Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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O tempora, o mores!

Post n°247 pubblicato il 12 Ottobre 2007 da lilith_0404

“Attenuanti etniche e culturali” Questa formula è stata usata per ridurre la pena comminata ad un uomo che ha usato violenza nei confronti della ex fidanzata.

L’uomo è un Italiano, e il giudice che ha pronunciato la sentenza con questa sconcertante motivazione  è tedesco.

Ne deduco che nella concezione di quel giudice  gli italiani sono un popolo di una razza particolarmente violenta e presso i quali seviziare le donne è considerato legittimo, tanto che avendo questo genere di cultura possiamo essere compatiti e ‘scusati’  se andando presso popoli più ‘civili’ non riusciamo tuttavia a liberarci di quel retaggio che ci è stato inculcato con il latte materno.

Ricordo che un tempo si parlava di ‘delitto d’onore’, ma confesso che fino ad oggi non mi era mai capitato di sentir parlare di ‘stupro  culturale’.

Tuttavia leggendo la notizia mi è tornata in mente la copertina di Panorama che ho visto sabato scorso in edicola, su cui venivano riepilogate le decine di delitti accaduti negli ultimi tempi in cui la vittima è una donna, moglie, fidanzata o ex dell’assassino.

Che il giudice tedesco dopotutto ci abbia azzeccato? 

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>> A sudest di qualcun altro su Melamente assorto
Ricevuto in data 14/10/07 @ 08:42
Al pericoloso gioco del "piccolo razzista" prima o poi si trova sempre qualcuno piu' forte di noi..

 
Commenti al Post:
upmarine
upmarine il 12/10/07 alle 02:14 via WEB
Tolto che io italiano possa sentirmi in diritto di accusare i miei connazionali di quel che voglio dal basso della mia posizione di condivisione di una patria (per lo stesso motivo per cui posso anche chiamare terrone un mio "conterroneo") non sono assolutamente disposto ad accettare alcuna offesa di questo tipo da parte di un tedesco. Forse che io sia un gretto prodotto di una educazione basata sull'"onore" maschio? Anche nei nostri giornali campeggiano titoli a caratteri cubitali che richiamano il continuo bersagliare, con violenze a sfondo sessuale, donne, mogli o ex-fidanzate, nessun giudice può permettersi di considerare come attenuante l'etnia italica. Vada per le ragioni culturali, sovrannazionali (anche un italiano può essere ignorante). E' come dire che tutti i tedeschi hanno nel loro codice genetico la propensione a dar fuoco alle minoranze etniche. Bella l'Europa che stiamo alimentando.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 12/10/07 alle 07:47 via WEB
La frase in chiusura del post vuol essere una battuta e una provocazione.Quello che pensa il giudice tedesco mi sembra che non meriti neppure la fatica di discuterlo, é una stupidaggine, e non c'é altro da dire. Quello che mi colpisce invece é questo dilagare di violenza in cui ad interpretare il ruolo della vittima é regolarmente una donna che era stata in rapporti sentimentali con l'assassino. Non credo che sia un fenomeno solo italiano, é solo di qualche settimana fa la notizia di quella ragazza americana torturata e seviziata dall'ex fidanzato spalleggiato da madre e amici. Una vendetta per l'abbandono, una negazione della sua libertà di scegliere con chi stare e una pretesa affermazione di possesso nei confronti di una donna in quanto donna... questo modo di pensare si, mi sembra preoccupante che si diffonda....
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 14/10/07 alle 08:51 via WEB
Temo che quel giudice potrebbe appellarsi a questa tua discutibile argomentazione. Dopotutto non ha fatto che applicare un principio recentemente ribadito dal nostro ministro degli interni (che ancora non ho capito bene cosa stia a fare nel centroconrispettoparlandosinistra.) Amato parlo' infatti di tradizioni siculo-pakistane, se ricordi, offendendo ad un tempo due popoli differenti. Un genio. Come italiano tu non hai diritto proprio ad un bel niente. Un'ingiuria e' un'ingiuria, punto.
 
