Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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Parte 2 - Gertrude

Post n°250 pubblicato il 19 Ottobre 2007 da lilith_0404

Nel momento in cui ci si pone in veste di educatori si trasmettono necessariamente un complesso di atteggiamenti, convinzioni, valori, che sono ovviamente propri dell’educatore, e che condizioneranno, inevitabilmente il modo di essere e di pensare del bambino.  C’è una differenza sostanziale tra insegnare al bambino una preghiera e insegnargli  a comportarsi con rispetto verso gli anziani, o a lavarsi le mani prima di mangiare e i denti dopo mangiato? 

             

Mi torna in mente, a questo proposito, un famoso passo dei Promessi Sposi, e ciò che  Manzoni  narra riguardo all'educazione di Gertrude, la futura Monaca di Monza:

               

"Bambole vestite da monaca furono i primi balocchi che le si diedero in mano; poi santini che rappresentavan monache. [omissis] Nessuno però le disse mai direttamente: tu devi farti monaca. Era un'idea sottintesa e toccata incidentemente, in ogni discorso che riguardasse i suoi destini futuri. "

            

Ma anche senza arrivare a questi estremi, é ovvio che qualunque scelta educativa opera dei condizionamenti sul bambino, anche quando, ragionando per assurdo, si dovesse scegliere di non educare, e di astenersi quindi dall’impartire qualunque tipo di insegnamento.

                

L’essenziale, io credo, è che venga lasciata poi la libertà, una volta raggiunta l’età della ragione, di analizzare criticamente gli insegnamenti ricevuti e di accettarli o rifiutarli, secondo il proprio convincimento. E questo non mi risulta che il battesimo abbia mai impedito a qualcuno di farlo. 

    

   

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Commenti al Post:
lupopezzato
lupopezzato il 19/10/07 alle 00:57 via WEB
"L’essenziale, io credo, è che venga lasciata poi la libertà"... e perchè non sarebbe più corretto dire "l'essenziale è che venga lasciata sempre la libertà laddove non è necessaria nessuna imposizione"?
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 19/10/07 alle 08:22 via WEB
E chi sara' mai a stabilire quando e' NECESSARIA una imposizione, se non il genitore stesso? Un esempio banale: mio figlio, una volta cresciuto, potrebbe accusarmi di avergli tolto, non facendogli frequentare l'ora di religione, la possibilita' di conoscere Dio (come tutti i suoi compagni di classe, tra l'altro) fin da bambino; e di avergli imposto quindi la MIA volonta'. Come vedi niente da fare, Lupo. Il tuo ragionamento si risolve in un paradosso che deriva dall'incapacita' di decidere dell'essere umano in eta' evolutiva. E non ne uscirai, perche' questo, come tutti i paradossi, e' irresolvibile. P.S. L'ora di religione la frequenta, perche' la sua mamma (nonche' mia ex), ironia della sorte, ha imposto la SUA volonta' ad entrambi ;)
 
