AIFA – L’uso elevato di antibiotici può favorire la multi-resistenza batterica, ed è correlato ad esiti anche fatali

AIFA

Antibiotici, l’Agenzia italiana del farmaco AIFA: “ Scende il consumo in Italia ma siamo sempre sopra la media europea. 1 antibiotico su 4 è acquistato privatamente. Forte rischio inappropriatezza ” – RISCHIO DI INSORGENZA DI RESISTENZE

IN PRESENZA DI BATTERI MULTI-RESISTENTI, LE INFEZIONI, POSSONO ANCHE AVERE UN ESITO FATALE, SOPRATTUTTO IN AMBITO OSPEDALIERO

Diminuisce l’uso degli antibiotici in Italia, soprattutto al Nord, ma le prescrizioni sono sempre troppe rispetto a quelle di molti Paesi europei. Nel confronto internazionale emerge nel nostro paese un maggior ricorso ad antibiotici ad ampio spettro, che hanno un impatto più elevato sullo sviluppo delle resistenze antibiotiche. E cresce in ospedale il ricorso all’utilizzo di antibiotici indicati per la terapia di infezioni causate da microrganismi multi-resistenti. Nel 2021 la metà degli anziani è stata sottoposta ad una terapia antibiotica ed un antibiotico su 4 è comprato privatamente.

I dati del Rapporto “L’uso degli antibiotici in Italia 2021”, dell’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali ( OsMed ) dell’AIFA, evidenziano che continua il trend in riduzione del consumo di antibiotici in Italia: -3,3% nel 2021 rispetto al 2020.

Nel 2021 circa 3 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con una prevalenza che aumenta all’avanzare dell’età, raggiungendo il 50% negli over 85. Fra i bambini i maggiori consumi si concentrano tra i 2 e i 5 anni, fascia in cui circa 4 bambini su 10 hanno ricevuto nell’anno almeno una prescrizione di antibiotici.

Più di un quarto dei consumi a livello territoriale ( 26,3% ) corrisponde ad acquisti privati di antibiotici rimborsabili dal Ssn ( classe A ). Nel 2021 il consumo medio giornaliero di antibiotici di classe A acquistati privatamente dai cittadini è stato pari infatti a 4,1 dosi ogni 1000 abitanti, ovvero il 24% del consumo totale di antibiotici, mentre la spesa pro capite è stata di 2,25 euro ( 134 milioni di euro ), rappresentando il 17% della spesa complessiva degli antibiotici e l’8,8% dell’intera spesa privata dei farmaci di classe A.

Le penicilline in associazione agli inibitori delle beta-lattamasi si confermano la classe a maggior consumo ( 36%dei consumi totali) , seguita dai macrolidi e dai fluorochinoloni. Resta la grande variabilità regionale nei consumi a carico del Ssn, che sono maggiori al Sud rispetto al Nord e al Centro. Nelle regioni del Nord si registrano inoltre le riduzioni maggiori ( -6,1% ), mentre al Sud sono più contenute ( -2,2% ). ( Fonte: RAI News )

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