   
MacRaiser
MacRaiser il 14/10/07 alle 08:52 via WEB
Ho dimenticato di specificare che mi rivolgevo ad Upmarine :)
 
     
upmarine
upmarine il 18/10/07 alle 01:24 via WEB
Non dubitavo :-)). Però ribadisco il concetto che se un uomo (anche ministro) dice una cazzata ha un valore. Altro valore ha una sentenza emessa in base ad un codice giuridico di uno stato europeo che ammette come attenuante l'inferiorità culturale (perché di questo si tratta) di un altro popolo. Posso anche vergognarmi al posto di 105 stupratori. Però mi indigno a nome di qualche altro italiano che forse può essere parte di una maggioranza. Non sono per niente disposto ad ammettere questa comunanza, perché il razzismo nasce da queste occasioni. MacRaiser, sono sicuro che condividi questa visione. Altrimenti ti mando un paio di naziskin a farti cambiare idea.
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 18/10/07 alle 13:02 via WEB
L’errore sta proprio nel “razzismo” col quale leggi quella sentenza. Sei tu che parli di "inferiorità culturale". Quel giudice ha valutato solo i fatti ed i fatti dicono che nel Bel Paese la violenza sessuale è un fenomeno dalle dimensioni vergognose (dati ISTAT) e nel Bel Paese vengono emesse sentenze secondo le quali “farsi sfilare i jeans” durante una violenza significa essere consenzienti. Nella valutazione del giudice straniero questo significa che nel Bel Paese c’è molta tolleranza nel giudicare la violenza sessuale, punto.
Nessun confronto fra civiltà, quello lo ha fatto in modo fallace qualcun altro.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 18/10/07 alle 13:18 via WEB
Come no.. e se invece che sardo fosse stato sudanese, lo avrebbe assolto direttamente. Anzi, magari gli avrebbe dato un premio, giusto? :p P.S. Un giudice tedesco che indaga sui dati istat e sulle sentenze della cassazione italiane? Temo sia una versione un tantino italocentrica dei fatti, Lupo ;)
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 18/10/07 alle 13:07 via WEB
Non e' questione di codice, non credo sia questo il punto, Up. Il giudice, secondo me, ha sentenziato facendo semplicemente un uso distorto della legge, come succede spesso anche da noi. Tutto qui. A parte questo, sia chiaro che sono d'accordissimo con te su tutto.. anche quello che non hai ancora scritto :p
 
jo_march1979
jo_march1979 il 12/10/07 alle 11:00 via WEB
Io voglio sperare che lo stupratore fosse una specie di sottosviluppato che davvero non si rendeva conto di quello che stava facendo, e che il giudice, tenendone conto , abbia generalizzato una parziale incapacità di quell'idiota. Spero che la sentenza sia stata solo scritta male e che non dicesse davvero che i sardi sono così. Bisognerebbe leggerla... Quanto a Panorama, per quello che so, il dato è che sono aumentate le DENUNCE di stupri, che, se non si può definire bella notizia, è comunque indice di una maggiore forze delle donne :)
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 13/10/07 alle 01:56 via WEB
non ho letto tutto il servizio pubblicato da Panorama, ma ho solo notato la copertina, con una carrellata di fotografie di donne che sono state assassinate negli ultimi tempi da uomini a cui erano state in qualche modo legate sentimentalmente. Non quindi donne semplicemente vittime di violenza che abbiano denunciato il loro aggressore, ma proprio uccise... se ricordo bene il titolo parlava di oltre cinquanta casi nel giro di pochissimo tempo...
 
lupopezzato
lupopezzato il 12/10/07 alle 11:37 via WEB
Il giudice tedesco ha solo fatto in modo “egregio e professionale” il suo lavoro. Stava giudicando uno straniero e com’è giusto non poteva NON tener conto delle abitudini italiane. Secondo l’ISTAT, in media, in Italia vengono violentate 105 donne ogni giorno anche se sono solo 7 quelle che denunciano il fatto.
Io piuttosto che offendermi mi vergogno.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 13/10/07 alle 02:24 via WEB
concordo con te che non siano risultati di cui andare orgogliosi. Io però mi sento sempre a disagio quando si fa di tutta l'erba un fascio: parlare di uomini, o donne, o italiani, o sardi, accomunando sotto un'unica classificazione un complesso eterogeneo di situazion come se tutti gli uomini, tutte le donne, tutti gli italiani, tutti i sardi fossero fatti con lo stampino, tutti uguali uno all'altro... come ti scrivevo in risposta al commento che hai lasciato un paio di post fa, non mi piace giudicare le persone per categorie di appartenenza, ma mi sforzo di valutarle per quello che sono singolarmente... e quindi non giudico tutti gli italiani violenti e maschilisti, anche se so che ce n'é un buon numero che lo sono. Nel caso specifico dell'uomo di cui si occupa la sentenza in questione, concordo con quello che ha scritto Marea nei commenti al tuo post sullo stesso argomento: la cultura “maschilista” che il soggetto ha fatto propria dovrebbe essere un’aggravante non un’attenuante. Potevo considerarla un'attenuante nell'Italia di cento, o anche cinquant'anni fa, non considero ammissibile invece considerarla un'attenuante per nessun giovane italiano di meno di trent'anni, nato e cresciuto in una italia che ha nella stessa costituzione affermato il principio della pari dignità di uomini e donne e che essendo parte di organismi sovranazionali come la Comunità Europea e Onu ha formalmente ripudiato ogni discriminazione di genere. Quindi, la cultura di riferimento dell'uomo deve essere questa, e il giudice che glie ne attribuisce un'altra per ridurgli la pena gli fa un regalo che non merita e avvalla il suo comportamento.
 
