TV, Cosa vedo in TV / Il nostro Generale: Rai 1ore 21,30. Sergio Castellitto, 12 gennaio 2023. Rif. Carlo Alberto dalla Chiesa 2) DI MARTEDì 3) Piazza Pulita 4) Eden,Un pianeta da salvare
cosa vedo in TV, il nostro generale
Dalla Chiesa e le Brigate rosse, l’ultima vittoria dell’antipolitica
di Stefano Cappellini
-A proposito di BR/ vedi. cfr. Marco Bellocchio, Esterno notte, con Fabrizio Gifuni.
FILMOGRAFIA di Marco BELLOCCHIO da I PUGNI IN TASCA a oggi. §IMMAGINI.
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Otto e mezzo, Gruber.
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Appunti. Da Maigret a Camilleri, da J. Gabin e Gino Cervi a Luca Zingaretti.
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FUORI ORARIO. Cose (mai) viste /§Enrico Ghezzi in Google, IMMAGINI.
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Manoel de Oliveira – Wikipedia
Citiamo da la Repubblica:
L’annuncio della sua morte è arrivato via Twitter, un mezzo che lui ignorava: Manoel Cândido Pinto de Oliveira è scomparso questa mattina. Nato a Porto l’11 dicembre 1908, nonostante i suoi 106 anni continuava a essere considerato il più grande regista e sceneggiatore che il Portogallo avesse mai avuto. Fino agli ultimi suoi giorni, aveva scelto di stare dietro la cinepresa: aveva infatti festeggiato il 106° compleanno con l’uscita in patria di quello che rimane il suo ultimo cortometraggio, O Velho do Restelo (Il vecchio di Restelo), girato in primavera e presentato all’ultima Mostra di Venezia. Quel cinema che, in poche parole, aveva descritto come “una riflessione sull’umanità” e che usava anche le altri arti come ispirazione, il teatro e la letteratura prima di tutto. Un tarlo che non lo aveva mai abbandonato e che metteva in ogni suo lavoro, considerato tra i più significativi ma anche emblematici del cinema mondiale. “Il cinema è immateriale”, raccontava. “La macchina da presa, la sala, lo schermo, sono materiali, ma le immagini sono immateriali. Quando dico che il cinema è anche teatro, voglio dire che il teatro è la rappresentazione della vita, mentre il cinema è anche la rappresentazione della vita ma in questo senso è sempre teatro, perché riproduce l’essenza stessa della vita: le convenzioni. Se mi tolgo il cappello per salutare, questa è una convenzione, una cortesia, ma se esulo dalla convenzione, questo gesto non ha più alcun significato. Le convenzioni rappresentano la vita sia nel cinema che nel teatro”.
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–Mario Monicelli, La Grande Guerra.
-Dino Risi, Il sorpasso.
–Ettore Scola, La famiglia.
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