Un cuore semplice

Leggendo pagine come queste, l’abbonamento a Netflix non serve:

[…] Era un edificio rivestito d’ardesia, posto fra un viottolo coperto e una stradina che portava al fiume. Da un locale all’altro c’erano differenze di livello su cui era facile incespicare. Un’angusta anticamera separava la cucina dalla “sala” dove la signora Aubain se ne stava tutto il giorno accanto alla finestra, seduta in una poltrona di paglia. Contro i pannelli dipinti di bianco che rivestivano le pareti erano allineate otto sedie di mogano. Su un vecchio pianoforte, sotto un barometro, scatole di legno e di cartone formavano una sorta di piramide. Il camino di marmo giallo, stile Luigi XV, aveva ai due lati una coppia di bergères ricamate. Nel mezzo, la pendola, fatta a imitazione di un tempio di Vesta; e tutto il locale odorava un poco di muffa, perché il pavimento era più basso del giardino.

Al piano di sopra la prima stanza era quella della “Signora”, molto grande, con una tappezzeria di carta a fiori sbiaditi e il ritratto del “Signore” in panni da moscardino. Accanto, comunicante, una stanza più piccola, con due lettini senza materasso. Poi veniva il salotto, sempre chiuso, pieno di mobili protetti da un lenzuolo. Più in là, un corridoio portava allo studio; libri e scartafacci gremivano i ripiani d’una biblioteca che circondava su tre lati una larga scrivania di legno nero. Di fronte, i due tratti di parete sparivano sotto disegni a inchiostro, acquerelli con paesaggi e incisioni di Audran, ricordi d’un tempo migliore e d’un lusso svanito. Un abbaino, al secondo piano, dava luce alla camera della serva, con vista sui prati.”

Gustave Flaubert, Un cuore semplice nella traduzione di Giovanni Raboni

Gustave Flaubert by Tullio Pericoli | Disegno ritratti, Illustrazione ritratti, Ritratti

Disegno di Tullio Pericoli

In veste di critico Flaubert scrisse:

“Le opere più belle sono quelle nelle quali c’è meno materia (…) È per questo che non esistono argomenti belli o argomenti brutti; e si potrebbe stabilire come assioma, mettendosi dal punto di vista dell’Arte pura, che l’argomento proprio non esiste, perché lo stile in sé stesso, da solo, è una maniera assoluta di vedere le cose”.

Concetto poi ripreso da Proust ne Il tempo ritrovato:

Lo stile non è una questione di tecnica, è una qualità della visione”.

Un cuore sempliceultima modifica: 2024-05-17T14:03:17+02:00da hyponoia

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