Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

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Liberalizzazione

Post n°115 pubblicato il 13 Luglio 2006 da lilith_0404

Il decreto legge 223 emanato nei giorni scorsi dal governo é stato presentato dagli organi di stampa come un colpo inferto ai privilegi di alcune categorie, leggi liberi professionisti, banche ecc, e anche nei blog questa interpretazione é quella che é prevalsa, nei commenti ad esempio di Ossimora, nel post n.578  , e  di Boycott nel post n.213 , per citarne solo due.

E’ di sicuro impatto emotivo sentire che i professionisti non avranno più tariffe minime approvate per legge, che per comperare un’auto usata non si dovrà pagare la parcella del notaio, che medici e avvocati dovranno incassare i loro compensi in modo che ne rimanga traccia, cioé con assegni o bancomat.

Ma a leggerlo con attenzione a me sembra che le riforme che hanno riscosso i consensi più entusiatici e che hanno meritato i titoli dei giornali siano in realtà più che altro di facciata,

La storia dell’abolizione delle tariffe, su cui si é tanto insistito, ad esempio, mi sembra più demagogia che altro, perché é noto a tutti gli addetti ai lavori che i tariffari vengono aggiornati con cadenza misurabile in ere geologiche, e le tariffe minime vengono prese in considerazione solo nel caso di contestazione della parcella. Per il resto, il prezzo, come in tutti gli altri settori,  lo fa il mercato. E c’é davvero qualcuno così ingenuo da credere che i Notai abbasseranno i loro prezzi, solo perché la legge non prevede più un prezzo minimo? ma i notai hanno il monopolio su una serie di adempimenti obbligatori per legge , ed é economia elementare che il prezzo del monopolista é ben più elevato di un prezzo minimo

Al contrario altre categorie, ad esempio i consulenti del lavoro, che non hanno l’esclusiva di niente, e che devono fronteggiare la concorrenza di associazioni di categoria e centri di elaborazione, già da tempo sono nella condizione di applicare tariffe che sono a livello di sussistenza, checché ne dica il tariffario, che, detto per inciso, credo sia stato rinnovato l’ultima volta una decina di anni fa : secondo tariffario un’ora di lavoro di un consulente vale credo intorno agli 8 euro... per fortuna che ora questa tariffa non é più obbligatoria.

I farmaci da banco potranno essere venduti nei supermercati, ma per poterlo fare questi dovranno assumere un farmacista. Solo i centri commerciali di maggiore dimensione  potranno permettersi di farlo. Dov’é tutto il vantaggio per i consumatori che han voluto farci credere?

Le banche dovranno comunicare in anticipo le variazioni contrattuali: ogni volta che la mia banca mi manda le informative contrattuali, mi addebita  2 euro di spese postali...vuol dire che ora mi verranno addebitati 2 euro con 30 giorni di anticipo.

Nascoste tra le pieghe del decreto trovo poi alcune norme che mi disturbano decisamente. A esempio l’aumento dell’iva sulle fonti energetiche non rinnovabili. Quanto mi costerà nelle bollette del prossimo anno?  E ancora, lo stato NON rimborserà e non riscuoterà i crediti di importo fino a 100 euro derivanti dalla liquidazione dell’imposta sul tfr, per gli anni fino al 2005: della serie, chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, nella più pura tradizione italiana.

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Commenti al Post:
SpettaCheArrivo
SpettaCheArrivo il 13/07/06 alle 11:07 via WEB
interessante blog... Un saluto da Genova! :)
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 14/07/06 alle 08:43 via WEB
un saluto anche a te, e buona giornata.
 
Haashim
Haashim il 13/07/06 alle 14:58 via WEB
Sono d'accordo su quanto scrivi molto bene, lilith. Per quanto riguarda i professionisti vorrei dire alcune cose. In primis, non si possono assimilare i professionisti ai tassisti, in quanto i primi svolgono un lavoro tipicamente intellettuale e per svolgere la libera professione devono compiere un percorso di studi, tirocinio ... alquanto periglioso. Ehm. Per quanto riguarda le tariffe professionali, come scrivi tu vengono aggiornate ogni morte di papa e costituiscono una tutela più per il cliente che per il professionista e, spesso, non vengono attuate in quanto vi sono dei professionisti che, di fronte a persone indigenti, prestano la loro opera gratis e lo fanno, senza fare pubblicità e senza raccogliere il consenso della gente. E ti garantisco che è un fenomeno diffuso tra i medici e gli avvocati. Il decreto è assolutamente demagogico e non avrà le ricadute positive per l'economia che si aspettano i loro fautori. Invece di preoccuparsi delle tariffe, perchè non si preoccupano della qualità? E poi è sbagliato parlare di mercato, con riferimento ai professionisti, laddove il rapporto tra questi e i clienti deve essere improntato, non già alle regole economiche (alla regola della domanda e dell'offerta, per esempio), ma alla fiducia, alla stima che lo stesso professionista riscuote. Mi domando io, se un uomo viene accusato ingiustamente di un omicidio, dovendo scegliere un avvocato a chi si rivolgerà? A quello bravo o a quello meno costoso? Le tariffe professionali impongono oggi come oggi al principe del foro, così come all'avvocaticchio di limitare il proprio onorario nei limiti di un tariffario e questo è di tutta evidenza permette al cittadino di scegliere ...abolire il tariffario avvantaggia solo i professionisti, senza scrupoli... ciao :-)
 
