Pericolo Listeria: wurstel, pancake, gorgonzola
UN LOTTO DI GORGONZOLA DOLCE DOP È STATO RICHIAMATO PER LA POSSIBILE PRESENZA DI LISTERIA – DOPO I WURSTEL E I PANCAKE, ANCHE IL FORMAGGIO FINISCE NELLA BLACK LIST
( ANSA ) – Nuovo allarme per “possibile presenza di listeria monocytogenes” in un lotto del Gorgonzola Dolce DOP di marchio Pascoli italiani. Il Caseificio Gelmini Carlo, con sede a Besate (Milano), come si apprende sul sito del Ministero della Salute, ha disposto il richiamo dal mercato del lotto 218246252, venduto in confezione da 300 grammi nei negozi Eurospin, per rischio microbiologico.
La raccomandazione è “di non consumare il prodotto e di riportarlo al punto vendita per sostituzione o rimborso”. Il nuovo ritiro per listeria segue quelli avvenuti nelle settimane scorse che hanno riguardato alcuni lotti di wurstel, tramezzini e pancakes.
Infezioni da Listeria
La listeriosi è un’infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes (L. monocytogenes), generalmente dovuta all’ingestione di cibo contaminato e pertanto classificata fra le malattie trasmesse attraverso gli alimenti (tossinfezioni alimentari).
Nonostante evidenze della malattia siano state descritte fin dalla fine dell’800 in diverse specie animali, il batterio fu isolato per la prima volta da Murray nel 1926. Il primo caso umano di listeriosi è stato riportato nel 1929 e il primo caso perinatale nel 1936. Fino al 1960 la listeriosi veniva segnalata raramente mentre, a partire dal 1980, iniziarono a essere segnalati annualmente migliaia di casi in tutto il mondo, a dimostrazione della grande attenzione rivolta a queste infezioni dopo la loro associazione con il consumo di alimenti contaminati.
Nei Paesi occidentali la listeriosi rappresenta un problema di sanità pubblica sempre più importante. Seppur meno frequente rispetto ad altre zoonosi (es. salmonellosi e campylobacteriosi), la malattia può manifestarsi con quadri clinici severi e tassi di mortalità elevati, soprattutto in soggetti fragili quali anziani, donne in gravidanza, neonati e adulti immuno-compromessi.
Listeria monocytogenes è un batterio patogeno Gram-positivo, non sporigeno e mobile, ubiquitario, ampiamente diffuso nell’ambiente, nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione. La sua capacità di crescere e riprodursi a temperature molto variabili (da temperature di refrigerazione sino a 45°C), nonché la sua capacità di tollerare ambienti salati e pH acidi lo rendono un batterio molto resistente a varie condizioni ambientali, incluse quelle che si hanno nella produzione e nella lavorazione degli alimenti. In condizioni favorevoli, L. monocytogenes può crescere nell’alimento contaminato fino a raggiungere concentrazioni tali da causare un’infezione nell’uomo. Per queste sue caratteristiche, L. monocytogenes rappresenta un pericolo per i prodotti pronti al consumo (chiamati ready-to-eat – RTE) e i prodotti con una lunga vita commerciale (shelf-life) mantenuti a temperature di refrigerazione.
Gli alimenti principalmente associati alla listeriosi comprendono: pesce affumicato (es. salmone), prodotti a base di carne (paté di carne, hot dog, carni fredde tipiche delle gastronomie), formaggi a pasta molle, formaggi erborinati, formaggi poco stagionati; vegetali preconfezionati e latte non pastorizzato.
Poiché L. monocytogenes è considerato un contaminante di filiera, un’adeguata gestione dei processi e degli ambienti produttivi, nonché la corretta manipolazione degli alimenti, rappresentano i cardini della strategia di controllo a tutela della salute pubblica.
Sintomi
La listeriosi può assumere diverse forme cliniche, dalla gastroenterite acuta febbrile più tipica delle tossinfezioni alimentari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione (è in genere autolimitante nei soggetti sani), a quella invasiva o sistemica, che nei casi più gravi può portare all’insorgenza di meningiti, encefaliti e gravi setticemie. Nelle forme sistemiche l’incubazione può protrarsi anche fino a 70 giorni.
Nelle donne in gravidanza la listeriosi può provocare aborto, morte in utero del feto, parto prematuro e infezioni neonatali. La listeriosi può verificarsi in ogni momento della gravidanza ma è stata più frequentemente documentata durante il terzo trimestre.
La listeriosi è causa di malattia grave, associata a un elevato tasso di ospedalizzazione e decessi.
Prevenzione
La migliore strategia per prevenire la listeriosi in ambito domestico prevede l’applicazione delle generali norme di igiene e attenzione previste per tutte le altre tossinfezioni alimentari.
Raccomandazioni per il lavaggio e la manipolazione degli alimenti:
a) lavare accuratamente gli alimenti crudi, come frutta e verdura, sotto l’acqua corrente prima di consumarli, sbucciarli, tagliarli o cuocerli
b) pulire la superficie degli alimenti come meloni e cetrioli con una spazzola pulita
asciugare i prodotti con un panno pulito o un tovagliolo di carta
c) separare le carni crude dalle verdure e dai cibi cotti e pronti al consumo.
Raccomandazioni per la cucina:
- lavare le mani, i coltelli, i piani di lavoro, e i taglieri dopo la manipolazione e la preparazione dei cibi crudi
2. mantenere la corretta temperatura di esercizio di frigoriferi e congelatori separando al loro interno gli alimenti crudi da quelli cotti
3. mantenere il frigorifero pulito, lavando frequentemente le pareti interne e i ripiani con acqua calda e sapone liquido
4. cuocere accuratamente e completamente (in profondità) la carne e i prodotti a base di carne crude.
Raccomandazioni per la conservazione sicura degli alimenti:
A. consumare i prodotti precotti, o pronti per il consumo appena possibile
B. non conservare né consumare i prodotti refrigerati oltre la data di scadenza
C. conservare gli avanzi di cibo cotto, nel frigorifero, in contenitori provvisti di coperchi e poco profondi, così da farli raffreddare più velocemente, e consumarli in breve tempo.
I soggetti a rischio, come le donne in gravidanza e le persone immunodepresse, dovrebbero evitare il consumo di:
D. prodotti lattiero-caseari freschi, in particolare formaggi a pasta molle, a breve stagionatura ed erborinati
E. salumi a breve stagionatura
F. pesce fresco affumicato pronto per il consumo
G. preparazioni gastronomiche da consumarsi senza trattamento termico
H. paté di carne freschi.
Trattamento
Data la sua natura batterica, il trattamento della malattia prevede una terapia antibiotica, sia per gli adulti che per i bambini. Una cura antibiotica somministrata precocemente alle donne in gravidanza può prevenire la trasmissione dell’infezione al feto.
FONTE: ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’