   
lupopezzato
lupopezzato il 14/10/07 alle 11:08 via WEB
Ciao Lilith, hai detto "Potevo considerarla un'attenuante nell'Italia di cento, o anche cinquant'anni fa".
A me pare che la costituzione abbia 60 anni. Ora non può che farmi piacere che tu viva nel Bel Paese dove le pari dignità siano state messe in atto. Purtroppo, nell’Italia dove vivo io, la stessa Italia a cui si riferiva la Commissione ONU nel 1979, succede che il 20% delle femminucce lascia il lavoro dopo la prima gravidanza per la mancanza di asili nido; la femminuccia ha una retribuzione mediamente più bassa del 30% di quella maschile; la carriera della femminuccia e quella del maschietto sono parole che hanno percorsi e velocità diverse; secondo la Cassazione se la femminuccia che viene violentata non è vergine è un’attenuante per lo stupratore; secondo la Cassazione essere violentate quando si indossano i jeans significa essere state consenzienti.
Italie diverse.
Mi fa piacere però leggere che ANCHE tu l’avresti considerata un’ATTENUANTE nel caso in cui vivessi non nel Bel Paese (beata te) ma nell’Italia dove vivo io. :o)
 
     
lilith_0404
lilith_0404 il 14/10/07 alle 13:19 via WEB
Mio caro Gigi, non fingere di non aver capito quello che volevo dire.So perfettamente che la costituzione ha quasi 60 anni (59, per la precisione). Ma perché ci sia colpa, lo sai anche tu, deve esserci la percezione che quello che si sta facendo è sbagliato, ed è appunto per questo che avrei riconosciuto le attenuanti, cinquant’anni fa, perché chi avesse agito discriminando donne e uomini lo avrebbe fatto avendo una educazione formata ‘prima’ della promulgazione della costituzione, e presumibilmente una minore percezione della gravità dei suoi atti .Un ragazzo di neanche trent’anni invece questa scusante non può accamparla ( preciso che sto parlando di azioni di discriminazione maschio femmina ‘generiche’. lo stupro non lo giustifico oggi e non lo avrei giustificato mai).

Quanto alla realtà che tu mi illustri, sai bene che stai sfondando una porta aperta. Credi forse che non sia consapevole di quante situazioni ingiuste continuano ad esistere? Io sono una donna, ricordi? Queste discriminazioni le vivo sulla mia pelle giorno per giorno. Come spesso succede quando discuto con te, finiamo per dire le stesse cose, solo che tu hai l’atteggiamento di chi vede il bicchiere mezzo vuoto, io invece, ad dispetto di tutto lo vedo mezzo pieno. Immagino che alla fine sia più costruttivo il tuo modo di vedere, perché ti permette di indignarti, mentre il mio mi porta ad adagiarmi soddisfatta nei risultati parziali ottenuti. Penso che dipenda solo dal fatto che, tutto sommato, sono stata fortunata, e nonostante gli ostacoli gli obiettivi che mi sono prefissa sono riuscita a raggiungerli… ma mi rendo conto che non per tutte è così e che al di là delle norme di legge, la pratica continui in troppi casi ad essere diversa.

