Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

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In articulo mortis

Post n°246 pubblicato il 08 Ottobre 2007 da lilith_0404

Oggi si svolgeranno nella cattedrale di Modena i  funerali del Maresciallo Capo Lorenzo D'Auria, morto nei giorni scorsi a Roma in conseguenza delle ferite riportate in Afghanistan.  

La sua sfortunata vicenda ha colpito la fantasia soprattutto per il  matrimonio celebrato secondo il rito canonico ‘in articulo mortis’ quando l’uomo era ormai in coma, e solo poche ore prima che il suo cuore cessasse di battere. 

Di questa forma di matrimonio  avevo sentito dire, forse letto in qualche romanzo, ma fino ad oggi non mi era mai capitato di vederlo applicato, e leggendone la cronaca, e le motivazioni, non ho potuto evitare di fare, tra me e me, alcune considerazioni.

Il maresciallo capo D’Auria e la sua compagna vivevano ‘more uxorio’ già da sei anni, e avevano avuto insieme ben tre figli. In tutto questo tempo, dubito che effettivamente siano mancate le occasioni, come è stato scritto sui giornali e detto nei telegiornali, di ‘formalizzare’ con il matrimonio la loro unione. Questo possiamo raccontarcelo perché è necessario a tenere in piedi il castello che giustifica la celebrazione del matrimonio in ‘extremis’, ma credo che neppure il più ingenuo fra noi abbia dubitato che la loro volontà fosse effettivamente un’altra.

Ma il fatto  è che senza il matrimonio, la compagna del Maresciallo, la madre dei suoi tre figli, non avrebbe avuto titolo a nessun tipo di provvidenza in conseguenza della  morte del compagno. Non solo, ma non avrebbe neppure avuto titolo a prendere alcun tipo di decisione riguardo alla assistenza da prestare al compagno e neppure in merito ai funerali. Insomma, nonostante i sei anni passati insieme, e nonostante la famiglia condivisa, la compagna del maresciallo D’Auria sarebbe stata una signora nessuno di fronte alla legge, senza quel provvidenziale matrimonio reso possibile da una legge del diritto canonico.

Perché la legge dello stato italiano, dopo tanto discutere,  non è andata oltre alla fantasiosa scelta del nome, prima pacs, poi dico, ma alla fine si è risolta in un niente di fatto, e per cercare di ‘metterci una pezza’  in questo caso non è rimasta che la scappatoia del ‘matrimonio in articulo mortis’.

Ma come sarebbero andate le cose, se invece di andare in coma il povero D’Auria fosse morto in Afghanistan?

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Ricevuto in data 16/10/07 @ 09:18
AUTOSCATTO e saluto alla vetta (alle spalle, il Monte Ramaceto)

 
Commenti al Post:
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 08/10/07 alle 15:31 via WEB
Non sarebbe andata, Lilith. Semplice e amaro nel contempo. Poi ci sarebbero state delle forme di tutela per i figli, ma per la moglie no.
(resta una riflessione, inutile e futile, me ne rendo conto e in fondo anche molto crudele: ma sapendo che questa era la situazione e che queste sono le disposizioni legislative, forse un matrimonio prima della partenza sarebbe stato opportuno. prudenza avrebbe suggerito, per lo meno)
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 10/10/07 alle 00:16 via WEB
Ti dirò che anche io, che pure non sono una patita del matrimonio, con tre figli all'attivo di cui occuparmi e preoccuparmi, magari qualche cautela anche di tipo legale l'avrei presa... e mi chiedo sempre, di fronte a queste scelte di convivere senza 'impegno', se la scelta é veramente di entrambi i partners, o se é di uno solo e che l'altro la subisce...mi é capitato più di una volta di constatare che é vera la seconda ipotesi...
 
svitol5
svitol5 il 08/10/07 alle 23:27 via WEB
Purtroppo non sarebbe successo niente e fortunatamente in questo caso è sopravvenuta una norma del diritto canonico a supplire una mancanza di legge dello stato italiano. Purtroppo tale legge è talmente arenata nei meandri della nostro rissoso governo che non si mette d'accordo quasi su niente e figuriamoci con una legge contro il parere dei partiti cattolici. Avevo dedicato la settimana scorsa un post sul dolore del padre di D'Auria. Un saluto ed una buonanotte. Vito
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 10/10/07 alle 00:35 via WEB
In realtà qualcosa sarebbe successo: sarebbe successo che la compagna di D'Auria si sarebbe trovata a doversi far carico di crescere da sola i tre figli senza essere riconosciuta come 'vedova' del defunto, e senza quindi i riconoscimenti economici che la legge accorda a tale status. Discorso forse troppo pragmatico, ma non é con le belle parole che si pagano le spese e per crescere tre figli di spese ce ne sono tante, e un conto é affrontarle in due, un altro é doverle sostenere da sola...
 
