ECCHIME

9 ottobre 1963

9 ottobre 1963, ore 22.39.
Dal monte Toc (che in friulano significa MARCIO)
si stacca un grosso movimento franoso che crolla
nell'invaso sottostante, creato dalla potente SADE
(che all'epoca della progettazione della diga era
ammanicata coi pezzi grossi del regime fascista).
La diga, che era la più alta d'Europa, regge, solo
che l'enorme massa d'acqua la supera e, con tutta
la potenza e la forza d'urto che aveva, spazza via
Longarone e altri 2 comuni. 1910 morti, molti
totalmente irriconoscibili (la forza d'urto in alcuni
casi scuoiò letteralmente le persone) o mai più
recuperati.

29 min

Diario di un cronistaPerché il disastro?

Zavoli indaga sulle responsabilità politiche e
amministrative del reiterarsi di alluvioni e
dell'elevato rischio idrogeologico italiano. In
particolare l'alluvione di Firenze e l'esondazione
del bacino della diga del Vajont del 9 ottobre 1963
che distrusse i paesi circostanti la vallata sono i
casi più eclatanti. Nell'intervista al ministro del
tesoro Colombo Zavoli chiede conto del piano di
difesa governativo contro il ripetersi dei disastri
ambientali.

Voci dal Vajont: 9 ottobre 1963

56 min

Voci dal Vajont: 9 ottobre 1963 Prima TV per Rai
Per il 60esimo anniversario del disastro del Vajont
ripercorriamo cos'è avvenuto il 9 ottobre 1963.
Un tragico evento che ha provocato quasi 2.000
morti, - ferita indelebile nell'anima e nella vita
degli abitanti di Longarone, Erto, Casso, e dei
paesi vicini - produttore esecutivo Livia Lauriola

Vajont 1963. L'Onda

Vajont 60: tra passato e futuro

Vajont, il reportage diventato storico:
“Un paese che non esiste più”

 

Marco Paolini: “Il Vajont un monito
per il futuro, non ci sono più luoghi sicuri.
Oggi siamo tutti a rischio”