   
lupopezzato
lupopezzato il 20/10/07 alle 15:19 via WEB
La mia opinione è che a scuola non dovrebbe esserci l’ora di religione. La storia dellE religionI dovrebbe far parte delle normali lezioni di storia o di filosofia. Se l’ora di religione serve a spiegare ai ragazzi la storia e lE differenzE fra lE variE religionI ben venga ma se serve ad indottrinare i ragazzi su una specifica religione penso che per questo basti il catechismo ovvero la libera scelta a parteciparvi o meno. Quindi, caro Mac, nessun paradosso e, soprattutto, nessun paraculismo di convenienza. :o)
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 20/10/07 alle 18:20 via WEB
Capisco che tu tenga in gran conto della tua opinione e che, secondo il tuo metro, essere d'accordo con essa sia la piu' grande forma di liberta' attualmente disponibile; ma il mondo purtroppo per te (e forse per fortuna nostra) non va come tu desideri, e della tua opinione in materia evidentemente poco o punto cale alla maggioranza degli italiani, che certamente l'ora di religione cattolica vuol mantenere in vigore eccome. Se vogliamo parlare di realta', va bene.. se invece vogliamo discutere di mondi favolati e di chimeriche laicolandie, e' un altro conto. In ogni caso, la tua scelta (auspicabile) di insegnare storia delle religioni sarebbe impositiva in quanto SCELTA. Anche perche' spetterebbe a te la cernita delle religioni "degne" di essere insegnate, immagino.. giusto? E i tuoi criteri per sceglierle sarebbero "liberissimi", suppongo.. n'est pas? Non si scappa, Lupo: la liberta' di scelta (detta anche libero arbitrio) non e' un DONO, non si regala ne' si concede, e nemmeno si esercita al posto altrui, come tu sembri vagheggiare. Si CONQUISTA, e come tutte le conquiste va guadagnata lentamente, a forza di confronti e dubbi e strappi; fino al momento in cui il bambino sara' in grado di scegliere da solo. Da quel momento noi lo considereremo ADULTO. Un adulto cresciuto nel terreno che i tuoi stessi valori di genitore gli avranno fornito, ovviamente. Ed ecco, come vedi, si torna eccome al paradosso. Quanto al "paraculismo", non saprei.. non uso questi termini per dialogare.. non mi piace. Posso pero' fare un tentativo per darne una definizione, se vuoi: "Dicesi -paraculismo- l'atteggiamento cui ricorre chi, rimasto senza validi argomenti, usa termini velatamente offensivi per sviare il discorso e l'attenzione, cosi' da uscire d'impaccio da una discussione". Ti piace? ;)
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 21/10/07 alle 11:29 via WEB
Ti ritenevo superficiale ma evidentemente ti sopravvalutavo. Te lo ripeto piano piano: la-scuola-italiana-nell’ora-di-religione-non-fa-cultura-ma-fa-catechismo-di-Stato-ovvero- indottrinamento. Come nelle altre laicolandie (non sono chimere o mondi favolosi ma esistono sai?) – anche nel tuo Bel Paese - le religioni (plurale) dovrebbero far parte del programma di storia e filosofia. Clic.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 21/10/07 alle 18:58 via WEB
Mi pare che tu ti stia spingendo oltre il limite dell'educazione e del rispetto, Lupo. Se il modello di laicita' che proponi e' quello col quale dialoghi in questo luogo, temo al riguardo tu sia assai poco attendibile. Essere laico vuol dire rispettare egualmente tutte le opinioni, non si ritenendo di essere unici depositari della verita'. Per questo motivo non si ingiuriano gli interlocutori. Ma dal momento che che chi non la pensa come te viene da te accusato di essere: "piu' che superficiale" nonche' dedito alla: "paraculaggine", e fatto oggetto di altre simpatiche contumelie, da parte tua che nemmeno mi va di andare a rileggere, e' di tutta evidenza che tu stesso per primo, con i tuoi personali comportamenti, smentisci i tuoi nobili intenti. Comincia a rispettare per primo i tuoi interlocutori, poi potrai parlare di rispetto della liberta' di scelta altrui con un minimo di credibilita'.
 
     
lilith_0404
lilith_0404 il 21/10/07 alle 18:59 via WEB
riassumendo, vediamo se ho capito, l'ora di religione, non é obbligatoria, tanto é vero che molti ragazzi scelgono di non frequentarla. Tuttavia,la scuola deve fornire l'insegnante se anche un solo ragazzo esprime la scelta di includerla nel proprio piano di studio. Personalmente, trovo un po' assurda questa soluzione, almeno da un punto di vista economico. In realtà, non so quanto l'ora di religione sia effettivamente destinata all'indottrinamento, come dice Lupopezzato, ma certo potenzialmente si presta a questo scopo, e quindi su questo punto mi sentirei di condividere le posizioni di Lupo: la storia ci insegna che la commistione stato/chiesa, può essere molto pericolosa... per l'educazione religiosa, qualora questa sia la scelta dei genitori, esiste il catechismo, e tutti gli altri riti, dalla messa alle feste religiose...
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 21/10/07 alle 19:08 via WEB
Direi che come minimo non mi hai capito, Lil, ma non ha importanza. Sospendo qui la discussione, per quanto mi riguarda, a causa delle ragioni riportate nel mio commento precedente. Prima il metodo, poi il merito. Altrimenti poi si va a finire a parolacce. E francamente non c'e' cosa che mi possa interessare meno. Proseguo in modalita' "read only". Ciao :)
 
     
lilith_0404
lilith_0404 il 21/10/07 alle 19:16 via WEB
io ho ricevuto una educazione religiosa, e non sono scontenta di averla ricevuta, anche se la mia religiosità é piuttosto diversa da quella che vedo in mia mamma e da quella che ricordo in mio papà. Non ho figli, ma se ne avessi avuti, li avrei sicuramente fatti battezzare e li avrei mandati a catechismo, e non credo che per questo sarei stata meno meritevole di rispetto da parte loro. E poi credo che li avrei lasciati liberi di trarre le loro conclusioni, sulla base delle loro esperienze e della loro sensibilità, perché comunque credo che il sentimento religioso non si possa imporre per obbligo... e anche se figli non ne ho avuti, penso comunque che questo sia un modo corretto di comportarsi, tanto da approvarlo se lo vedo adottato da altri, ma so, al tempo stesso, che é il mio modo di pensare, e che potrebbe anche non essere condiviso da tutti, non pretendo certo di imporlo al mondo intero e non credo di dovermi risentire se qualcuno non la pensa come me... al contrario, mi capita abbastanza spesso, parlando con le persone, di vedere le cose da angoli di visuale che non avevo considerato, e di arrivare, attraverso la discussione e nello sforzo di farmi capire dal mio interlocutore, di arrivare a formulare con maggior chiarezza il mio stesso pensiero, per questo accetto volentieri di confrontarmi anche con chi ha idee diverse dalle mie :-)
 