   
Tranego
Tranego il 16/10/07 alle 22:05 via WEB
Mi pare che non si tiene conto del fatto che comunque la pensione di reversibilità sarebbe spettata ai tre figli fino alla maggiore età e anche a 26 anni in caso di studi universitari. Non vedo quindi molta differenza, negli oneri per tirar su questi figli, tra il fatto che la pensione la riscuota la "vedova" in conto suo o la "vedova" per conto dei figli. In mancanza di questo espediente illegale e assurdo la situazione della madre dei tre orfani sarebbe cambiata solo tra 18-26 anni, quando fosse cessata la pensione. L'espediente usato è illegale perché è stato consentito di sposarsi ad una persona in situazione di morte cerebrale: condizione in cui, in altri casi, si autorizza l'espianto di organi a scopo di trapianto a terzi.
 
MacRaiser
MacRaiser il 09/10/07 alle 00:03 via WEB
Volevo scriverne io, ma mi hai preceduto, Lilith. Non avrei usato parole diverse, tranne una: "provvidenziale". Non e' stato provvidenziale. Al contrario, la provvidenza c'entra poco. Si tratta di faccende molto terrene. Ogni diritto negato e' un'oncia di potere in piu'; il potere di concedere ed elargire questi "benefici". E chi puo' volere che questo potere resti in piedi, ben saldo, se non chi -solo- ha la facolta' di celebrarlo, quel matrimonio? E' per questo che chi esercita questo potere si oppone in mille modi ai dico, pacs o cus che dir si voglia. Perche'meno diritti per tanti equivalgono sempre a piu' potere dei pochi. Ciao :)
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 10/10/07 alle 01:21 via WEB
il matrimonio, da un punto di vista legale ( e non sentimentale) é un contratto che regola essenzialmente i rapporti patrimoniali tra i due contraenti, non solo nei confronti reciproci, ma anche nei confronti di terzi : ad esempio, in caso di morte di uno dei due partners, il coniuge ha diritto ad una quota di eredità, ma se il rapporto non é formalizzato non solo non ha 'diritto' ma gli eredi 'legittimi' sono i parenti , i genitori, i fratelli del defunto... e questo mi sembra un controsenso, perché é chiaro che se due persone hanno formato una famiglia, hanno concorso entrambe a formare il patrimonio che alla famiglia appartiene...così come penso anche che in caso di necessità debba essere la persona che é più 'vicina' ad assumersi il compito di assistere ed aiutare, e non che tale compito sia attribuito a qualche parente che non c'entra niente... ecco, a prescindere da qualunque discorso ideologico, sentimentale o religioso, il motivo per cui ritengo che una legge dovrebbe esserci a regolare queste situazioni, anche in assenza di una esplicità volontà dei partners...
 
   
MacRaiser
MacRaiser il 10/10/07 alle 22:23 via WEB
Quello che scrivi e' cosi' ragionevole e giusto che rasenta l'ovvieta'. Purtroppo si scontra contro il potere del dogma. E di fronte al potere del dogma ogni ragionevolezza va in pezzi. Altrimenti come possiamo spiegare razionalmente che queste semplice regole di buonsenso non siano ancora mutate in diritto positivo? Ciao, Lil :)
 
     
lilith_0404
lilith_0404 il 11/10/07 alle 09:28 via WEB
forse proprio perché si porta lo scontro a livello ideologico, e non su quello del pragmatico buonsenso... :-)
 
Demyan_Petrov
Demyan_Petrov il 09/10/07 alle 15:07 via WEB
TOrna il tema delle unioni di fatto che dovrebbero essere considerata la norma in uno Stato Laico non l'eccezione. In altre parole dovrebbe esserci solo una semplice registrazione all'ufficio anagrafe , senza tutte quei cavilli azigogolati che vogliono il matrimonio unico ed insdissolubile. nel caso che tu citi, secondo me, è stata commesssa una grave ingiustizia nei confronti di chi non ha santi in paradiso o "eroi" morti in guerra.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 10/10/07 alle 01:42 via WEB
il matrimonio da tanto tempo non é più indissolubile, neppure in Italia, anche se qualcuno vorrebbe che fosse più semplice arrivare allo scioglimento... non so se vorrei che le unioni di fatto siano la norma, di certo sono sempre più diffuse, forse nella presunzione che quello che conta veramente siano i sentimenti e l'amore, e che gli aspetti legali del matrimonio siano una cosa sbagliata... io invece penso che quando si vive insieme, oltre all'amore, ci sono una serie di condizionamenti recipreci che hanno anche una rilevanza economica, e che alla lunga é preferibile averli messi in conto, anziché aver fatto finta che non ci fossero...
 
