Trent’anni senza Gianni Brera, il giornalista che faceva arrabbiare il calcio
di Giuseppe Smorto
1.-Definizioni. 2.-Problematiche vr.*
CITAZIONE DA VERONICA GENTILI.
“Che differenza c’è tra social media e social network?”
Due termini che oggi vengono usati e abusati continuamente in televisione, alla radio, sui giornali e anche, ovviamente, online.
Vediamo di capire insieme quali sono le differenze tra questi due concetti.
Per dirlo con le parole di Andreas Kaplan e Michael Haenlein, i social media sono
“ Social media (da “medium”, che in latino significa “mezzo, strumento”) come un modo per condividere contenuti con un vasto pubblico.
La “rete sociale” (social network), invece, nasce tra le scienze sociali come concetto teorico usato per descrivere le relazioni tra individui, gruppi e organizzazioni;
più semplicemente, i social network (“network”, che in Italiano significa “rete”) rappresentano un reticolo di persone unite tra loro da interessi di varia natura, che decidono di costruire una community, appunto, intorno agli interessi che hanno da condividere.
I primi concretamente sono dei software; i secondi sono una vera e propria struttura sociale, quanto ci sia di più lontano da qualcosa di tecnico.
Il social media è, quindi, un veicolo per condividere le informazioni con la nostra community: ciò che rende possibile l’interazione con gli altri.
Mezzo di comunicazione come televisione, radio e carta stampata, con modalità comunicative completamente diverse dai media tradizionali, però.
Ci sono sei tipi di social media, sempre secondo Kaplan e Haenlein:
Il social network, in quanto rete, la si può esprimere attraverso un grafo, in cui i nodi rappresentano gli individui e gli archi i legami che gli uniscono; si basa sulle conversazioni, secondo un modo di comunicare bidirezionale.
Un’ovvietà alla quale non si pensa, è il fatto che sì, negli ultimi anni si parla molto di “social network”, ma il concetto stesso di “rete sociale” esiste da moltissimo tempo;
esistono come reti fisiche, basti pensare ai sindacati, alle comunità religiose, alle
confraternite e ai “dopolavoro”; persone unite da molteplici interessi che condividono e creano contenuti.
Oggi quando si parla di “social network” si pensa immediatamente al web 2.0, in realtà è un concetto molto più antico e concreto.
Spesso si leggono espressioni tipo “utilizzare i social network” e, alla luce di quanto abbiamo visto, è completamente sbagliato; le cose si possono usare, ma non di certo le reti, che, in quanto tali, sono ambiti da vivere e di cui far parte.
Non si tratta semplicemente di filosofeggiare sul significato delle parole, come molti potrebbero pensare;
di fatto, riuscire a capire il vero significato della parola “social network”, permette di capire qual è il migliore approccio a questi nuovi ambienti in cui sempre di più il marketing si muove
Permette di capire che queste reti vanno vissute, non utilizzate come si può fare con qualsiasi strumento promozionale.
Permette di capire che ne dobbiamo fare parte, non semplicemente esserci.
[UPDATE]
In un post di Paolo Ratto troviamo la differenza tra community online e social media secondo Ben Works (grazie Giovanni Scrofani):
La community online è una raccolta di persone con interessi o valori comuni; si incontrano online per pensare e condividere insieme. Può essere per un supporto morale (pensa alle community dove si trovano le mamme dei militari in missione) o può anche essere un gruppo di fan di videogames.
Può anche essere un gruppo di persone alle quali piace l’idea del completo anonimato online.
I social media sono una piattaforma digitale che permette alla gente di socializzare “in modo digitale”: creano messaggi che possono essere divulgati all’interno della community e fuori dalla stessa.
C’è un legame tra social media e community online: i social media sono la piattaforma nella quale nascono e crescono le community.
ESERCITAZIONI SUL CAMPO. TENTATIVI DI FARE RETE/ n.1 .-Cfr. 1.2/Incontrarsi in INSTAGRAM? A volte, “come perdersi in un labirinto”…
gioacchino poli
11 luglio 2020
I gradi della colpa tra esigenze di extrema ratio ed effettività della tutela penale
Il volume analizza il tema del rilievo del grado della colpa penale. Dopo un’analisi sul suo impiego nel sistema penale nostrano in prospettiva storica e contemporanea l’autore effettua una ricognizione sul suo utilizzo in altri Paesi (Spagna Francia Inghilterra e Galles) nonché nelle fonti del diritto dell’Unione europea al fine di formulare delle proposte sia de lege lata che de lege ferenda volte a valorizzare le potenzialità del grado della colpa nell’applicazione dei reati colposi in conformità ai principi di colpevolezza proporzione e ultima ratio dell’intervento penale.
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Esempio comunicazn.
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SPORT e SOCIETA’
di Giuseppe Smorto
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dott. Laurelli and massimo fagioli
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Inoltre, cfr. COSA VEDO IN TV
1.”NUOVO CINEMA TEDESCO“.
E la meravigliosa, “incantevole” Hanna Schygulla
–Le lacrime amare di Petra von Kant
2. VARIE TV
_TV, Cosa vedo in TV / 1.Il commissario Montalbano. 2. L’amica geniale. 3. Il nostro Generale: Rai 1ore 21,30. Sergio Castellitto, 12 gennaio 2023. Rif. Carlo Alberto dalla Chiesa 4. DI MARTEDì 5. Piazza Pulita 6. Propaganda Live 7. Eden,Un pianeta da salvare
3.SERIE TV e dintorni.
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Rete 4 è un canale televisivo italiano privato a diffusione nazionale fondato il 4 gennaio 1982 dalla Arnoldo Mondadori Editore, acquisito nel 1984 dalla Fininvest e poi gestito da Mediaset. La rete è…