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I miei libri

Post n°113 pubblicato il 02 Giugno 2007 da il_presidente77
 
Tag: Vita

Eccomi, con calma e tranquillità giungo pure io, dopo aver ricevuto due inviti da odio_via_col_vento e da lauretta85LI .

La domanda è precisa (i cinque libri che hanno segnato di più la nostra vita) e anche se mi costringe a sceglierne solo cinque, semplifica molto il mio lavoro. Infatti non mi chiede i cinque libri più belli che ho letto o cinque libri che ho più amato, ma i cinque libri che hanno segnato di più la mia vita, una cosa un po' più oggettiva (dal mio punto di vista). Però la scelta è stata abbastanza ardua.
Ho dovuto, infatti, ripercorre circa 20 anni da lettore, 20 anni di letture che si sono intersecati a situazioni ed eventi della mia vita, 20 anni che sono difficili da condensare solamente con un elenco di libri o di autori. Ho scoperto con stupore di ricordare benissimo alcuni libri, non solo il contenuto, ma anche la forma, il colore.
Molte volte mi sono detto "perchè non questo" oppure "perchè questo no". Poi riflettendo, mi sono trovato di fronte a delle evidenze e da tutto questo è nata la mia lista (in ordine cronologico di lettura)

Il principe e il povero di Mark Twain

In un giorno d'autunno, verso la metà del secolo sedicesimo, nella vecchia ciità di Londra, nella povera famiglia dei Canty che non lo desiderava, venne alla luce un bimbo.

È stato il mio promo libro. Non è proprio come il primo amor, ma non è facile da dimenticare. Mark Twain è un'autore che poi con gli anni ho riscoperto, un'autore di un fine umorismo che purtroppo in Italia sembra solo legato alla narrativa per ragazzi, ma che trova il suo massimo splendore nei racconti.

Se questo è un uomo di Primo Levi

Ero stato catturato dalla Milizia fascista il 13 dicembre 1943. Avevo 24 anni, poco senno e nessuna esperienza e una favorita propensione, favorita dal regime di segregazione a cui da quattro anni le leggi razziali mi avevano ridotto, a vivere in un mio mondo scarsamente reale, popolato da civili fantasmi cartesiani, da sincere amicizie maschili e da amicizie femminili esangui. Coltivato da un moderato e astratto senso di ribellione.

Il primo libro che mi ha messo di fronte ad un realtà storica. Una realtà che non è solo stata scritta nei libri di storia, ma una realtà che è stata vissuta da milioni di persone, da milioni di uomini, una realtà che è stato orrore che ha sconvolto non solo fisicamente il mondo, ma anche e soprattutto le coscienze, lasciando un segno che deve essere indelebile. Primo Levi è stato uno dei grandi autori del nostro novecento (provare a leggere La tavola periodica per capirlo), uno di quegli autori che hanno avuto il coraggio di narrare, anche se narrare voleva dire rivivere quelle situazioni. È stato un autore che ha messo al centro dei suoi romanzi autobiografici non tanto la denuncia come presentazione delle atrocità avvenuto, ma la denuncia come analisi sistematica dell'animo umano


Le notti bianche di Fedor Dostoevskij

Era una notte incantevole, una di quelle notti, come ci possono capitare solo quanto siamo giovani, caro lettore. Il cielo era un cielo così stellato, così luminoso, che guardandolo non si poteva far a meno di chiedersi: è mai possibile che esistano sotto un simile cielo persone così irritate e capricciose?

Il romanzo del sognatore, lo si potrebbe rinominare così, ma un romanzo che presenta tutti gli aspetti del sogno. Non descrive solo il sogno come stimolo per la vita, ma anche come alienazione e malattia mortale per essa, un giano bifronte che può aiutare a vivere o anche uccidere. Un romanzo di speranza e anche di delusione. Dostoevskij è l'autore russo che ho amato/amo maggiormente, anche di più del geniale e dissacrante Gogol. É uno degli autori che è riuscito, a mio giudizio, maggiormente a scavare nell'animo umano.


1984 di George Orwell

Era una fresca e limpida giornata d'aprile e gli orologi segnavano l'una. Winston Smith col mento sprofondato nel bavero del suo cappotto per non esporlo al rigore del vento scivolo lento tra i battenti di vetro dell'ingresso degli Appartamenti della Vittoria, ma non tanto lesto da impedire che una folata di polvere e sabbia entrasse con lui.

Un libro fondamentale, un libro angosciante, ma un libro da leggere. Mi è capitato varie volte di scrivere o di parlare di questo libro, ma una qualunque discussione non risulta mai banale e ripetitiva, poiché i temi trattatati nel libro sono tantissimi e fondamentali. George Orwell scrisse il suo romanzo verso la fine delle seconda guerra mondiale con obiettivo principale di favorire la discussione sulla democrazia e a giudicare dal romanzo creato, il suo risultato può dirsi pienamente ottenuto.

Distress di Greag Egan

- Va bene. Adesso che è morto, potete interrogarlo.
Il garante di bioetica era un asex giovane e laconico coi riccioloni biondi e una T-shirt su cui tra uno spot commercilae e l'altro lampeggiava lo slogan DITE NO ALLE TEORIE DEL TUTTO. Siglò il quadratino del permesso sul modulo della patologa legale e si ritirò in un angolo della stanza.

Il libro che mi ha riportato a rileggere in modo assiduo fantascienza, a riscoprire molto libri dimenticati, a girare per bancarelle in cerca di qualche volume fuori edizione. Greag Egan è uno scrittore australiano di hard-sf (tra i migliori di questo genere), una fantascienza che punta ampiamente sull'aspetto tecnologico e che porta le teorie scientifiche alle "estreme" conseguenze, creando anche nuove teorie scientifiche plausibile con le attuali conoscenze.

Per quanto riguarda lasciare il testimone, tra i blog che frequento da più tempo e che non l'hanno ancora fatto sarei incuriosito di conoscere le scelte di Xeinar, antobi, zorbailpazzo, Seldon_72 e di Syn.80

 
 
 
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