Kremuzio

...paura non avere. Potrebbe essere un comandamento per chi non è troppo spavaldo o violento, ed un modo di vivere da seguire, specialmente per quelli che “armatevi e partite”. Sono abituato a dormire tranquillo e con la coscienza in pace, sicuro che, non avendo fatto male a nessuno, nessuno pensi a vendicarsi proprio su di me, come bruciarmi l’auto, il motorino, mettermi sotto quando attraverso la strada o bombardarmi con armi intelligenti. Per questo penso che chi ha paura e cerca di incutere la stessa sugli altri, abbia la coscienza sporca. O secondi fini di controllo. Specie quando si tratta di vigliacchi. Avete presente quando uno grande e grosso se la prende con uno piccoletto? O un tizio armato contro uno disarmato e colto di sorpresa? Ovvio che debba aspettarsi una rappresaglia, magari come quando ti picchiano a scuola e lo dici al maestro, o a tuo padre o a tuo fratello più grande o a tuo cugino che fa la boxe. Provvederà poi questo tutore della giustizia a fare la seconda mossa che, probabilmente, scatenerà una faida. Ma se l’energumeno iniziale avesse contato fino a dieci e fosse andato a mangiarsi un gelato, l’evoluzione sarebbe stata ben diversa.

La storia del genere umano è straricca di attacchi e rappresaglie. Guerre scoppiate per non aver abbozzato l’offesa iniziale su chi si sente più forte. Direi anche giustamente, se un’entità che sia un dittatore, un esercito, un re o lo sceriffo di Nottingham voglia intraprendere azioni lesive del più debole, la ribellione è giustificata. Magari qualcuno la può chiamare una guerra giusta. Ma a volte la risposta può essere esagerata rispetto l’offesa, e non è detto neanche che l’offesa sia tale. Allora si parla di guerra preventiva.

Non stiamo parlando di Pearl Harbour, che col senno di poi potremmo dire meno male che c’è stata, altrimenti oggi assisteremmo ad uno scenario politico mondiale ben peggiore di quello che subiamo oggi. Ma queste prevenzioni spesso si fondano sul nulla. Prendiamo a caso l’11 settembre. Quella strage causata da qualcuno che doveva vendicarsi di qualcosa. E la risposta non si è fatta attendere, verso l’oggetto errato. Il problema era Bin Laden? Bombardiamo Saddam Hussein. Tanto ci sta sulle scatole. Ci hanno provocato 3000 morti? E noi ne ammazziamo 100.000 di civili. E circa 4200 le vittime militari americane. Più dell’offesa iniziale, dunque. C’è una logica in tutto ciò? C’è eccome, a partire dagli interessi geopolitici ed economici, dal petrolio, dal fatto che dietro ci sono sporchi problemi abbinati all'energia che inquina, che qui non mi metto ad elencare.

Ed eccoci a noi. Ora gli americani dicono che si aspettano attentati in Europa. Non è che vogliono alzare il livello di attenzione per giustificare qualche altro intervento? Eppure i falsi allarmi sono all’ordine del giorno, primo fra tutti quella scandalosa accusa verso i cinque netturbini londinesi di origine araba accusati di voler attentare al Papa. Torneremo alle carcerazioni preventive come ai tempi del fascismo? Tutte le persone sospettate si fanno qualche giorno di carcere quando ci sono capi di stato esteri. Solo che una volta si faceva nei confronti dei presunti anarchici (come accadeva a mio nonno paterno), ora la base di scelta è razziale. Mettiamo dentro tutte le persone di origine araba? Cosa c’è sotto? Non mi convincono per niente. Già di pistole fumanti o falsi impianti atomici ne abbiamo le scatole piene, da non dover ulteriormente metterci a credere ad allarmi lanciati dalle varie intelligence per motivi di potere o per avere nuovi fondi statali? C’è del razzismo di fondo, unito alla volontà di gestire le ricchezze petrolifere asiatiche da parte delle lobbies multinazionali sempre pronte a scendere in campo quando si tratta di arricchirsi sulla pelle altrui. E basta parlare di vendette o rappresaglie. Giocate tra voi le vostre faide, e lasciateci in pace.