Fascisti e nemici del popolo per il regime di Tito, fascisti per i comunisti italiani, una spina nella memoria "ripulita" della maggioranza degli italiani.
E quando i vertici del partito comunista iugoslavo capirono che così stavano perdendo braccia e menti preziose, invitarono gli operai italiani a prendere il posto degli esuli. Peccato che poi, quando Tito ruppe con Stalin, molti di loro finirono nel campo di prigionia dell'isola Calva, e, forse, capirono che ad est non era tutto molto bello.
E quale fu la molla che fece scattare l'esodo di massa?
Bisogna precisare che il dramma degli italiani in Istria e Dalmazia, non fu "esclusivo". O meglio, c'era l'intento di eliminare ogni traccia della secolare presenza italiana, ma anche di eliminare i nemici del popolo (fra cui membri del Comitato di Liberazione Nazionale, comunisti e socialisti compresi) così come la polizia segreta titina faceva ovunque in Jugoslavia.
Il dramma dei morti e degli esuli, purtroppo, dopo la rimozione dalla memoria collettiva, è diventato terreno di scontro fra i soliti opposti estremismi (uno dei cancri italici), al punto che la nuova giunta regionale friulana ha tagliato i fondi all'ANPI e all'istituto storico Paolo Pazzino, in quanto fautori del negazionismo della tragedia delle foibe e dell'esodo. Curiosamente, lo storico Raoul Pupo che ha osato compilare un vademecum estremamente preciso su quanto successo, sul confine orientale italiano, sia un uomo tutt'altro di sinistra, che ha osato andare contro i seminatori d'odio di destra (ovviamente anche contro i trinariciuti di sinistra) vademecum per il giorno del ricordo - Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione per il Friuli-Venezia Giulia
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il 18/10/2024 alle 19:45
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