     
magdalene57
magdalene57 il 21/10/07 alle 19:34 via WEB
diciamo che è vero il contrario, Lilith. sono la maggior parte i ragazzi che decidono di frequentare l'ora di religione, e questo non solo alle elementari/medie, ma pure alle superiori. e quei pochi, singoli, che non vorrebbero sono messi di fronte alla scelta di tornare a casa/ fare un'ora alternativa, si trovano spesso senza insegnate. il catechismo non viene insegnato a scuola, ma chi più chi meno, cerca d'imbastire un discorso che tocchi i problemi legati alla vita dei ragazzi: sesso droga e rock an roll (non sono mie farneticazioni, è vero). sembrerà strano ai più, ma spesso l'insegnante di religione nelle scuole superiori, è l'unico che "parla" coi e fa parlare i ragazzi. mi rendo conto che per le elementari e medie è diverso, ma essendo ormai la nostra una scuola multietnica, difficilmente si può far finta di niente riguardo le altre religioni. non vogliamo l'ora di religione a scuola? benissimo. interveniamo su alcune leggi adottate in passato ed avviamo il cambiamento. ma i toni di lupopezzato son sempre così sopralerighe?? tu sei una persona così raffinata, mi fa specie il tuo silenzio a proposito. scusa la franchezza.
 
     
lilith_0404
lilith_0404 il 21/10/07 alle 20:35 via WEB
:-)) l'esempio dell'unico ragazzo che sceglie di seguire l'ora di religione non é una mia invenzione, ma é esattamente quanto mi é stato raccontato da un amico, il cui figlio é appunto 'insegnante' di religione in una scuola privata, e che ha un unico 'allievo' alle sue lezioni.
quello che dici riguardo agli argomenti trattati durante le lezioni corrisponde anche a quello che io riesco a ricordare delle mie 'ore di religione' ai tempi in cui andavo a scuola, e di questo ho avuto già modo di discutere qui sul blog, e in particolare con Lupopezzato, e tra l'altro glie l'ho scritto anche poco fa, in risposta al suo commento nel post precedente.Però un conto é che questo comportamento sia una libera interpretazione degli insegnanti, un altro che sia esattamente quello che é previsto dalla legge e dai programmi ministeriali... perciò dico che sarei favorevole a 'modificare' l'attuale normativa.

(si, i toni di lupopezzato sono spesso 'sopralerighe', come dici tu, é il suo modo di essere, e in passato ci siamo anche un po' 'scontrati' per questo motivo. Però, lasciami spezzare una lancia a suo favore: frequenta il mio blog fin dai primissimi post, e devo dire che i suoi interventi, se pure espressi in modo così 'provocatorio', non sono mai banali, e anzi spesso servono proprio a stimolare la discussione... e per quanto mi riguarda, anche se spesso mi trovo su posizioni diverse dalle sue, ho sempre trovato in lui un antagonista agguerrito ma corretto...)


ciao, buonanotte :-)
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 22/10/07 alle 10:08 via WEB
Ora so che, secondo la signora che parla in modo traversale, essere raffinati significa esserlo solo quando piace a lei. In caso diverso non si è più raffinati ma si fa "specie". Wow che eleganza.
Per quanto riguarda mia educazione vado orgoglioso del fatto che mi spinga sempre sopra le righe quando si imbatte nel finto perbenismo e nel razzismo. Meglio dire quello che si pensa – sempre educatamente ma sopra le righe – piuttosto che dimostrare un encefalogramma piatto da coma conformistico.
Buona settimana a tout le monde.
Lilith, un bacio e scusami se ogni tanto ti porto i vecchietti al luna park :o)
 
