e Thanatos, ovvero le pulsioni di vita e di morte. La vita del salire per deflorare il cielo con i fallici razzi, e la discesa agli inferi, alla pesante prigione della gravità terrestre. C’è una dotta disquisizione nell’articoletto “Tra cielo e Terra” dell’amica Chiara Simonelli, famosa sessuologa che potete leggere qui:http://digilander.libero.it/fme/doc/simonelli.html

Ma oggi c'è ancora chi non ci crede, come il grillino Carlo Sibilia che su twitter dice che 43 anni fa (non 45 come dovrebbe essere) sulla Luna non ci andò nessuno... L'ultimo arrivato dei complottisti! Bah...

 C’è una piccola, divertente bufala che circolava un po’ di anni fa, sulle frasi storiche di Armstrong. Oltre alla enfatica “un piccolo passo per l’uomo ma un grande balzo per l’umanità”, gli venne attribuita un “buona fortuna signor Gorsky!” risalendo sulla scaletta del Lem. La storiella, inventata nel 1995 dal comico americano Buddy Huckett, in pratica era la seguente: Ad ascoltare quella frase (mai detta) ci si interrogò su chi fosse questo Gorsky. Inizialmente si pensava essere un tecnico o uno scienziato russo o americano, ma non esisteva nessuno con quel nome. Poi ad una domanda diretta fatta allo stesso Armstrong 26 anni dopo, questi avrebbe raccontato che i coniugi Grosky erano suoi vicini quando nel 1938 Neil era un ragazzino di otto anni, che mentre stava raccogliendo una palla di baseball nel giardino confinante sentì la frase, detta dalla signora Grosky “Sesso orale?! Tu... vorresti del sesso orale? Ti farò del sesso orale quando il ragazzo della porta accanto camminerà sulla Luna!". Una storiella divertente ed inventata, ma che per anni rimase nell’aria come se fosse stata detta davvero.  E mi piacerebbe pensare che sia vera, e che il signor Gorsky abbia avuto quel che aveva desiderato tanti anni prima. Chissà se con la dentiera o senza… 

 
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Cambiamento

Post n°1460 pubblicato il 14 Luglio 2014 da kremuzio
 
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Mi sento in dovere di spiegare alcune cose, considerata la mia latitanza dalle pagine scritte e da questa community, negli ultimi tempi. A parte il fatto che riscontro problemi nella connessione dall’ufficio in quanto  la piattaforma di Libero, secondo i software antivirus eccetera viene definita come sito porno (e da un certo punto di vista non ha torto), ci sono anche altri problemi di carattere esistenziale.

Non sono il solo a dire che c’è stato uno scadere di contenuti bestiale, visto che vengono messi in evidenza quasi esclusivamente blog che parlano poveramente e miseramente di gossip, non attirando, spero, un certo tipo di lettori più normali. Il risultato è che arrivano molte meno persone a leggere. Cosa per me grave in quanto scrivevo qui per farmi leggere dal maggior numero possibile di lettori, unica soddisfazione che mi ero messo in mente di seguire. Non si tratta certo di un delirio, ma non mi sono mai piaciute le pagine spiegazzate in fondo al cassetto-

Ora tutto questo non c’è, e mi sono accorto che invece, quando i miei post vengono ripresi da altri siti, questi portano sulle loro pagine almeno 4 volte i lettori di queste. Magari si tratta di una maggiore visibilità su google, o magari è tutta questione di selezione, fatto sta che la differenza è visibile.

A questo punto, non mi sento più in grado, per mancanza di soddisfazione, di scrivere ogni giorno qui sopra. Mi dispiace perché ho conosciuto e conosco moltissime persone fantastiche alle quali non dedico più il tempo che desidero per visitare e commentare i loro blog.

Ma dato che non mi va di troncare, ed avendo avuto offerte per scrivere su altri servizi, addirittura a pagamento, ho deciso di scrivere innanzitutto per il nuovo, e magari postare dopo qualche giorno anche qui.

