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Messaggi di Dicembre 2014
Post n°302 pubblicato il 19 Dicembre 2014 da gaza64
Amo le cose pensate,
Gli ambienti allegri quando l'allegria è condivisa,
Amo la compagnia discreta dei bambini più
L'occhio,
Amo la vita quando ti abbraccia ed anche quando,
L'ultima volta più della prima,
Amo amare e sorridere e piangere al pensiero di saperlo fare.
Il famelico impulso a distruggere il niente,
Di fatto amo anche ciò che non riesco ad odiare.
Le cose speciali e quelle comuni.
Quelli che corrono,
Non l'avevo mai detto,
Perché amare,
Si annulla nella somma che produce
Amo le cose pensate e la misura:
Né sola.
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Post n°301 pubblicato il 16 Dicembre 2014 da gaza64
Oggi un petalo ha baciato una foglia, La piuma di un'ala è volata più La cornice del quadro si è appesa al suo fianco La gamba del tavolo si è rotta Il filo d'erba ingiallita si è tinto. Il vecchio credeva di essere morto e L'anello più bello è un disegno. Il sentiero di collina è battuto dal vento La bambina è una bambola che La prima è sempre l'ultima Il pensiero non è mai solo un pensiero. Ciò che è falso non è sempre vero. La casa ha una porta sola. Il meglio del meglio del meglio |
Di tristezza mi vesto a festa. Eufemismo elegante a simulare la situazione. Inizia con un inno alla gioia Povera vita, Chiamata altrove, Resta la fiamma che l'ha sprigionato. L'odore mischiato alla folla di fiori incartati L'ultima nota di un canto di gioia L'ultimo viaggio dentro a una scatola vuota. Mentre l'acqua santa precipita a terra seguita E lì resta,
|
Ad essere uomini bisogna provarlo.
Allora indosso i tuoi pantaloni, metto una delle tue camicie, lo stesso profumo.
Raccolgo i capelli e mi osservo diversamente da come sono.
Sono un uomo?
Infilo le mani in tasca ed attraverso la stoffa cerco il mio sesso.
Ma è lo stesso.
Allora distrattamente accarezzo l'idea di diventarlo. Sciolgo, tra quelle pieghe, i nodi che m'impediscono di esserlo.
Una metà recisa e germogliata altrove che svela il segreto di essere ciò che non sono.
Basta guardarmi come mi guarderebbe un uomo.
E torno chi ero. E so come sono. Con gli occhi di un uomo.
|
Attraverso te come un foglio di carta di riso. Al di là del quale ogni cosa traspare e di quel bianco s'imbianca come quando cade la neve e il suo colore è l'unico, nonostante sotto sia un altro. Attraverso te mi muovo e il fango che mi copre scompare. Tu sai renderlo uguale a te stesso lasciandolo intatto. Può avere la tua stessa sembianza pur essendo diverso. Attraverso te si vede la notte e il deserto e la foglia che cade e il vento che la spinge a cadere per trasportarla altrove. Se la raccolgo la immergo nel gesso liquido e, seccando, mi sembrerà che non sia mai successo. Attraverso te che sei uno schermo oltre il quale ho intravisto un mondo. Delicato come la carta di riso. Bianco di neve e di gesso. Semplice come una foglia che trova il senso del suo esistere attraverso te. E il vento. |
Inviato da: gaza64
il 12/09/2024 alle 19:36
Inviato da: kevinkart
il 07/09/2024 alle 15:21
Inviato da: gaza64
il 06/09/2024 alle 16:28
Inviato da: azaryel
il 04/09/2024 alle 23:43
Inviato da: gaza64
il 02/09/2024 alle 19:20