Kremuzio

Stamattina, come solita fonte di notizie, il giornale radio 1 ha parlato per un minuto circa della mancanza di cibo che dovremo attenderci per il futuro, come se oggi ce ne fosse abbastanza. Per l’intervistata, di cui non ricordo il nome, ma che di certo era un’esperta in biogenetica, questa sarà la salvezza del mondo. Secondo lei, l’unica via d’uscita saranno gli OGM o organismi geneticamente modificati, che potranno crescere con meno acqua, più resistenti alle malattie ed agli attacchi dei parassiti. Questo sarà sicuramente vero, però si è dimenticata dell’altro lato della medaglia: i semi OGM si devono acquistare a carissimo prezzo, i semi che poi ne scaturiscono no possono essere piantati in quanto sterili (o come cavolo di definiscono) per cui ad ogni semina vanno riacquistati dalle stesse multinazionali (la Monsanto ad esempio, leader mondiale di questo mercato); non si conoscono gli effetti di questi organismi una volta mangiati, e si pensa possano essere cancerogeni o teratogeni; la vicinanza di campi coltivati ad ogm a campi con coltivazioni biologiche possono creare un imbastardimento dei secondi a causa dell’impollinazione di insetti.

In pratica l’unica certezza è che si crea una dipendenza dalle case produttrici. Questo non è un bene per gli agricoltori del terzo mondo, come non lo è per tutti gli altri degli altri mondi.

Dopo averci tartassato di pesticidi, le cui lobby hanno fatto si che tanti anni fa non passasse neanche un referendum fatto apposta, ora questi poteri economici, causa dell’impoverimento della terra, danno soluzioni peggiori dello stesso male.

Sono proprio le multinazionali a rubare l’acqua in questi paesi poveri! Lo fa ad esempio la Coca Cola che dove impianta stabilimenti, consuma quattro litri di acqua potabile per ogni litro di bevanda gassata che poi esporta. Così facendo è utile sapere che in questi paesi si stanno prosciugando i pozzi e le falde. Ma che importa, tanto poi saranno costretti ad importare acqua minerale dalle stesse multinazionali, ed alla fine dei movimenti di merce avremo qualcuno nell’occidente obeso e con la glicemia, mentre nei paesi d’origine, mancherà l’acqua ed il cibo, e solo qualche governante ne uscirà più ricco, a spese del popolo.

Bel futuro ci aspetta. Ma cosa possiamo fare noi se non comprendere appieno i meccanismi di produzione? Se aspettiamo che ci sia una decente informazione, stiamo freschi… pare che l’informazione pubblica sia controllata dalle corporations. Non credo di essere paranoico, altrimenti l’Italia non si troverebbe al 60esimo? 80esimo? Posto nella classifica mondiale relativa alla libertà di stampa…

Vi consiglio la visione del documentario canadese “The Corporation” uscito nel 2003, diretto da Mark Achbar e Jennifer Abbott, commercializzato da Feltrinelli, ma se lo cercate su emule scommetto che lo trovate… In questa società per essere aggiornati riguardo quel che succede veramente nel mondo, si deve sudare un po’. Ricordo una striscia di Mafalda in cui lei diceva in pratica: “conosciamo tutto tranne quello che accade”.