   
Demyan_Petrov
Demyan_Petrov il 22/10/07 alle 16:41 via WEB
Ecco, appunto, condizionamenti è la parola adatta. Al di là di questo aspetto del tutto personale, registro una totale ipocrisia e mancanza di sincerità in coloro che convolano a nozze. Mi spiego meglio. Perchè andare in chiesa (e non al Comune) se non si hanno delle precise convinzioni religiose al riguardo? Mi sono persuaso del fatto che ( io ne ho parlato in un post) nel nostro pazzo mondo si ama la scenografia, i filmini e tutte quelle cose che a me fanno veramente vomitare...non la sostanza. Quindi è inutile parlare di responsabilità con persone di questo tipo. Non ti pare?
 
cinico_nick
cinico_nick il 09/10/07 alle 18:49 via WEB
.,.. serve chiederselo...?!?! la legge NON è uguale per tutti, lo sapevamo già....
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 10/10/07 alle 01:42 via WEB
in questo caso la legge non c'é proprio... :)
 
Crepuscolando
Crepuscolando il 09/10/07 alle 22:30 via WEB
Sarebbe successo come a tanti che muoiono ogni giorno, senza che nessun telegiornale riporti la notizia, e lasciano spesso compagne e figli ai quali nessuno riconoscerà mai niente...
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 10/10/07 alle 01:44 via WEB
infatti... e non mi sembra giusto... per questo sostengo che la legge sulle coppie di fatto dovrebbe essere approvata :-)
 
marea14
marea14 il 10/10/07 alle 01:19 via WEB
Se D'Auria fosse morto in Afghanistan, la sua compagna non avrebbe avuto alcun diritto. E' l'ormai annoso problema delle coppie di fatto.
L'amore non conta ... conta il matrimonio anche se non c'è amore ...
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 10/10/07 alle 01:48 via WEB
io direi che conta il matrimonio, anche se C'E' amore... conta cioé che qualcuno si prenda la briga di regolare anche gli aspetti pratici, economici, delle relazioni che sono sì sentimentali, ma che hanno anche dei risvolti pratici che devono essere tenuti in considerazione... :))
 
lupopezzato
lupopezzato il 10/10/07 alle 12:03 via WEB
Due responsabilità. Prima di tutto la responsabilità gravissima della coppia nei confronti di se stessi e dei figli. Non si dovrebbe partire per una località dove c’è comunque guerra senza preoccuparsi di cosa si rischia di lasciarsi dietro. Seconda responsabilità quella dello Stato che continua a mantenere nel paese una democrazia medievale continuando a fingere di essere laica.
La mia opinione è comunque che la convivenza o coppia di fatto resta una scelta libera ma irresponsabile sotto l’aspetto amministrativo. Anche le coppie di fatto o conviventi con la loro scelta non fanno altro che far assumere al matrimonio un’importanza che assolutamente non ha. Il matrimonio resta un atto amministrativo che serve solo a definire lo stato civile di una coppia. Al di là delle stronzate e dei falsi valori non è nient’altro che questo.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 11/10/07 alle 22:34 via WEB
Responsabilità, credo che sia la parola giusta. Mi fa tornare in mente un episodio di quando c'era ancora mio papà. Gli stavo sbrigando le pratiche per la pensione, e mi meravigliavo che potesse far valere un numero di anni di contributi relativamente modesto, sapendo che aveva cominciato a lavorare a tredici anni. Mi disse allora che quando era giovane aveva lavorato non assicurato, e che solo dopo sposato, quando arrivarono i figli si era 'fatto mettere in regola'... una volta le cose funzionavano così...
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 10/10/07 alle 18:14 via WEB
Mi scuso come sempre per non aver letto i commenti precedenti; ma credo che quell'atto di matrimonio NON sia stato poi trascritto dall'ufficiale di stato civile competente in quanto ai fini civilistici è necessario il reciproco consenso (il caso si chiama 'in pericolo di morte' ma non esclude la piena lucidità dei contraenti). Pertanto non credo che tale matrimonio sia valido agli effetti civili, ma solo a quelli religiosi,con tutte le relative conseguenze. I giornali, come spesso accade, sono un po' approsimativi.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 11/10/07 alle 22:41 via WEB
io ho solo potuto ragionare su quello che hanno scritto i giornali, naturalmente, e non ho modo di verificare la veridicità delle notizie riportate. Però ricordo di aver letto in un articolo, che :"il ministro Parisi non poteva far altro che bruciare, come ha fatto, i tempi delle pratiche burocratiche matrimoniali." ... mi chiedo perché lo abbia fatto se poi il matrimonio doveva avere solo un valore simbolico e nessun effetto pratico... :)
 
 
Tranego
Tranego il 16/10/07 alle 22:14 via WEB
Io credo che quel matrimonio, per quanto celebrato in violazione alle norme del codice di diritto canonico e alle norme civili (per mancanza di valido consenso), sia stato già trascritto. Il celebrante avrà emesso il suo falso atto di matrimonio e l'ufficiale di stato civile non avrà avuto voglia di impelagarsi in una contestazione sulla validità di un matrimonio per il quale tanti si sono dati da fare, a cominciare dal ministro della difesa.
 
Demyan_Petrov
Demyan_Petrov il 22/10/07 alle 16:49 via WEB
Ecco un'altra palese dimostrazione della necessità di separare il diritto civile da quello canonico cattolico. Questa è un'ingerenza bella e buona! Rappresenta l'ennesima dimostrazione di collusione "mafiosa" fra Chiesa e Stato che quel gran cornuto di Mussolini pose in atto (lui fedigrafo, eretico dichiarato e puttaniere professionista) e che i nostri Politici tengono ( per meri calcoli di opportunismo) vergognosamente in piedi. E poi finiamola di chiamarlo "povero"... Poveri per me sono gli afghani, che sono stati invasi da armate straniere.
 
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