 

E’ un peccato, e non so come sia accaduto, in quanto non mi preoccupo di sapere come vanno le cose. Vedo solo la grande differenza tra Libero di qualche anno fa e la miseria di quello di adesso. Ma dato che non mi va di scendere a compromessi con chi sceglie e comanda, e capisco che non posso fare niente per cambiare le situazioni che ovviamente a loro stanno bene così, a malincuore ridurrò la mia presenza in questa piattaforma che ha intenzione solo di portare avanti un deprimente discorso a base di gossip. Che poi immagino che questo porti soldi, visto che i blog in evidenza che narrano di insulsi fatti di starlette e oche famose, sono pieni di banner pubblicitari. E qui penso che le persone a cui interessano quegli argomenti vadano a cliccare per spasmi improvvisi. Bene per loro, io però tornerò solo per incontrare vecchi amici ed amiche, magari per raccontare cose personali e le mie solite banalità…

 
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La puzza dei ricordi

Post n°1459 pubblicato il 10 Luglio 2014 da kremuzio
 
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Proprio qualche minuto fa, entra dalla finestra dell’ufficio una poco squisita puzza di benzina, ma non proprio una normale, forse si trattava di miscela. E come per incanto mi sono trovato sulla spiaggia, bambino, che giocavo vicino al motoscafo di mio nonno.

Era un catamarano di vetroresina dalla bella linea filante, del 57. Praticamente uno dei primi del suo genere. Era bianco con la parte sotto dello scafo rossa e blu. Sotto il sole puzzava di plastica, ed all’interno c’era sempre un po’ di acqua di mare, salsedine sabbia e tante incrostazioni saline.

In un foro posteriore si inseriva il motore, ma di solito ci si andava a remi. Si metteva un sedile di legno e si portavano remi pesantissimi da incastrare in scalmi a forma di fionda che si rompevano ogni tanto.

Si sollevava e si portava in mare in quattro, e quando in acqua cominciava a sciabordare ma non troppo. Era stabile quando le onde lo colpivano.

Per metterla in moto era un casino. Pompette, serbatoio, apri di qua e chiudi di là, succhiata al tubo e tante tirate di filo d’acciaio con un’impugnatura di gomma grigia. Mica aveva l’accensione elettronica. Tiravi e tiravi e maledicevi e pompavi cercando di non scivolare, e poi con una nuvola di fumo ed un rumore scoppiettante regolavi ancora un paio di levette e partivi.

Io mi sedevo dietro, all’interno dello scafo, direttamente sulla plastica, ed ogni tanto mi si permetteva di guidare. Allora impugnavo la manopola del gas quando si era in alto mare e direzionavo l’asse del motore da una parte all’altra, ma dovevo cercare di rimanere in una traiettoria dritta, costante, per permettere agli altri di pescare a strascico, lentamente, senza strappi.

A volte si andava a prendere le cozze dove il mare era profondo una decina di metri, con un bravo coltellaccio da sub si staccavano ciuffi di mitili e si gettavano all’interno dello scafo.

Ogni tanto uscivano dai mazzi alcuni vermetti rossastri o granchiolini di scoglio che a volte si nascondevano ed altre volte cercavano di pizzicarti i piedi.

Poi si tornava allegramente a casa cercando di maciullare più meduse possibili. Uno si metteva a prua e cercava di fare la vedetta indicando la direzione da prendere per centrare quelle delicate creature marine.

Vabbè. A quei tempi pescavo anche, per cui penso di essere perdonato per la mia giovane età.

E poi ci si faceva i tuffi  al largo.

 

Ormai la barca non c’è più, anche dopo tante pezze di fibra di vetro messe per continuare a farla galleggiare, ma tutto ha una fine. Per ora continua a navigare nei ricordi venuti fuori da una puzza di benzina improvvisa.

 
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Il lato fashion del coniglietto vibratore

Post n°1458 pubblicato il 08 Luglio 2014 da kremuzio
 
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Dicono che il merito o la colpa sia stata della serie “Sex and the city”, ma il vibratore per le donne newyorkesi è diventato un must, specie per quello che si chiama commercialmente Jack rabbit. Un vero e proprio oggetto di culto, di conversazione tra amiche che pare si rivolgano sempre più spesso al fedele coniglietto per rilassarsi o farsi passare le paturnie.