 
     
lupopezzato
lupopezzato il 14/10/07 alle 14:42 via WEB
Mia cara Anna, quel giudice non ha fatto altro che fare quello che hai fatto tu ovvero ha verificato se ci fossero attenuanti dovute alla parte “sociale” di quell’imputato ed ha ritenuto, a differenza di te, che quelle attenuanti ci sono perché “secondo lui” in Italia, la violenza sulla donna, avviene con una frequenza da terzo mondo e purtroppo non è punita con il massimo della pena prevista dal codice. E' l'opinione di quel giudice ed anche la mia.
Riguardo invece al “tutto sommato, sono stata fortunata, e nonostante gli ostacoli gli obiettivi che mi sono prefissa sono riuscita a raggiungerli” penso che stai mischiando il pubblico con il privato ed ecco il motivo per il quale tu vedi il bicchiere mezzo pieno anche se è mezzo vuoto.
Intanto la tua non è stata fortuna ma soltanto volontà, caparbietà e sudore. Anche Rosy Bindi è riuscita ad imporsi in un mondo maschilista. Gli episodi però non possono essere considerati realtà. In questo paese, malgrado la costituzione scritta, la costituzione parlata dice che l’80% delle femminucce, malgrado volontà, competenza, capacità e sudore, viene regolarmente e pesantemente discriminata.
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 13/10/07 alle 12:44 via WEB
..praticamente è come voler dare una specie di giustificazione a questa pratica.. e potrebbe costituire un pericoloso precedente. Visti i tempi nei quali come dici tu le principali vittime di violenze e assassinii sono le donne, questa sentenza va condannata e basta non tanto perchè taccia i sardi di una particolare indole, o meglio anche per questo, ma quanto perchè ammettendo uno sconto della pena in qualche modo rende meno grave il reato.
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 14/10/07 alle 10:03 via WEB
Sono d'accordo con te, Marion. Un reato resta tale chiunque lo commetta, punto. Vogliamo stabilire il principio che, a parita' di reato commesso su uno stesso territorio nazionale e vigente uno stesso codice penale, a differenti nazionalita' corrispondono differenti pene? Ma stiamo scherzando? E se il violentatore fosse nato in Sudan (dove si pratica ancora l'infibulazione, eccetera)? Secondo questa logica cosa avrebbe dovuto fare il giudice, assolverlo direttamente? Tra l'altro c'e' un'altra considerazione da fare, a proposito del razzismo dimostrato da questa sentenza: la vittima e' lituana se non sbaglio. Si fosse trattato di una tedesca, dubito fortemente che le attenuanti sarebbero state concesse. Sardo o non sardo.
 
   
lilith_0404
lilith_0404 il 14/10/07 alle 10:17 via WEB
come ho scritto in risposta agli altri commenti, posso ammettere le attenuanti se il contesto di norme legali dello stao di provenienza del reo fosse di un certo tipo: vero che il reato resta tale, ma la percezione della sua gravità può risultare condizionata dalla educazione ricevuta. Ma nel caso in questione tale giustificazione non può essere riconosciuta, in quanto la normativa italiana é da decenni improntata alla non discriminazione fondata sul sesso. Possiamo discutere che la pratica non sia andata di pari passo, ma la norma di legge c'é e chi la contravviene sa che sta commettendo un reato. Quindi non ci sono scusanti.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 14/10/07 alle 10:33 via WEB
Io non posso ammetterlo, invece. Quando si varcano i confini del proprio paese, si sa bene che ci si deve sottomettere ad un regime normativo parzialmente o completamente diverso e quindi si accetta il fatto che compiere un determinato atto in quella data nazione, determina differenti conseguenze dal punto di vista penale. Se un cittadino olandese, per esempio, aprisse in Italia un hashish bar, non credo gli sarebbe concessa alcuna attenuante solo per il fatto che in Olanda questa pratica e' perfettamente legale (e' solo un esempio). A maggior ragione il riconoscimento di questo tipo di attenuanti non ha senso (non considerando le questioni di razzismo o no) dato che riguarda reati di gravissima violenza e crudelta', quale quello di cui stiamo parlando.
 
   
lupopezzato
lupopezzato il 14/10/07 alle 12:18 via WEB
No, non stiamo scherzando perché il Codice Penale di qualunque paese a parità di reato commina pene differenti e non identiche. Forse non ti è molto chiara la differenza fra reato e pena come non ti è chiaro che “attenuante” non significa premiare chi ha commesso un reato ma serve a distribuire le colpe di quel reato fra tutti quelli che ne sono responsabili. In poche parole, i due anni che quel giudice ha scontato all’imputato, li ha addebitati “giustamente” alla cultura del paese di origine di quel tizio. Questo è il motivo per il quale piuttosto che vestirmi di quel ridicolo perbenismo che tiriamo fuori ogni volta che veniamo pescati con le dita nella marmellata preferisco vergognarmi. Per quanto riguarda il Sudan dove si pratica “ancora” l’infibulazione non dimenticare che in Italia si impone “ancora” il battesimo.
Peccato che gli occhi e la cultura dell’ipocrisia ci facciano vedere la violenza soltanto laddove vediamo il sangue e soltanto quella degli altri.
 
