Perché?

Non sembra vero. Siamo passati da un sogno ad un incubo dei peggiori. Siamo passati da far piangere gli inglesi in casa loro a piangere noi in casa nostra per una sconfitta contro la Macedonia. Perché?

Da ore si assiste alla feroce ricerca di capri espiatori, su tutti Gravina e Mancini, ma anche Jorginho per i rigori sbagliati nel girone, Berardi per il goal sbagliato ieri, Donnarumma secondo alcuni colpevole sul goal subito (e lì diciamo subito la nostra: lasciate stare Gigio, quello era il classico “ Tiro della Domenica”, il macedone ha pescato il jolly). In pochi si fanno la domanda: perché?

Quattro anni fa venne rovesciato tutto addosso ad un uomo (che almeno uscì contro la Svezia e nel girone arrivò dietro la Spagna, altro che Macedonia e Svizzera!). Ora?

Che Mancini nel giro di qualche mese sia passato da “Uomo della Provvidenza” a perfetto ebete, non ce lo farete mai credere. Certo, se pensiamo che da Campione d’Europa in carica, Valcareggi si beccò i pomodori e venne scortato dalla polizia per aver perso una Finale Mondiale contro il Brasile di Pelé, Tostao, Gerson e Rivelino (dopo che solo qualche giorno prima la sua Nazionale ci regalò la partita più emozionante di tutti i tempi), in proporzione Mancini e i suoi cosa meriterebbero?

Dunque via Gravina, via Mancini, piazza pulita? Basterebbe?

Basterebbe una Rivoluzione in FIGC?

Sinceramente non sappiamo. Una cosa è certa: questa Nazionale è più forte della Svizzera e della Macedonia, quindi non merita alibi. La domanda però è: era più forte di Belgio, Spagna ed Inghilterra? O è stato un episodio, come fu per la Danimarca del 1992 che, arrivata quasi per caso all’Europeo (noi almeno questo no), batté Francia, Olanda e Germania? Come direbbe Quelo: la seconda che hai detto (almeno la sentenza del campo è stata questa).

Eravamo bambini quando la Nazionale nel 1982 superò Argentina, Brasile, Polonia e Germania, conquistando alla grande il Mondiale in Spagna. La stessa Nazionale, pochi mesi dopò pareggiò contro Cipro grazie ad un’autorete cipriota e ad una parata di Zoff nel Finale, per non parlare della sconfitta 2-0 in Svezia che fu tale solo perché Zoff si superò, altrimenti sarebbe stata goleada svedese. Allora però era una Nazionale che stava esaurendo il suo ciclo, questa avrebbe dovuto iniziarne uno.

Perché dunque?

La risposta se la deve dare il calcio italiano. Non tiriamo fuori la scusa che le squadre sono zeppe di stranieri. Lo erano già l’anno scorso e lo erano già nel 2006, quando si è vinto il Mondiale.

Il problema è che ora pure le squadre Primavera sono zeppe di calciatori stranieri, il che rende più difficile costruire una Nazionale di livello.

Diciamoci la verità però, quella di ieri è una vergogna (più decoroso sarebbe stato uscire per colpa di CR7 che non della Macedonia). Forse Barella non è il “Nuovo Tardelli”, forse Jorginho non è da Pallone d’Oro (ma nel Chelsea però continua a giocare, come Verratti nel PSG), Immobile non è un Vialli o un Paolo Rossi, ma con la Macedonia dovevano vincere. Scaricare addosso a Mancini è riduttivo (anche perché, onestamente: chi doveva convocare? Avesse avuto la possibilità di tornare trent’anni più giovane la vinceva da solo).

E qui veniamo al punto. L’Olanda post-Cruijff si guardò due Mondiali in tv. La Francia post-Platini idem. Il Belgio, che negli anni 80 ebbe un periodo soddisfacente (una Finale di un Europeo e un quarto posto al Mondiale 1986) è sparito per anni dai radar per poi essere, oggi, una delle Nazionali qualitativamente più forti. Noi siamo passati  dal dover lasciare a casa il Mancini calciatore (genio assoluto), dal permetterci di dire a Vialli di non giocare in Nazionale, andando più indietro dallo scegliere fra Causio e Claudio Sala (averceli oggi!), a quasi prendere in considerazione l’idea di richiamare Balotelli.

Sono cicli.

Ieri, uno di questi, che solo sei mesi fa sembrava non solo nato, ma cresciutello per l’età che aveva, forse è già abortito.