Merito della tecnologia o della scarsa passione dei loro compagni? Vero che noialtri maschi non siamo sempre carichi come 4 batterie stilo alcaline di marca, ma a sentire dagli elogi che il vibrante animaletto di gomma riceve, è una bella lotta…  

 

Alcuni reportage raccontano di quanto siano “in” non solo portare tacchi alti e girare senza trucco, ma anche avere almeno un vibratore nel cassetto del comodino. Inoltre, se ne deve anche parlare, scambiare informazioni ed impressioni, consigli dati e ricevuti per capire quale modello funziona meglio. Magari anche un bello scambio di idee sul consumo di batterie e se sono meglio quelli senza filo o i più potenti con l’alimentazione a corrente alternata.

Per alcune di esse, il coniglietto non tradisce mai, meglio del compagno, anche se il marchingegno, proprio come il compagno, non si ricorda delle ricorrenze importanti.

E sempre grazie alla fortunata serie,

Di conseguenza, fare shopping nei sexyshop della grande mela diventa un’esperienza d’alto livello. In pratica pare che non differiscano troppo, come oggetti in vendita, da quelli nostrani, che però sembrano sordidi, squallidi, nascosti, luoghi di vergogna e peccato. Tutt’altro quelli d’oltreoceano dove ammennicoli gommosi disegnati da designers importanti, sfidano le leggi fisiche ed anatomiche dagli scaffali in ordine e ben lustrati.

Le commesse sembra che siano prodighe di consigli, e ci si può rivolgere senza indugio e vergogna, e sembra quasi che abbiano provato tutti i prodotti per testare le qualità. Attaccatissime al dovere!

Ma questa visibile libertà riguardi i giocattoli erotici nella grande città, stride col comune senso del pudore che alligna al di fuori dei suoi confini, al punto tale che in alcuni stati ci siano terribili leggi che combattono l’oscena mania di stimolare gli organi sessuali umani. Vista così come dar loro torto?

Ed è ancora più tranquillizzante pensare che mentre vengono denunciati i fabbricanti ed i venditori  di sex-toys, si può liberamente circolare perfino nei locali, armati di tutto punto.

E non solo per sparare ai coniglietti vibranti!

 
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Troppi inchini

Post n°1457 pubblicato il 07 Luglio 2014 da kremuzio
 
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E’ accaduto ancora un ignobile riconoscimento ufficiale ad un capoclan ad Oppido Mamertina. Ma perché ancora un fatto così? Eppure c’era stato il richiamo del papa che ha scomunicato i mafiosi, al punto tale che c’è stata una mezza rivolta nelle carceri, dove i mafiosi non sono andati a messa.

Ma forse non è un problema dei mafiosi? Fosse colpa delle persone che sono loro intorno?

Ok, ragioniamo per assurdo. In quel paese c’è un vecchio capoclan malato che in teoria starebbe scontando un ergastolo per omicidio e vari altri reati. Là c’è la ndrangheta che comanda. Sappiamo tutti che per far comandare qualcuno ci devono essere persone pronte ad obbedire. Allora c’è la processione ed uno stuolo di persone semplici, pubblici ufficiali, addirittura il sindaco con la sua bella fascia tricolore.

Ad un certo punto la statua si ferma sotto il balcone di Peppe Mazzagatti. Omen nomen, come dicevano i latini. Su ordine di chi? Del parroco? Può essere, visto che si tratta del cugino del boss, magari messo in quella chiesa proprio da conoscenze occulte. Preghiera di rito contro i malati, forse una preghiera ad personam, e il fatto si svolge impunemente.

Gli unici a controbattere seppure silenziosamente, sono i carabinieri che se ne vanno dalla processione. Gli altri restano ubbidienti, compreso il sindaco.