 
Haashim
Haashim il 13/07/06 alle 14:59 via WEB
Mi sono scordato l'in secundis ... spero mi perdonerai... ciao :-)
 
   
lilith_0404
lilith_0404 il 14/07/06 alle 08:42 via WEB
il decreto di cui si parla é molto ampio e articolato, tocca svariati argomenti, ma nei titoli dei giornali hanno acquistato risalto e sono stati enfatizzati solo alcuni aspetti che sono più coreografici che altro e che sono adatti a colpire la fantasia del pubblico. Non dico che il decreto sia sbagliato, sebbene alcune variazioni che introduce, di carattere procedurale,come l'anticipo a marzo della presentazione della dichiarazione dei sostituti d'imposta mi sembri una assurdità di nessuna utilità pratica per lo stato e che complicherà infinitamente la vita a chi dovrà lavorarci.Per il resto, bisognerà vedere come le regole introdotte saranno approvate in fase di conversione in legge, e come saranno applicate... Ciao, buona giornata :-)
 
ossimora
ossimora il 14/07/06 alle 10:24 via WEB
Ciao,concordo sul fatto che (come quasi sempre accade parlando di leggi )l'articolato è ben più complesso di quello che i titoli dei giornali lasciano sottendere.La cosa che (ammesso che riescano a portare in porto almeno gran parte delle modifiche)mi sembra significativa ,in questo momento è sopratutto l'aver cominciato un discorso che vada smuovere le acque inamovibili delle corporazioni ;cosa già addirittura rivoluzionaria per il nostro paese che stagna in diritti acquisiti ,senza mai mettersi in discussione.Un abbraccio Anto
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 17/07/06 alle 00:19 via WEB
Ben venga la liberalizzazione, se serve a far funzionare meglio il vivere civile. Per questo governo ho votato, e non desidero altro che di vederlo far bene. Questo non mi impedisce però di valutare con senso critico la demagogia di certi provvedimenti che non servono ad altro che a far scena... almeno secondo il mio parere. Sempre disposta a ricredermi, se i fatti mi daranno torto.
 
Haashim
Haashim il 14/07/06 alle 15:41 via WEB
E' un articolato complesso, che presenta norme eterogenee, delle quali sono state pubblicizzate quelle di maggior impatto emozionale, nel solco tracciato dal Governo Berlusconi... Insisto, secondo me prima di procedere all'introduzioni di discutibili norme, occorreva quello che il caro Prodi aveva sbandierato in campagna elettorale: Il dialogo, il dialogo con le associazioni di categoria, gli ordini professionali. A meno che non si voglia rinnegare quanto esposto in toni preteschi, forse gesuitici, nella recente campagna elettorale. Non sono d'accordo con chi sostiene che lo spirito di questo decreto sia quello di attenuare il potere di certe corporazioni. Affatto! Si tratta di un provvedimento demagogico in alcune parti, confuso e che avrà un impatto minimo nella nostra economia. Prima di partire con le liberalizzazioni di facciata, bisognerebbe intervenire, a mio modo di vedere, sulle distorsioni dei vari mercati, tenendo conto anche della normativa comunitaria, dell'Unione europea e dei mercati internazionali. Mi domando io, che tipo di competitività dovrebbe stimolare un decreto che, almeno nelle intenzioni espresse dai suoi promotori, pesegue un obiettivo interno, la lotta alle lobbies, e non guarda, come sarebbe più opportuno, ai mercati europei e internazionali? Il dialogo, la concertazione .... se se ... lo sapevo che Prodi predica bene e razzola male!
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 16/07/06 alle 12:59 via WEB
Il dialogo. Ma Prodi ha dialogato, cavolo se ha dialogato. Ha dialogato tanto e con tanti da non aver avuto il tempo di dialogare anche con le associazioni di categoria che si fa prima a chiamarle "corporazioni". Prodi ha dialogato con i "consumatori". Con quellI che pagano quellO che pagano. Ha fatto male? Sapessi come mi fa comodo andare al ristorante e pagare con la carta di credito o il bancomat. Sono sistemi avanzati. Si chiama tecnologia. Stano che quelli che tu chiami "professionisti" non la conoscevano ancora. Non conoscevano nemmeno gli assegni. Bisognava portarsi dietro sempre i contanti. Tanti contanti per farli contenti. Ehhhh, l'innovazione tecnologica. :o)
 
