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« Consigli per gli acquist... | 2 novembre » |
Giovedì 31 ottobre 2002, ore 11.32.
Epicentro sui monti Frentani, cioè quella catena collinare
molisana affacciata sulla valle del fiume Fortore che
divide la regione dalla Puglia, fra i comuni di San Giuliano
di Puglia, Colletorto, Santa Croce di Magliano, Bonefro,
Castellino del Biferno e Provvidenti.
La scossa delle 11.32 del 6° grado scala Richter corrispondente
all'XIII-IX della scala Mercalli, era stata preceduta da 2 molto
meno gravi in nottata. Durò 60 secondi.
L'istituto scolastico intitolato allo scrittore "Francesco Iovine",
da poco ampliato e ristrutturato, ospitava i bambini che
festeggiavano halloween. La scossa lo fece crollare su sè stesso.
In quel momento ospitava 58 bambini, 8 maestre e 2 bidelli.
Una maestra e 27 bambini morirono. Una generazione colpita.
L'inchiesta stabilì che lavori e controlli erano stati fatti ad
minchiam, con sentenza definitiva furono condannati costruttori,
progettisti, tecnico comunale e sindaco.
L'allora sindaco subì una doppia pena, giacchè la figlia morì
sotto le macerie della scuola.
Cominciò lo sciacallaggio tipico dell'italietta
E mentre i fondi governativi sono stati stoppati dopo
pochi mesi, per finanziare il taglio dell'IMU, è arrivata
una pioggia di donazioni, totalmente mal coordinate
e spese ad minchiam anche in comuni lontani dall'area
del sisma.
Nel frattempo, ora a San Giuliano di Puglia e nei comuni
molisani limitrofi, molte abitazioni sono state ricostruite
o ristrutturate. Peccato che porte e finestre restino chiuse
perchè è ripresa alla grande l'emigrazione. Paesi di vecchi,
destinati a spopolarsi.
San Giuliano di Puglia oggi
Io ero sul bus, all'epoca facevo il pony express (non motorizzato),
stavo andando a casa a far lavorare le mandibole. Verso le 13
mi arriva un sms di un amico, mi dice che un forte terremoto
ha colpito il Molise e i comuni pugliesi vicini.
Arrivato a casa, dico subito a mia madre di mettere sul tg1.
San Giuliano di Puglia è di fronte al suo paese, Casalnuovo
Monterotaro, sull'appennino dauno, in provincia di Foggia.
Lì abbiamo la casa e un pochino di terra. Ci passiamo le
vacanze. Una ventina di km di tornanti e saliscendi separa
i due paesi.
A un certo punto accennano ai danni subiti dalle abitazioni
di Casalnuovo. Mia madre piange, chiama sua sorella, poi
mia nonna, che nel pomeriggio ha telefonato all'ultima sorella
di mio nonno ancora in vita, residente a Casalvecchio di Puglia,
distante 3 km, per avere notizie, non avendo più nessun
parente vivente al paese. Mia zia disse che si vedevano solo
dei segni sulla facciata "come delle ragnatele".
Il giorno dopo, fu mia madre a contattare un'amica giù. Lei
e la famiglia in quel momento si trovavano sul piazzale della
chiesa in cima al paese, un largo spiazzo, terrorizzati perchè
c'era appena stata un'altra forte scossa.
Il 15 novembre io e mio padre con la sua Alfa 33 andammo
giù, ricordo il caldo assurdo per essere novembre.
Arrivammo che era già buio, abbiamo provato ad entrare,
ma il portoncino non si riusciva ad aprire. Siamo tornati
la mattina successiva, nel frattempo abbiamo trovato posto
in una delle tende nel campo allestito dalla protezione civile,
nel campo sportivo... accanto al cimitero.
Al piano terra solo suppellettili cadute in terra, al piano
superiore ci sono due camere da letto. Il mio letto era coperto
di calcinacci e pietre, nella camera dei miei ancora peggio,
una grossa spaccatura all'angolo, da cui si vedeva un pochino
l'esterno.
Casa nostra è l'ultima di una fila di costruzioni, le quali,
praticamente, si erano appoggiate tutte alla nostra, che ha
il lato destro affacciato su un vicolo.
Ricordo il silenzio, angosciante, in paese, e le pattuglie di
carabinieri che giravano per contrastare eventuali sciacalli.
Il paese si era come svuotato, soprattutto la parte nord,
lato Molise. E' ancora così.
2/3 delle abitazioni del centro storico risultarono danneggiate
più o meno gravemente.
Noi avemmo il permesso di ricostruire solo nel 2011, nel
2009 mia nonna morì, pochi giorni dopo il terremoto, finì in
ospedale, probabilmente per una qualche forma di shock, lei
in quella casa ci era nata.
Ovviamente qualche italionzo furbetto ha mangiato anche lì,
sui fondi per la ricostruzione e i contributi per l'affitto.
Oggi molte abitazioni sono ancora inagibili e puntellate,
qualcuna è stata solo messa in sicurezza per evitare crolli in
strada. Il fatto che migliaia di casalnovesi fossero emigrati al
nord o all'estero fa si che alcune case non sono state
ricostruite perchè non si trovano gli eredi. Ennesimo dramma
dei paesi svuotati dall'emigrazione e dallo spopolamento.
Noi abbiamo avuto l'ultima tranche dei fondi solo l'anno scorso
Fra l'altro i soldi sono stati dati in base ai metri quadri, non ai
danni.
Video di 14 anni fa
5 anni fa
Nel frattempo, Casalnuovo non ha più un parroco,
ma un frate, amministratore parrocchiale, che dal
convento di Castelnuovo della Daunia, a 6 km, va a
Casalnuovo solo per celebrare le messe. Per il resto,
chiesa chiusa.
Qui un campionario delle case ancora puntellate e inagibili di
Casalnuovo M.ro
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