Da queste semplici cose si vede come funzionano le cose. Il popolo succube rimane a subire in nome di chissà quale orgoglio, mentre chi comanda o dovrebbe comandare sul serio, vedi le autorità, ringraziano per essere stati aiutati, portati a posizioni importanti da dove potersi arricchire, e lo stato silenzioso che se ne va.

Ma tutto il resto rimane.

Allora non è  un problema dei capimafia. Questi possono essere anche arrestati, ma è tutto il resto che rimane e che fa da brodo di cultura per la crescita del virus così da poter contagiare autonomamente il tessuto sociale.

Darei un consiglio al papa, per il prossimo anatema. Spero che lo rifaccia anche non solo per i mafiosi veri e propri, quelli che ammazzano, rubano e fanno tutte le cose classiche da mafiosi. La scomunica dovrebbe anche essere indirizzata a chi sta loro intorno, ai sindaci che stanno zitti e si inchinano, ai popolani che li rispettano e si inchinano, ai preti che li difendono e si inchinano.

Abbiamo bisogno di persone che stiamo ben dritte, senza inchinarsi di fronte a ricchi e potenti. Chissà se ce la faremo.

 
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Pos obbligatorio? Le banche ringraziano

Post n°1456 pubblicato il 04 Luglio 2014 da kremuzio
 
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In questi giorni ho sentito alcuni dialoghi all’interno dei negozi, relativi all’argomento dell’obbligo di pagamenti tramite il terminalino POS per acquisti oltre i 30 euro.

Nascono alcune considerazioni abbastanza semplici. A guadagnarci saranno le banche. Possibile che ogni volta si voglia fare qualcosa per i cittadini, ci sono di mezzo gli istituti bancari? Ricordate la vecchia carta ricaricabile che era stata data ai pensionati? Solo un enorme spot per la mastercard e niente più, visto che non mi sembra ci abbiano messo più soldi.

E quindi se ora i commercianti sono costretti ad installare queste macchinette, o ad aumentare il volume del traffico, aumentano i loro costi, sia per il canone, che per le percentuali da pagare alle banche per ogni transazione. Ed indovinate dove si andranno a rifare? Sui clienti ovvio…

Come quando  io vendo qualcosa online e mi vogliono pagare con paypal. Così facendo, dovrei pagare il 2% di commissione. Allora dico al caro acquirente che se vuole pagare in questo modo, aumentasse la cifra del 2%, almeno ci veniamo incontro.

L’alternativa è quella di aumentare di un 3% i prezzi.

E pensate che chi sarà costretto ad installare il pos, non lo faccia?

Quindi ricapitolando, diminuisce il nero, visto che saranno anche costretti, così, ad emettere gli scontrini, ed aumentano i soldi che vanno alle banche, direttamente dalle tasche dei clienti.

Ma sono d’accordo tutti che per combattere il nero serve solo abilitare lo scarico degli scontrini come per le farmacie. E non sarebbe neanche troppo lavoro per i commercialisti, in quanto se si passasse allo scanner anche il codice fiscale, sarebbe tutto automatico.

E comunque, passando ad un altro problema, vi siete resi conto che la benzina, come tutti gli anni è aumentata alla vigilia delle vacanze? E pare non ci siano i motivi in quanto il prezzo del barile non è aumentato. Solito approfittarsi di chi mette i soldi da parte per rilassarsi. Ma poi dicono che adesso è diminuito il gas per riscaldamento che per miracolo aumenterà quando comincerà a fare freddo.

Le grandi lobbies come al solito vogliono i nostri soldi, sempre più vigliaccamente.

 
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Consigli per bei costumini succinti

Post n°1455 pubblicato il 01 Luglio 2014 da kremuzio
 
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C’è qualcosa che non va nel maschio moderno, da tutti i punti di vista, ed ogni giorno se ne ha sempre più la misura. Specie quando è estate, seppure non ci siano così tanti problemi con la prova costume. Considerando che socialmente noi siamo più fortunati in quanto anche se abbiamo la pancia il nostro fascino rimane (anche se non sempre) inalterato.

