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Angelo il treno..."l' addio di Suor Brigida"

Post n°399 pubblicato il 13 Febbraio 2014 da occhi_digatta

Buon pomeriggio miei cari amici, questa volta vi ho fatto attendere un pò di più vero?

Pazienza, il tempo è un bene prezioso e va salvaguardato come l'acqua.

Diamo l'avvio a questa puntata, buona lettura.

Il rientro di Angelo verso il tempio non era per niente gioioso, pareva che vagasse senza avere più alcuna meta. Da lontano si udivano le campane, un richiamo che tendenzialmente induceva alla festosità, alla speranza, alla fede.

Povero Angelo, si sentiva incredibilmente uno sconfitto!Si guardò intorno e osservò il sole adagiarsi sulle colline: nonostante lui adorasse certi scenari naturali, proprio quella sera questo straordinario spettacolo non fece breccia nel suo cuore.

Chissà cosa avrebbe raccontato?

 

Mancavano veramente pochi metri fino al tempio, quando il giovane si rese conto che, il terreno emanava nuovamente lo strano vapore nero, ed oscillava ad ogni suo passo. Iniziò a correre fino allo sfinimento. Non era incredulo: ma terribilmente spaventato, era certo di essere inseguito ancora dall’incappucciato dalle profonde viscere della terra. Non vedeva l’ora di far rientro!

Ma nel corso di una breve sosta, per dover riprendere fiato, accadde un episodio singolare, una farfalla si pose sulla spalla: era proprio bella, i suoi colori così sgargianti spiccavano al calare del sole.

Il nostro Angelo non poté far a meno di rivolgersi a questa creatura con il suo animo.

 

-“Tu farfalla splendi come uno spirito libero, volteggi in piena libertà, sappi amica amata, che le mie azioni sono state avventate e non ne vanto fierezza, la tentazione miete sempre le sue vittime”.

 

La farfalla iniziò a piroettare sfiorandogli le labbra, facendo sbocciare un sorriso sul viso incupito del nostro amico.

Dopo qualche minuto arrivò al tempio, correndo su per le scale salutò Suor Brigida, molto frettolosamente e chiese di potersi ripulire prima di raccontare l’accaduto, la suora ebbe un certo sentore, quindi non negò la sua volontà.

Angelo si recò nella sua camera, e guardando attraverso la grata vide di nuovo la farfalla.

Il giovane sorrise, certamente alleviare la tensione era importante, anche se in realtà la situazione non cambiava di molto.

Fra le mani teneva la croce, l’appoggiò con soavità sul comò, complice qualche magnifico raggio fievole di un sole quasi assopito, un luccichio istantaneo carpì lo sguardo del giovane.

 

-“non spegnere il sorriso, non fare di una debolezza un cruccio, non titubare dinanzi a forze oscure, lascia che la luce sia sempre la fonte inesauribile della tua anima, non sei superbo.

La tua umiltà ti renderà grazia. Oggi sono farfalla perché un tempo, le mie ali furono tarpate, vissi come un verme insignificante, la redenzione porta buonsenso ovunque.”

 

Queste parole riecheggiarono e la meravigliosa farfalla piroettando svanì.

Il suono di un campanellino, attirò l’attenzione di Angelo, questo infatti, preannunciava il raduno serale delle suore, e così giunse il momento di andare e far fronte alla situazione, prese con se la croce e scese giù per le scale di corsa.

Suor Brigida invitò Angelo ad uscire fuori del tempio: vi era un enorme terrazzo, che si affacciava su un’immensa vallata, coperta in quel momento da una fitta nebbia oscura, il freddo era incredibilmente pungente.

Angelo diede l’avvio al suo raccontando, mimando con veemenza alcune scene della lotta, senza mai tralasciare alcun particolare, innegabile la rivelazione di aver quasi creduto alle parole dell’incappucciato, appena spiegato ciò si ammutolì di colpo. Probabilmente in quel momento la consapevolezza s’impadronì delle sue parole.

Suor Brigida, rimase impassibile, diede ascolto al suo racconto, senza manifestare nemmeno una ben che minima un’emozione.

Fu dato ascolto con gran rispetto, però chissà per quale ignota causa non si espresse, non disse nulla in merito al racconto, tanto da ritenere necessario ed opportuno far subito rientro al tempio, la nebbia iniziava incredibilmente a sollevarsi dal suolo con una certa azione fulminea, come per incontrare volutamente le nuvole cariche di pioggia e generare un vortice. Questo scenario creava una certa inquietudine.

Ciò nonostante, il giovane non accolse benevolmente la decisione della suora, era certo di ricevere in dono una parola di conforto, ma così non fu. Con molta titubanza e consegnò la croce, le sue mani erano visibilmente tremanti, disgraziatamente in quel momento, nell’aria si respirava un’incredibile freddezza d’animo.

Quel gesto purtroppo dava una triste conferma alla suora, malgrado ciò non volle forzare la volontà del giovane, anche perché sosteneva in piena libertà che ognuno di noi non è vincolato al proprio credo, bensì è libero di prestare fede in ciò che più desidera, senza mai sopraffare il volere altrui.

 

I giorni seguenti sfortunatamente, scorrevano senza alcun’emozione per il nostro giovane, contribuiva si all’andamento della vita del tempio, però senza mai proferire parola.

