10 Dicembre 2019-La notte dei giargianesi viventi

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Martedì  la serata di Champions League ci ha regalato di tutto di più. Della sconfitta dell’Inter e dell’incredibile esonero di Ancelotti (neanche Zamparini sarebbe riuscito ad esonerare un allenatore dopo una vittoria per 4-0) è già stato detto tanto, noi vorremmo soffermarci sulle perle di cultura cui abbiamo assistito.

Cominciamo con il grandissimo attacco di tamarreide di Dries Mertens, che sul 3-0 fa lo sborrone davanti ad un ragazzino di 17 anni e gli fa il cucchiaio su rigore. Bravo fenomeno! Faglielo ad Allison o ad Handanovic se sei un uomo!

Proseguiamo con il match-clou, ovvero Inter-Barcellona, dove anche qui non sono mancati i momenti di cultura elevata.

Partiamo dalla telecronaca. Ad un certo punto entra Ansu Fati (l’autore del goal che ha condannato i nerazzurri) e poco dopo si becca un calcione  (non ricordiamo se da Godin o da Skriniar, ma poco importa). Commento di Aldo Serena: “Si vede che l’attaccante è scaltro nel guadagnarsi il fallo”. Io ho il pallone nei piedi, un invasato arriva mi tira un calcione e sono scaltro? Semmai ho subito una scorrettezza. Visto che si fanno telecronache, è troppo chiedere di farle in italiano corretto e senza travisare la realtà?

Arriviamo infine a lui, poteva mancare in quello che è stato una sorta di giargianese-pride, il suo sigillo? A fine partita, su Canale 5 analizzano il match. Collegati da San Siro ci sono Giorgia Rossi e Bobo Vieri e costui, nella disamina della partita, comincia uno sproloquio, una sorta di rap alla Sdrumo, sull’arbitraggio. Nello studio Mediaset si notano facce sorprese. Lo siamo stati pure noi, giacché l’arbitraggio di Inter-Barcellona non ci è sembrato fazioso o di parte, semplicemente un arbitraggio “europeo”, dove si lascia molto più correre il gioco che non in Italia, dove per ogni minima tavanata si ferma (e nei rari casi in cui l’arbitro non lo ferma, viene subito crocifisso mediaticamente). Dunque, invece di parlare del Barcellona che, sebbene con molte riserve in campo, non ha snaturato il proprio gioco (sarebbe stata un’annotazione interessante, che nessuno però ha fatto), di un’Inter che, seppur con un centrocampo rimaneggiato, ci è parsa timorosa, come se avesse paura di vincere (comunque piaccia o no le occasioni le ha avute), del fatto che non sempre urlare dalla panchina 90 minuti più recupero produce risultati (se così fosse, basterebbe ingaggiare in panchina il più grande tenore del mondo e il gioco è fatto), ci siamo sorbiti un pistolotto sull’arbitraggio completamente fuori luogo.

Vogliamo concludere facendo invece i complimenti (senza ironia) a Gianni Solaroli, ospite praticamente fisso su 7Gold a Diretta Stadio. Prima di martedì (non ricordiamo se domenica oppure lunedì, ma cambia poco), mentre attorno all’Inter vi era molta euforia per il previsto tutto esaurito di San Siro e soprattutto per il fatto che il Barcellona avrebbe schierato parecchie riserve, Solaroli ha dichiarato che l’Inter doveva stare attenta, poiché aveva visto giocare alcune riserve (tra cui Perez) e perciò i nerazzurri dovevano stare ben svegli e non fare l’errore di sottovalutare gli spagnoli. Ovviamente tutti a replicare: “Bebebebebe l’Inter, bebebebebe Lukaku, bebebebebe Martinez, bebebebebe Conte, bebebebebe il pubblico trascinerà la squadra…”. Infatti.