Creato da: giampi1966 il 13/03/2006
Questo blog si propone di promuovere la politica come servizio e la coerenza dei politici con gli obbiettivi programmatici. Troppo spesso l'agire del politico è distante anni luce dal suo programma e da ciò che professa. Per poter rinascere la politica deve sapersi imporre alle varie pressioni e deve guardare lontano.

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Dittatura Eritrea e la scuola di Massaua

Post n°200 pubblicato il 30 Agosto 2007 da giampi1966
 
Foto di giampi1966

La questione Eritrea è stata colpevolmente dimenticata dai mass-media di tutto il mondo, purtroppo il fantastico popolo Eritreo è schiacciato tra una guerra strisciante con la vicina Etiopia ed una terribile dittatura al suo interno, i diritti civili in questa sfortunata regione sono solo un miraggio e i giovani sono costretti a fare parte dell’esercito per un periodo di tempo illimitato, pena l’arresto o l’eliminazione fisica. Pubblico con orgoglio l’articolo dell’amico Sergio (anche se siamo molto distanti politicamente),

                                                   LA SCUOLA DI MASSAUA

E’ necessaria una breve premessa storica per spiegare le vicissitudini che seguono.

Nel 1954 una risoluzione dell’ONU negò all’Italia l’amministrazione fiduciaria dell’ex-colonia Eritrea ed assegnò quel territorio in amministrazione federativa all’Etiopia. Ma dopo l’assassinio dell’imperatore abissino Hailè Sellassiè e l’ascesa al potere dell’ufficiale golpista Menghistù l’Eritrea fu annessa di fatto al territorio etiope. Il movimento politico eritreo che già aveva accettato a malincuore la soluzione federativa iniziò una ribellione che sfociò nel 1962 in una  guerra durata trent’anni e risoltasi nel 1991 con l’ottenimento dell’indipendenza della nostra ex-colonia.

Quella guerra aveva lasciato molte ferite nella popolazione e Padre Protasio Delfini, parroco della Cattedrale di Asmara, si era attivato subito per cercare di sanarne alcune, le più urgenti. Ma col tempo la situazione si faceva sempre più difficile, soprattutto per quanto riguardava il mantenimento dei numerosissimi orfani di guerra. Padre Protasio era molto conosciuto dagli italiani già residenti in Asmara e non fu difficile a questi ultimi raccogliere la sua invocazione di aiuto.

Da menzionare il fatto che noi profughi dall’Eritrea avevamo fondato negli anni ‘70 l’associazione “Mai Taclì” (che in lingua eritrea significa “acqua pura di fonte”). Nome dato anche al nostro giornale bi-mensile.  

Fu così che alcuni di noi, a turno, si recavano all’Asmara per dare una mano al nostro amico. Nel frattempo si raccoglievano offerte che i nostri associati portavano con sè in ogni viaggio.

Ma alla fine del 2000 Padre Protasio, per contrasti sorti con le autorità locali che pretendevano gestire in comunione con le altre organizzazioni religiose il denaro che gli inviavamo, fu trasferito a Massaua, località sul Mar Rosso, sede disagiata non solo per la distruzione quasi totale della città ma anche per il clima torrido che vi imperversa tutto l’anno.

In occasione di un viaggio a Massaua, Padre Protasio ci espose un progetto che gli frullava nella testa da un po’ di tempo: la costruzione di una scuola alberghiera che desse la possibilità ai ragazzi del luogo di imparare un mestiere che tornasse utile al futuro della città in vista (lungimirante) dello sviluppo turistico di cui avrebbe potuto godere Massaua un domani che la situazione eritrea si fosse stabilizzata.

Fu così che noi ci impegnammo a sostenerlo in quel progetto, ma per non ricadere nei contrasti che lo avevano fatto trasferire a Massaua stabilimmo che i materiali più importanti e costosi gli fossero inviati dall’Italia dalla nostra associazione e pagati direttamente da noi. Il nostro periodico  dette inizio ad una raccolta di offerte sotto il nome “Gocce che fanno il mare” da destinare a quella costruzione.