Per cui possiamo anche esagerare secondo i dettami della moda, se di moda possiamo parlare. Ed ecco che dal perizoma al costume intero, in una miriade di gradazioni di misure e mezze misure, siamo arrivati all’estremo. Anche se inorridisco al pensiero dell’estate dell’anno prossimo.

E quindi ecco la prima offerta consistente in un mezzo slip, che non capisco come si possa reggere. Forse ha un’anima in metallo o forse c’è una pasta adesiva che tiene ben bloccato il tessuto con tutto il contenuto. Forse per questo il modello in questione è più depilato di una femmina amante della pelle liscia di un efebico rappresentante del sesso forte (!!!).

 

Tecnicamente si chiama “men’s brief bikini”, che dicono si venda su ebay alla microscopica cifra di 1 euro e 79 centesimi. Non so se lo compro, che se dovessi depilarmi mi sentirei come un grasso lombrico deficiente. E poi dove ci andrei? Al mare attirerei troppi sguardi. Forse sul terrazzo quando annaffio le piante dove di solito giro in costume adamitico? Meglio. Potrebbe essere un repellente contro le zanzare tigre.

E se fossi anche invogliato ad acquistarne uno di siffatta foggia, magari potrei compiere il passo successivo con l’altro modello di costume che andrà per la maggiore, forse, sulle nostre spiagge assolate ed affollate.

Signore e signori, parliamo ora del “sexy bag thongs underwear”.

 

Sono sicuro che un nudista convinto se ne vergognerebbe. Magari da usare solo come uno slip, piuttosto che un minimo costumino che non lascia antiestetici segni bianchi a margine dell’abbronzatura. Chi vorrebbe denudarsi e vedersi bianco? Nessuno di noi con un minimo di senso estetico. Che ci si depilerebbe a fare, sennò? E poi costa meno di 2 euro, meno di un gelato, e staremmo molto più freschi davvero.

Si tratta comunque della scoperta dell’acqua calda. Noi maschi siamo di solito fortunati nella malaugurata ipotesi ci trovassimo nudi in mezzo al mare, sia per uno scherzo o per aver tolto il costume onde saggiare il brivido della nuotata libera da costringimenti (con la paura delle meduse).

A noi basta una mano per coprire il delicato malloppo, mica come le donne che abbisognano di un paio di mani per scappare via dagli sguardi indiscreti. Comunque dovrebbe essere comodo, si mette nel sacchetto e si fa un bel fiocchetto.

Ci vedo una controindicazione seria, però. Non è che il volume interno rimane tale ad libitum. Se nelle vicinanze abbiamo stimoli di origine ormonale o libidinosi, nei due modelli presentati potrebbero palesarsi imbarazzanti ed evidenti modifiche.

E se il tessuto non è elastico, si potrebbe andare incontro ad esplosioni, strappi, modificazioni della simmetria estetica o un gran dolore per un non voluto contenimento

 

Ci ho ripensato, dato che sono molto sensibile. Non li compro.

 
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Mi preme avvertire che tutto quello che leggerete è frutto della mia mente, anche quelle cose che sembrano scopiazzate. Potrebbe essere che siano stati altri a scopiazzare me. Avverto che l'aggiornamento viene effettuato quando mi pare e piace, anche se, sembra, lo faccia tutti i giorni tranne il sabato, la domenica ed i giorni di festa, quando non mi piace accendere il computer, anche se continuo ad interessarmi ai fatti del mondo e strombazzare il mio malcontento. Con questo intendo dire che non sono un giornalista e che questa non è una testata giornalistica e bla bla bla. Le foto che appaiono negli articoletti di solito le prendo facendo una ricerca su google immagini, ritenendo che siano libere di essere prese e schiaffate sul blog. Se ritenete che io non debba pubblicare una di queste immagini, mandatemi un messaggio ed io la toglierò nel più breve tempo possibile. Non chiedetemi soldi che tanto non ce li ho. Aggiungo pure che non lo faccio per il bisogno che grazie a Dio di bisogno ne ho abbastanza (Petrolini)...

 

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