     
lilith_0404
lilith_0404 il 14/10/07 alle 13:59 via WEB
vorresti mettere sullo stesso piano infibulazione e battesimo? non mi risulta che il battesimo abbia mai pregiudicato la libertà di chicchessia dal comportarsi come se non lo avesse mai ricevuto, stante il fatto che non lascia conseguenze fisiche permanenti, come invece mi risulta che accada con l'infibulazione....
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 14/10/07 alle 14:35 via WEB
Sono sullo STESSO, PRECISO ed IDENTICO piano. Sono due imposizioni che se-ne-fottono della volontà di chi le riceve.
"stante il fatto che non lascia conseguenze fisiche permanenti", intendi dire che se il battesimo prevedesse di strappare l'unghia del mignolo del bambino... mumble mumble... cosa succederebbe? I cattolici non sarebbero più cattolici? oppure aspetterebbero che fosse il bambino a decidere se farsi battezzare o meno? oppure significa dire che "sono cattolico finchè non mi si vieta di abortire" oppure "sono cattolico finchè non divorzio" ovvero sono un cattolico moderato... eheheh.
Anche per te la violenza senza sangue e vetri rotti non è violenza? :o)
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 15/10/07 alle 10:31 via WEB
Paragonare la pratica dell'infibulazione a quella del battesimo cristano squalifica del tutto le tue argomentazioni ed e' un inammisibile insulto verso chi ha subito questa mutilazione. E mio figlio non e' battezzato. A voler essere gentili, bisogna dire che hai scritto una colossale sciocchezza, Lupo. Fare della propria indignazione l'equivalente di un attrezzo da palestra, per poi andare in giro ostentandone, con autocompiacimento, la derivata muscolatura, e' esercizio che non puo' risquotere, da parte mia, simpatia alcuna.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 15/10/07 alle 10:39 via WEB
P.S. Forse, come dici tu, sono cosi' digiuno di legge che non sapro' distinguere tra reato e pena; ma tu che mastichi talmente, Lupo, da non sapere che, in un sistema normativo da stato di diritto, la responsabilita' penale e' sempre PERSONALE e che nessun sistema giuridico occidentale puo' prevedere la condanna di una intera "cultura".
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 15/10/07 alle 13:36 via WEB
Quando leggi in modo superficiale oltre a non distinguere fra reato e pena non distingui nemmeno fra dolore e violenza. Il fatto che l’infibulazione sia una pratica “dolorosa” mentre il battesimo non lo è non significa che non siano entrambe “violente”. Riesci a vedere dov’è la differenza? O pensi che dove non c’è dolore e sangue non c’è violenza? O le differenze che fai servono a farti sentire migliore degli altri?
p.s.: Io non insulto chi subisce l’infibulazione infatti la definisco una violenza ma non insulto nemmeno la mia intelligenza dicendo che il battesimo “imposto” non è anch’esso violenza.
Buon appetito.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 15/10/07 alle 21:39 via WEB
Leggero' anche in modo superficiale, Lupo.. whatever. Ma a te che sei cosi' profondo invece, sfugge ugualmente un concetto elementare: l'infibulazione o l'escissione non costituiscono solo violenza fisica, e quindi in quanto tale, parzialmente paragonabile ad una psicologica, ma costituiscono MUTILAZIONE. Il battesimo e' si una imposizione, ma non una violenza, dato che non provoca alcun danno fisico o psicologico a chi ne e' oggetto. Dovresti essere in grado di afferrare la differenza. O forse, nella foga della dialettica, ti sei confuso con la circoncisione? ;)
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 16/10/07 alle 11:06 via WEB
Quanti giri di parole, quanti inutili e ridicoli distinguo, quanta clemenza e quante affannose ricerche di attenuanti quando vogliamo sentirci migliori degli altri. Alla fine il razzista è il giudice tedesco? Amen.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 16/10/07 alle 19:06 via WEB
Non mi sento migliore, Lupo. Piu' fortunato, questo si. Perche' sono stato un bambino battezzato e non una bambina infibulata. E perche' so distinguere la differenza.
 
