Creato da: giampi1966 il 13/03/2006
Questo blog si propone di promuovere la politica come servizio e la coerenza dei politici con gli obbiettivi programmatici. Troppo spesso l'agire del politico è distante anni luce dal suo programma e da ciò che professa. Per poter rinascere la politica deve sapersi imporre alle varie pressioni e deve guardare lontano.

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guerra in irak cui prodest?

Dall’inizio della guerra irakena, portata avanti dall’ISIS, mi sono chiesto, da dove salta fuori questo esercito? Possibile che dal nulla compaia un nuovo esercito che riesce a sconfiggere un esercito regolare, attrezzato e organizzato dagli USA?

La risposta non poteva che essere negativa, l’avanzata fulminia di un esercito improvvisato non è tecnicamente possibile senza l’intervento esterno di una potenza straniera.

A questo punto come spesso accade ci viene in aiuto la famosa locuzione latina cui prodest? (lett. "a chi giova?"), a volte resa anche come cui bono? ("chi ne beneficia?") deriva dalle parole pronunciate da Medea nell'omonima tragedia di Seneca.

Ai versi 500-501 ella afferma: "cui prodest scelus, is fecit", cioè "colui al quale il crimine porta vantaggi, egli l'ha compiuto". Il movente è un elemento essenziale per la ricerca del colpevole.

 

Hilary Clinton, ex segretario di Stato USA, ha ammesso che l'ISIS sarebbe una creazione americana in funzione anti Assad che sarebbe uscita di controllo.

Ecco testualmente le dichiarazioni rilasciate ad un giornale americano.

 

"E' stato un fallimento. Abbiamo fallito nel voler creare una guerriglia antiAssad credibile. Era formata da islamisti, secolaristi, da gente nel mezzo.

Il fallimento di questo progetto ha portato all'orrore cui stiamo assistendo oggi in Iraq."

 

Nessuno racconta com’è nato l’Isis, chi l’ha voluto, chi l’ha finanziato. La risposta è sorprendente: sembra che siano gli stessi americani con alcuni alleati tra cui Paesi del Golfo, primo fra tutti il Quatar, con il consenso, pare, di israeliani e britannici ad aver “agevolato” la nascita dell’Isis. 

 

Sembrerebbe che l’Isis rappresenti l’evoluzione di quelle bande armate – composte da fanatici e da criminali – che gli Usa assieme agli alleati hanno appoggiato e armato nel tentativo di rovesciare il regime siriano di Assad, come noto da tempo da più fonti e che sarebbe stato confermato recentemente, tra gli altri, da Snowden, svelando documenti ufficiali dell’agenzia americana National Security agency (leggi qui: http://www.globalresearch.ca/isis-leader-abu-bakr-al-baghdadi-trained-by-israeli-mossad-nsa-documents-reveal/5391593). In internet girano foto di John McCain che nel febbraio 2011 incontra i cosiddetti ribelli siriani – tra cui anche gli attuali leader dell’Isis – definendoli dei “moderati”.

 

Sono quei “moderati” che – preso atto dell’impossibilità di rovesciare Assad – si sono staccati dalla Siria e hanno iniziato a invadere l’Irak, mettendo facilmente in difficoltà il governo di Bagdad e alle strette i curdi ovvero altri amici ed alleati degli americani.

 

Ora non sappiamo se questo disastro politico sia o meno sfuggito dal controllo degli ideatori, anche questo mi sembra difficile, considerati i mezzi a disposizione dei servizi segreti dei paesi occidentali, ma la risposta è a mio parere ricavabile utilizzando la solita locuzione latina cui prodest?

 

Per approfondire vedi i seguenti articoli:

 

La Pbs, la tv pubblica americana è una fonte molto credibile: ecco il loro servizio sugli addestramenti americani ai ribelli http://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/foreign-affairs-defense/syria-arming-the-rebels/syrian-rebels-describe-u-s-backed-training-in-qatar/

 

La Stampa: il Qatar finanzia l’Isis http://www.lastampa.it/2014/08/21/esteri/iraq-lislamismo-da-esportazione-del-qatar-per-il-califfo-un-tesoro-di-due-miliardi-UfDueKARAxYnPOuEhOTfoM/pagina.html

 

Segnalo anche questo blog dal sito della Stampa di Maria Grazia Bruzzone su chi finanzia l’Isis: http://www.lastampa.it/2014/06/16/blogs/underblog/iraq-chi-arma-lisis-e-perch-gli-usa-non-interverranno-sMlDFFeY5tmPOU8EytvY1O/pagina.html

 

Il quotidiani israeliano Haaretz: gli americani armano i ribelli in Siria: http://www.haaretz.com/news/middle-east/1.597856

 

Anche la Reuters se n’è occupata: http://www.reuters.com/article/2013/09/10/us-syria-crisis-usa-rebels-idUSBRE9891EZ20130910

 

Susan Rice ammette alla Cnn: armiamo i ribelli http://mobile.rawstory.com/all/2014-06-06-obama-advisor-susan-rice-hints-at-lethal-aid-to-syrian-rebel#1

 

E riguardo a McCain ecco lo scoop del Daily Beast che ha svelato il viaggio segreto del senatore Usa in Siria: http://www.thedailybeast.com/articles/2013/05/27/exclusive-john-mccain-slips-across-border-into-syria-meets-with-rebels.html

 

 
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woodenship
woodenship il 26/08/14 alle 22:17 via WEB
Per quel poco che sono riuscito a capirne,le cose sembrano stare in questo modo:all'inizio gli USA pensavano di potersene fare,dell'ISIS,un'arma in funzione anti Assad e quindi anti Putin,poi si sono resi conto che non reggeva la cosa:troppo integralisti e contigui a segmenti di Al Qaeda.Lo stesso Putin ha dovuto faticare parecchio per fare capire agli occidentali dove si stavano andando a ficcare.Allora gli USA hanno pensato di fare marcia indietro,ma la cosa era già avviata.A questo punto i paesi del Golfo hanno pensato di usare questi guerriglieri per i loro scopi:l'Iraq è troppo contiguo agli interessi iraniani.E dunque un nemico probabile dei paesi sunniti.Dunque,cosa meglio per sabotare gli sforzi per arrivare ad un accordo tra americani ed iraniani,passando per l'Iraq?Allora hanno continuato a finanziare i terroristi con fiumi di denaro,fino a fargli fare quel balzo che tanto ci spaventa in Italia.Ma se si pensa che sono gli amici arabi a dare la benzina all'incendio,allora si capisce quanto tutto ciò non sia altro che la conseguenza di quella stupida ed assurda invasione, fatta da Bush il giovane, all'inizio del millennioIn tutta questa storia Israele ha un grande interesse:fino a quando la regione è in subbuglio,gli americani non potranno negare aiuti economici e militari,chiudendo pure gli occhi sui massacri e pulizia etnica in Palestina. E qui sta il gioco mediatico di appaiare Hamas all'Isis come imprese terroristiche.Il"cui prodest" della situazione,a mio modestissimo parere,si potrebbe trovare in ampi settori dirigenziali dei paesi del golfo e pure in Israele per interessi seppure confliggenti,ma coincidenti nel colpire le velleità iraniane e come sempre i palestinesi.Mentre gli USA sarebbero in balia di costoro,come del resto già avvenuto con la crisi Ucraina che sta generando scompensi in Europa,tranne che nei stati,Polonia ed uNGHERIA,DIRETTAMENTE RESPONSABILI della situazione odierna.........Un caro saluto e complimenti per il post..........W.........
 
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