Un giorno Suor Brigida, esausta di vederlo passivo lo condusse lontano dalle consorelle e disse:

-“sento sempre le tue urla durante il mattutino”

-“I miei sogni mi tormentano la notte e mi ricordano il peccato” ribadì.

-“dovresti dare ascolto ai tuoi sogni, spesso scuotono le nostre coscienze e c’indicano la via da intraprendere” rispose la suora.

 

Angelo cercò di spiegare la presenza degli ostili e che si sentiva osservato, tuttavia stare in quel luogo era molto importante per lui, tanto da sentirsi protetto da qualsiasi tentazione.

Quel tempio, ormai lo considerava una fortezza e di sicuro, mai e poi mai avrebbe commesso il grande errore di ricadere nell’oblio.

Suor Brigida nonostante avesse un gran cuore, chiese ad Angelo di andarsene, percepiva la crescita di un’ombra sul tempio e questo, avrebbe portato disaccordi nell’ordine, in quanto lui essendo insicuro ne attirava evidentemente forze malefiche.

 

Angelo in quei giorni, visse in piena solitudine senza mai nuocere a nessuno, in ogni modo ebbe la forza e la caparbietà di opporsi alla decisione della suora, rimarcando il fatto di non essere mai stato più tentato di prestare fede ai discorsi dell’incappucciato.

Le sue parole risuonavano come una supplica verso colei che, ne poneva ascolto senza mai battere ciglio, la sua anima era un cattiva stagione, peggio del freddo pungente.

Ogni tentativo fu vano, la fermezza di Suor Brigida non dava alcun scampo alle invocazioni del nostro giovane, lei lo ringraziò per la generosità del lavoro, suggerendogli ancora una volta di far rientro a casa.

Accigliato ed imbronciato disse:

-“Suor Brigida io non posso tornare a casa, non ho più niente”  

-“ma qui tu non puoi rimanere” rispose secca.

 

Gli voltò le spalle ed andò via, proprio in quell’istante qualche fiocco di neve cominciava a venir giù da queste enormi nuvole, il cielo improvvisamente subì un cambiamento.

Mestamente, Angelo iniziò a marciare dirigendosi verso le montagne, le intravedeva in lontananza e non smise mai di guardare delicatamente il cielo, tanto da percepire la presenza di un’entità.

Sebbene il cielo fosse coperto, la sua ombra era luminosa, e man mano che camminava si rimpiccioliva, la cosa incredibile fu nell’istante in cui Angelo si sentì afferrare la mano, magica sorte apparve al suo fianco il bambino predicatore.

Udì nuovamente, il canto d’aquile randagie ed a malapena riuscì a scorgerne alcune fra quelle nuvole gigantesche.

Il piccolo rivolgendosi ad Angelo disse:

-“mi è stato espresso di compiere con te questo nuovo viaggio, tu sei a conoscenza che, è la stessa vita a cambiare durante il proprio percorso, conosci realmente lo scopo della tua esistenza? Ricordati ciascun uomo deve scoprire il proprio destino e tu troverai il tuo, ma non ricadere in trappole insidiose”

 

Già esistono molte vie per la salvezza e non tutte sono serene, il destino si ferma laddove vogliamo, spesso bisogna lottare per raggiungere un obiettivo, e saper fare la cosa giusta può divenire la più dolorosa.

Far chiarezza dentro di sé non è sempre facile, veniamo distratti da molti tranelli della vita, e le debolezze sono prede del male.

Tutte le volte che veniamo privati dal nostro centro interiore, ossia quando perdiamo la forza da cui attingere, capita che, vaghiamo persi nel nulla, a volte basta poco veramente poco, che sia la fede, un amore o altro non importa, non dobbiamo mai farci travolgere dagli eventi negativi,a volte i confini della mente sono  talmente sottili ed essi si spezzano facilmente, il baratro è l’abisso più profondo per l’anima, quello che non distingue il bene dal male.

Cerchiamo di non dimenticare che il vento cambia direzione ogni qualvolta accade una circostanza naturale, ma non cambia mai le parole, le dà in dono senza pretese, ed il suo fruscio impetuoso n’è la sublime forza e dimostrazione.

Certo, Angelo si sentiva smarrito, non capiva come mai queste suore l’avessero obbligato a lasciare il tempio, forse perché doveva completare il suo cammino? Forse perché era veramente una minaccia?

Quel bambino ora era il suo nuovo orizzonte e sicuramente su quelle montagne che stavano per raggiungere, si apriva una nuova prospettiva di vita. Probabilmente fra loro sarebbe nata un’amicizia, una conquista leale per chi ci crede alla complicità di un sentimento incondizionato e che si vive in piena libertà senza mai porre condizioni, una semplice emozione di sensazioni, dove regna solo la verità.

Proteggersi a vicenda era il primo passo verso la gran libertà, ma tutto ciò sarebbe accaduto, solo se Angelo avesse compreso appieno il motivo ignoto di suor Brigida.

Così per una semplice curiosità, secondo voi perchè la suora ha compiuto questo gesto?

Questo si vedrà nella nuova avventura di Angelo.

Un abbraccio solare

Serenella

 

 
Rispondi al commento:
occhi_digatta
occhi_digatta il 21/02/14 alle 17:08 via WEB
Ciao Donata, allora aspetto un carro celestiale di baci. Grazie di cuore mia cara amica.
 
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