   
Haashim
Haashim il 16/07/06 alle 18:03 via WEB
Lupopezzato, purtroppo, si tratta di norme facilmente eludibili e che non avranno alcuna utilità pratica e questo di per sè, per chi paga i tributi, è irritante! Dalle mie parti, per inciso, conoscono eccome gli assegni, solamente che li postdatano allegramente e c'è il rischio serio che siano scoperti alla "scadenza"...le corporazioni esistevano nel medioevo, durante il periodo fascista e sono state soppresse, gli ordini professionali sono associazioni private che agisscono con la logica delle imprese e che avrebbero dovuto essere consultate. I professionisti sono cittadini e come tale meritano di essere ascoltati così come i consumatori... ciao
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 16/07/06 alle 19:16 via WEB
Ciao Haas, «la lotta alle lobbies» l'hai scritto tu nel tuo commento ancora precedente. Quindi due cose. La prima è che quelle che tu ti rifiuti di chiamare per quello che sono (corporazioni) tu stesso le hai definite lobbies. La seconda è che le norme del decreto hanno come obiettivo, oltre ad una più giusta liberalizzazione del mercato, anche la lotta all'evasione fiscale. Perchè tu la chiami "lotta alle lobbies"? Forse perchè guardi il decreto stando seduto dalla parte delle lobbies piuttosto che dalla parte dei consumatori? Ti sei preoccupato di spiegarmi che sia i consumatori che i professionisti sono cittadini e pertanto devono stare sullo stesso piano però, che strano, a non preoccuparti che stiano "sullo stesso piano" anche nei confronti del fisco. Ciao. p.s.: mi capitò di scrivere che il "medio evo" non è un periodo storico ma una definizione comportamentale. E' medievale la lapidazione come è medievale la tortura come è medievale buttare i neonati nella spazzatura. Non lo so invece se è medievale che un marito dica alla moglie che va a comperare le sigarette e non torna più a casa oppure che dica alla moglie che va a cercare le armi di distruzione di massa e non torna più a casa. Ciao.
 
     
lilith_0404
lilith_0404 il 16/07/06 alle 22:34 via WEB
vedo che di nuovo, ad essere posta al centro della discussione é la singola norma, e il singolo aspetto di una norma, sulla quale si possono assumere toni da guerra santa. Intanto, quello di cui si sta discutendo é un decreto legge, che il governo stesso sta già modificando,e non solo nella parte che riguarda le licenze dei taxi. Poi, sono d'accordo con Lupopezzato, molto più che provvedimenti per la liberalizzazione del mercato, ci sono provvedimenti per la lotta all'evasione fiscale, e su questo fronte, mi permetto di notare che chi incassava compensi in nero, li incassava in contanti prima di questo decreto, e continuerà ad incassarli in contanti da qui in avanti. Poi, di solito non mi piacciono le generalizzazioni, il fare di ogni erba un fascio, e quindi chiedo: di quali professionisti stiamo parlando? Io lavoro in uno studio da venticinque anni, e il 99% degli incassi avvengono a mezzo bonifico bancario o assegno. Un notaio che incassa parcelle da svariati migliaia di euro al colpo, sarà ben difficile che incassi in modalità diversa dall'assegno o dal bonifico. Chi lavora per aziende, idem, perché l'azienda deve avere la fattura per dedurre il costo dal proprio reddito, e per l'azienda l'iva sulla fattura non é un aggravio di costo, perché la deduce dall'iva che incassa. Allora, di chi parliamo, quando genericamente parliamo di 'professionisti'? in realtà é evidente a chiunque che il giro dell'evasione é in quelle attività che hanno come controparte il privato, quello per cui é più conveniente pagare una prestazione in nero, perché così almeno risparmia l'iva. E in questo giro ci sono professionisti, come ad esempio i dentisti, artigiani, come ad esempio imbianchini, idraulici, ed elettricisti, pensionati, che per 'arrotondare' la pensione fanno lavori di bricolage in nero, insegnanti che danno lezioni private, dipendenti pubblici che fanno il 'dopolavoro', gestori di pubblici esercizi: la platea é vasta ed eterogenea, e prospera con la connivenza di tutti: perché tutti quanti, anche il professionista, l'artigiano, il pensionato, il dipendente pubblico e il commerciante, sono a loro volta anche 'consumatori', che pagano la consumazione senza ricevere lo scontrino. la parcella senza richiedere la fattura, la riparazione in nero, la lezione privata brevi manu, il lavoretto in casa fatto dall'amico dell'amico senza pretendere certificazioni. Il decreto introduce una serie di aggravi burocratici, che forse renderanno meno difficoltoso il lavoro di accertamento di chi deve eseguire i controlli, ma finché non viene reso più conveniente per il privato esigere il pagamento fatturato anziché il pagamento in nero, credo che sia una guerra persa in partenza...
 
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