Demyan_Petrov
Demyan_Petrov il 13/10/07 alle 19:55 via WEB
Questa delle attenuanti etniche e culturali è una corbelleria senza precedenti. Tuttavia, visti i tempi, non c'è da stupirsi... si giustificano pratiche barbare come l'infibulazione...con il pretesto del rispetto di una determinata tradizione tribale...
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 14/10/07 alle 10:10 via WEB
presso determinate culture la legge usa pesi differenti per misurare le stesse colpe, se commesse da donne o da uomini, e in questo caso sarebbe giustificato credo se chi é cresciuto ed é stato educato in quel regime di norme condivise si comportasse anche in altri contesti secondo l'educazione ricevuta. Ma nel caso dell'italiano in questione, un ragazzo di 29 anni, nato e cresciuto in un contesto normativo che attribuisce uguale dignità, di fronte alla legge a uomini e donne non credo che si possano addurre giustificazioni 'etniche' ad un reato come quello di cui si é reso colpevole.
 
regina_crimilde
regina_crimilde il 13/10/07 alle 22:34 via WEB
questa la dice lunga sui tedeschi, allora, più che sugli italiani.
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 14/10/07 alle 09:53 via WEB
Ecco, questa e' quella che si chiama: ciliegina sulla torta :p
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 14/10/07 alle 10:00 via WEB
senz'altro la dice lunga su quel giudice... spero che non tutti i tedeschi abbiano gli stessi pre-giudizi :)
 
magdalene57
magdalene57 il 14/10/07 alle 11:04 via WEB
è un bell'esempio di razzismo, strisciante, camuffato, ma pur sempre razzismo. il problema delle violenze sulle donne è grave, e dato che investe non i maschi italiani in quanto tali, o quelli americani perchè americani, ma i maschi in generale (a parte le eccezioni, s'intende), credo andrebbe fatto un discorso diverso. proprio sull'idea del possesso (che è comune anche alle donne), ma difficilmente sfocia in atti così efferati.
 
amoildeserto
amoildeserto il 14/10/07 alle 11:09 via WEB
E al cameriere sardo verrà tolto lo sconto di due anni ingiustamente dato e sconterà l'intera pena di otto anni. Questo dovrebbe essere il finale della storia, per dar senso a quanto in tanti hanno detto.
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 14/10/07 alle 12:23 via WEB
Eheheh e dovrebbe essere anche l'obiettivo che si pone l'avvocatessa che difende l'imputato e che ha parlato di "razzismo". Mi piacerebbe anche leggere quali sono le attenuanti che invece in sede processuale ha chiesto lei per il suo difeso.
Eheheh, anch'io amo il deserto :o)
 
   
upmarine
upmarine il 18/10/07 alle 01:35 via WEB
Lupopezzato,certo che sei proprio un campione di provocazione. Esiste qualche remota possibilità che tu stia usando qualche dote retorica per esprimere la parte meno plausibile di una dialettica tirata per i capelli? Dimmi di si. Provo ad immaginare che saresti capace di voler convincere che esiste del bene anche nel diavolo, ammesso che esista, almeno come figura retorica.
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 18/10/07 alle 12:53 via WEB
Io non lo so se nel diavolo esiste anche del bene perché, così come te, ho sentito sempre una sola campana ma a differenza di te non ho tante certezze. Forse, se il diavolo fosse stato giudicato in un processo non soltanto indiziario e sommario, se la sarebbe potuta cavare anche con delle attenuanti generiche.
In fondo, a parte la nutella, non credo che possano esistere dei barattoli in cui ci sia solo bene e dei barattoli in cui ci sia solo male.
Potrebbe anche darsi che quando il diavoletto spinse Eva a mangiare la mela lo fece soltanto per mettere alla prova la capacità di perdonare del Signore.
Chissà...
 
swann1000
swann1000 il 16/10/07 alle 09:16 via WEB
Ho sempre avvertito una vaga puzza di caprone provenire da certi "uomini". Io sono maschio al 100% ma credo di avere una percentuale femminile nel mio carattere che mi ha sempre consentito di vivere con una certa dose di gentilezza il rapporto con le donne e con gli altri uomini. La sessualità invade tutta la vita, ma c'è modo e modo per viverla.
Giudico gli uomini violenti come un prodotto della cultura maschilista e, in generale, violenta. E' un problema culturale unito ad una bella dose di ormoni che schizzano nel momento sbagliato.
 
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