Nel frattempo Padre Protasio aveva chiesto ed ottenuto un terreno sufficientemente ampio ed aveva discusso il progetto con le autorità locali che si erano dette entusiaste dell’idea.

I lavori procedevano alacremente (per il significato che questo avverbio può avere in terra d’Africa) e Padre Protasio periodicamente veniva in Italia per cercare altre fonti di denaro e di forniture in quanto le nostre offerte non riuscivano a stare al passo con il procedere dei lavori. Si è perfino rivolto alla  Regione Lombardia e Formigoni gli ha dato un buon aiuto.

La costruzione è giunta quasi al termine tanto da consentire di fissare anche la data di inaugurazione. Ed il nostro giornale ha così titolato la prima pagina del  numero di agosto ’07: “MIRACOLO A MASSAUA. Il 16 ottobre l’inaugurazione della Scuola! L’orgoglio di poter dire: anche io ho fatto la mia parte”. 

Ma..... c’è sempre un ma a rovinare le cose. In data 25 luglio u.s. Padre Protasio è stato convocato dal governatore della Regione Settentrionale del Mar Rosso e dal sindaco di Massaua che gli hanno consegnato il seguente messaggio del presidente dell’Eritrea:      

“Secondo la ben chiara linea politica e guida del governo eritreo, la terra è del popolo eritreo; “ed essendo il governo rappresentante del popolo eritreo, la terra è sotto l’amministrazione “del governo. Perciò, in base alle indicazioni e agli ordini ricevuti, tutte le attività che vengono “svolte dalle istituzioni religiose (scuole, strutture sanitarie, concessioni, immobili, ecc.) “dovranno essere consegnate al governo e il governo le consegnerà ai ministeri delegati. “Questo è un ordine e sappiate che vi saranno indicate le modalità di consegna.

“Per la requisizione dei beni è stata creata una commissione di studio e quando avrà finito il “suo lavoro verrà a voi; perciò state pronti.

“Inoltre non potrà arrivare alcun finanziamento estero e, nel caso che ciò dovesse essere “permesso, dovrà essere usato solo in società con il governo.

“Gloria alle masse! Firmato Ysaias Afeworkì”.

Questo è quanto. Noi ex-asmarini difficilmente parteciperemo alla prevista inaugurazione e ci auguriamo solo che la Scuola venga utilizzata veramente come scuola. Almeno ci rimarrà la soddisfazione di aver partecipato alla creazione di qualcosa di veramente utile ai ragazzi eritrei.

                                                                                             Sergio Bono   

Altro caso emblematico che vi invito a conoscere e quello della Comunità HEWO (Hansenians’ Ethiopian-Eritrean Welfare Organization). Che si occupa dei malati di lebbra, di TBC, di Aids, di patologie dermatologiche, di riabilitazione ma anche di istruzione con scuole di base (asilo, elementare e medie) e scuole professionali (ceramica, falegnameria, sartoria, agricoltura).

I membri della Comunità HEWO di Asmara sono vittime di un progetto di morte,  come tutte le persone diseredate che avevano trovato un punto di riferimento in Organizzazioni umanitarie veramente  libere. 

Gli esponenti della dittatura al potere in Eritrea, PFDJ (People’s Front for Democracy and Justice). Il Fronte del Popolo per la Democrazia e la Giustizia, con decisone immotivata e assurda, si sono piazzati come padroni assoluti  nelle sedi dell’HEWO, apparentemente come rappresentanti dei ministeri dai quali sono stati inviati. Nella realtà, con i rispettivi Ministri sono  burattini nella mani di burattinai che hanno un nome preciso. 

 

Il video, scaricabile dal sito di Asmarino.com, raccoglie le interviste di alcuni rifugiati eritrei sopravvissuti a torture, arresti e alla deportazione.

[ Scarica il rapporto ] di Amnesty International: ERITREA - ‘You have no right to ask’ – Government resists scrutiny on human rights, del 19 May 2004

 

P.S.: questo è il 200° messaggio del blog e con questo messaggio il blog raggiungerà la soglia dei 10.000 visitatori, spero che il contenuto di questo messaggio abbia la diffusione che merita.

 
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