     
magdalene57
magdalene57 il 22/10/07 alle 11:58 via WEB
:-)) ti ringrazio per le parole che mi dedichi. Da sole, valgono più di mille mie difese.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 22/10/07 alle 12:04 via WEB
Non rispondo nel merito ad un commento che null'altro rappresenta se non un'accozzaglia livorosa quanto gratuita di ingiurie ed insulti. Come sempre, le offese qualificano chi le pronuncia e lasciano il tempo che trovano. Liquidato l'ingiuriatore di professione (dato che ne fa orgogliosamente vanto), quel che realmente mi preme e' lasciare questo messaggio per Lilith: mi congedo da questo blog, ritirandomi a ripassare il significato del termine: "corretto", da te usato riferendoti a Lupopezzato. Termine che che evidentemente ho fino ad oggi male interpretato. Ciao.
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 22/10/07 alle 13:07 via WEB
Non mi sbagliavo su eleganza e perbenismo di facciata. Come altrimenti definire l’atteggiamento di chi ha qualcosa da obiettare sul comportamento e sull’educazione di Lupopezzato (cosa che rientra nel vostro sacrosanto diritto) ma coinvolge e corresponsabilizza in questo Lilith.
Una, molto elegantemente, le dice che “le fa specie” e l’altro, con altrettanta eleganza oltre a non risponderle, lascia addirittura il suo blog perché lei ha opinioni diverse su quell’individuo che risponde al nick di Lupopezzato.
Davvero complimenti per la vostra di educazione e complimenti per la vostra capacità di discernere fra “un cafone scostumato” come Lupopezzato ed una persona come Lilith.
Non prendetevela ma non vi porterò mai più al luna park visto che non avete rispetto per la libertà di opinione degli altri.
Clik.
 
amoildeserto
amoildeserto il 19/10/07 alle 08:25 via WEB
Buongiorno :) Interessantissimo argomento ... torno :)
 
magdalene57
magdalene57 il 19/10/07 alle 09:54 via WEB
come la ex moglie di mac, anch'io ho "imposto" il battesimo ai miei figli, entrambi hanno seguito l'ora di religione e il catechismo. senonchè, Isabella ha proseguito la sua strada comunione, cresima, scout: mentre Jaky, la mattina stessa in cui ha preso la comunione ha deciso che non sarebbe andato oltre. e nemmeno scout. aveva 10 anni, ma fu irremovibile. frequenta l'ora di religione a scuola, il perchè lo sa solo lui, probabilmente perchè parlano di cose che lo interessano, pur essendone "fuori". Altro esempio, e qui mi rifaccio a gertrude. in casa mia si vedono solo palloni ovali, e i nostri figli (miei e dei miei fratelli) li aborriscono. l'unica eccezione è Jaky che, dopo aver provato col nuoto scelta mia), e il calcio (scelta sua) ha accettato di provare col rugby. e c'è rimasto. tutti gli altri van per farfalle, o poco ci manca. il succo del mio sconclusionato discorso è questo: possiamo noi genitori indirizzare i nostri figli, è il nostro stesso ruolo che ce l'ho impone, ma contemporaneamente dovremmo stimolare in loro la nascita di quel senso autonomamente critico, che li porti a far scelte loro, e non nostre. grazie
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 19/10/07 alle 10:29 via WEB
Con tutta probabilita' Jaky frequenta l'ora di religione per non sentirsi "ebreo" o "musulmano", o altro.. insomma per non sentirsi parte di una minoranza. Un "diverso", un "debole". E' su questo che gioca l'enorme successo dell'ora di religione e di tutto l'indotto che c'e' dietro. La paura di sentirsi esclusi dalla comunita'. E funziona SEMPRE.
 
   
lilith_0404
lilith_0404 il 21/10/07 alle 19:24 via WEB
può anche darsi che nell'ora di religione si svolgano, di fatto, lezioni che non sono esattamente 'catechismo', ma che interessano i ragazzi... ai miei tempi non ricordo se ci fosse la possibilità di scegliere se frequentarla oppure no, ma certo non si facevano lezioni 'dogmatiche' per quanto mi pare di ricordare...
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 21/10/07 alle 10:22 via WEB
Ciao Lilith. Io credo che inevitabilmente, in quanto educatori non teorici ciò che portiamo/di.mostriamo/insegnamo ai nostri figli è ciò che noi stessi viviamo. Mi spiego meglio. Il ruolo di educatore non si svolge nè può svolgersi a parole o solo su linee teoriche. Inevitabilmente, dunque, i primi esempi, i primi modelli, le prime linee guida finiscono per ricalcare ciò che noi abbiamo scelto. Un condizionamento, credo, finisce per essere inevitabile, soprattutto nei primi anni di vita. E' chiaro che poi entrano in gico altri fattori, che includono il contatto con realtà diverse dal nucleo familiare e la personalità stessa del bambino, che influiscono sulle sue scelte e sulla sua determinazione. Per questo il ruolo del genitore è anche quello di aiutare il bambino nello sviluppo di una coscienza critica. A prescindere dalle sue (del genitore) convinzioni e fede.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 21/10/07 alle 19:25 via WEB
non avrei saputo dire meglio, e posso solo dirmi d'accordo con te... :-)
 
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