TV.Cosa vedo in TV/ Nuovo cinema tedesco:da Herzog a Wenders, da Fassbinder a Kluge.Ma anche EdgarReitz con la sua Heimat, fino a Margarethe von Trotta

E la meravigliosa, “incantevole” Hanna Schygulla

Le lacrime amare di Petra von Kant

Citiamo da Cinematografo:

Attrice. Nasce nei sobborghi di Katowice a Königshütte , durante l’occupazione nazista in Polonia, quando l’Alta Slesia faceva ancora parte del territorio tedesco, motivo per il quale l’attrice si considera a tutti gli effetti di origini tedesche. Il padre, commerciante di legname, durante la seconda guerra mondiale si arruola nell’esercito tedesco e, catturato dagli americani, viene fatto prigioniero in Italia. Terminati gli studi dell’obbligo,la giovane Hanna si trasferisce a Monaco di Baviera per studiare filologia germanica e qui comincia a prendere lezioni di recitazione e ad appassionarsi al teatro sperimentale, inserendosi, successivamente, nella compagnia teatrale dell’Action-Theater. E’ in questo periodo che instaura un rapporto di grande confidenza e amicizia con il futuro il regista Rainer Werner Fassbinder. Il loro affiatamento si trasformerà in un prolifico sodalizio artistico e la Schygulla diventerà per il regista una sorta di attrice feticcio. Con Fassbinder infatti, realizzerà 23 film in 12 anni, compreso il lungometraggio “L’amore più freddo della morte” (1969), esordio cinematografico per entrambi. La sua fisionomia e il suo modo di recitare riflessivo e lento produce un effetto di straniamento che pare essere innato nell’attrice più che derivato da una volontà registica, proprio in linea con le tecniche teatrali sperimentali a cui si era accostata precedentemente. Si specializza nei ruoli di donna dal pugno di ferro, acida, ingannatrice e dominatrice. Non solo per Fassbinder, ma anche per molti altri registi internazionali: per Wim Wenders lavora nel film “Falso movimento” (1974) e con l’americano Douglas Sirk in “Sylversternacht” (1977, cortometraggio che il regista firma con Hajo Gies ). Raggiunge la fama internazionale grazie con una delle sue migliori prove attoriali in “Il matrimonio di Maria Braun” (1978) che la fa emergere definitivamente dai ristretti circuiti dei cineclub e che trova una distribuzione anche in Italia. Questo film la rende agli occhi del mondo, e soprattutto della critica, un’attrice di prim’ordine nella cinematografia europea, tanto che per quest’ultimo le viene conferito l’Orso d’argento al Festival di Berlino e il premio come miglior attrice straniera ai David di Donatello del 1980. “Lili Marleen” (1981), consolida la fama acquistata dall’attrice, ma sarà l’ultimo film che interpreterà per Fassbinder […]

 –Muoveva, “agiva” la Schygulla e mi soffermavo più sull’attrice che sul regista
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Note e appunti tra i ricordi: tra passato e presente…

l’Heimat di Edgar Reitz.

Titolo originale Heimat – Eine deutsche Chronik
quel racconto o quei racconti lunghi, interminabili: ore e ore di cinema lento, stregato,minuzioso, preciso sino all’ossessione

Werner Herzog – Wikipedia

https://it.wikipedia.org › wiki › Werner_Herzog
Werner Herzog (Monaco di Baviera, 5 settembre 1942) è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, scrittore, attore e documentarista tedesco.
grandioso, affascinante, totale: quando in piena notte posso riattraversare con lui e i suoi soldati e personaggi, fiumi e foreste e montagne invalicabili con navi dei primi del Novecento  trainate da funi per imprese impossibili… faccio l’alba ogni volta con la follia di Klaus Kinski- attore feticcio per Herzog, come la Schygulla per Fassbinder- senza pentimento.
Alexander KLUGE
1968 ‧ Drammatico ‧ 1h 44m
 *Chissà perché questo titolo fu il primo a chiedere un ritorno di riflessione: accidenti! quegli artisti sotto la tenda del circo  -in pieno Sessantotto- perplessi! La perplessità me la godetti tanto nella versione doppiata in italiano quanto nell’originale tedesco.
Myriam Muhm: “Sorelle, non ci illudiamo la felicità è molto lontana” – Margarethe von Trotta parla di sé, dei suoi film e di come i colleghi maschi considerano la figura femminile – la Repubblica, 29 aprile 1981

 

TV.Cosa vedo in TV/ Nuovo cinema tedesco:da Herzog a Wenders, da Fassbinder a Kluge.Ma anche EdgarReitz con la sua Heimat, fino a Margarethe von Trottaultima modifica: 2023-01-13T13:14:28+01:00da gipo_milano