A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
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Post n°253 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da lilith_0404
La cosa comincia con un commento in cui vengono espresse alcune considerazioni, non ha importanza se a favore o contro l’argomento del post. L’autore del blog, o un altro blogger interviene esprimendo considerazioni di segno diverso dalle precedenti, e a questo punto il primo ribatte spiegando meglio il proprio punto di vista, e insistendo sulla correttezza delle proprie conclusioni in contrapposizione alla scorrettezza a suo dire evidente, delle conclusioni dell’altro.
En passant, qualcuno inserisce nel discorso una parola, una battuta, una frase magari detta in tono ironico o sarcastico, che può essere percepita come denigratoria dall’interlocutore. È quella che io chiama ‘la provocazione’, se fossimo in un cartone animato sarebbe la buccia di banana che Speedy Gonzales butta dove sa che passerà il gatto che lo sta inseguendo.
Davanti alla buccia di banana ci possono essere due comportamenti: si può semplicemente scavalcarla, facendo mostra di non averla notata, e continuare imperterriti a sviluppare dialetticamente le proprie argomentazioni. Per fare questo però è necessario 1) avere delle argomentazioni da sviluppare, e 2) accettare il rischio di sembrare privi di quelli che vengono definiti gli ‘attributi’ maschili.
Naturalmente chi la ‘buccia di banana’ l’ha buttata lì spera che l’avversario scelga la seconda alternativa: che cioè ci metta il piede sopra e ruzzoli rovinosamente a terra, ovvero, fuor di metafora, che reagisca alla provocazione con veemenza, cosa che avviene in effetti nel 99,99 per cento dei casi, poiché in quelle occasioni ciascuno, anche senza averla mai letta, fa propria la famosa dichiarazione di Cyrano de Bergerarc: << Io non uscirei mai con, sì, per negligenza, un affronto non ben lavato, con l'onore gualcito, gli scrupoli in ginocchio, ma io procedo e sono, in piena lucentezza, piuma di indipendenza, pennacchio di franchezza. >>
A questo punto il gioco è fatto: l’argomento di cui si stava discutendo viene rapidamente accantonato, tutta l’attenzione viene dedicata a dimostrare che si è più corretti, più accorti, più intelligenti, più capaci di rintuzzare le provocazioni dell’avversario: un po’ come quando nei cartoni animati una nuvola di polvere avvolge tutti i personaggi che si azzuffano furiosamente.
Alla fine, uno o più contendenti se ne va sbattendo la porta: ricordo ancora quella volta in cui Merlinodibretagna e John keating dopo una bella ‘scazzottata’ virtuale se ne andarono pregandomi di non ‘citarli’ più nei miei post. All’epoca ricordo quanto mi angustiai per quella situazione. Riguardandola con l’esperienza di oggi, non posso fare a meno di sorridere.
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Ciao A. :)
Sorridi Mac, e prendi la vita in modo più leggero che altrimenti ti viene l'ulcera! :o)
Detto questo, non credo di avere altro da dirti, e per quanto mi riguarda l'argomento é chiuso.
( il tuo ultimo commento, come avrai notato, l'ho cancellato. Dopo tutto il da fare che ti sei dato per dimostrare che non sei tu il provocatore, mi sarebbe dispiaciuto che qualcuno, leggendolo, potesse trarre la conclusione, ovviamente sbagliata, che tu volessi in effetti attuare una provocazione. Perciò l'ho cancellato, e così nessuno potrà trarre conclusioni sbagliate sul tuo conto)
Per quanto riguarda Lupo, comincio a temere che possa montarsi la testa, leggendo tanti apprezzamenti(che peraltro sottoscrivo in toto) da parte di persone come te, Marea14, Rosalux... :-))))
Quattro baci.
E’ sacrosanto proprio come quando riguardando vecchie foto ridiamo per come ci vestivamo o pettinavamo, così facciamo lo stesso nei confronti di certe angustie. Poi però dovremmo crescere, e l’esperienza dovrebbe aiutarci a filtrare certi comportamenti altrimenti quella acquisita non è più esperienza ma soltanto un ricordo ovvero quello che succede, purtroppo, con la storia.
Troppe volte la usiamo soltanto per indossare il vestito della domenica, le scarpe di vernice ed andiamo a depositare la nostra bella corona di alloro. Facciamo poi il nostro bel discorso al popolo dopo che una tromba ha solennemente suonato il silenzio.
Pagliacciate che non corrispondono ad un utilizzo costruttivo dell’esperienza del passato ma servono soltanto a mettere in scena quello che abbiamo appreso dalla storia ovvero un cazzo. Perché è innegabile che, come in Europa, malgrado il passato, anche il Bel Paese è tornato a destra e lo ha fatto in modo prepotente sia nei numeri che nei fatti con la nascita del Partito Cosiddetto Democratico.
Comunque, considerato che, come hai detto tu, fra uno/due anni, rileggendo le cose non potrò fare a meno di sorridere, lo sto facendo adesso: anzichè vomitare sorrido e mi trovo pure avanti con i compiti.
Ciao :o))