Creato da lilith_0404 il 20/02/2005

A Room of One's Own

This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!

 

 

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Generazione a termine

Post n°268 pubblicato il 25 Novembre 2007 da lilith_0404

Uno dei nodi del contendere del dibattito politico di questi giorni è rappresentato dai correttivi da apportare alle norme che regolano il lavoro ‘a termine’.

Lavoro da abbastanza tempo per ricordarmi di quando ipotizzare di assumere qualcuno a termine richiedeva presupposti che solo molto raramente si realizzavano : sostituire un lavoratore assente per servizio militare o una lavoratrice assente per maternità, erano i casi tipici e più ricorrenti, oltre a pochissimi altri.

Da alcuni anni però non è più così, ora al contrario l’assunzione a termine è non solo usata ma abusata. Sicuramente il fatto di essere a scadenza è stata, insieme al minor costo in termini di stipendio e di oneri contributivi, una delle caratteristiche che ha reso tanto gettonati prima i contratti di formazione, poi, dopo la riforma Biagi, i contratti di collaborazione e in seguito i contratti a progetto;  nomi diversi per dire la stessa cosa: lavoro precario, con possibilità di risoluzione alla scadenza del termine; come una lunga ‘prova’ , eventualmente ripetibile.

E spesso infatti viene ripetuta, sommando un contratto a termine con un altro, un anno dopo l’altro. Niente di male, nell’immediato in effetti ad un giovane, (chè di giovani prevalentemente si tratta)  la cosa che preme di più è di inserirsi, in qualche modo, nel mondo del lavoro e cominciare a maturare un po’ di esperienza.

Il rovescio della medaglia però si scopre nel lungo periodo: perché la mancanza di stabilità frena qualunque progetto di vita  a lungo termine, dal contrarre un mutuo per metter su casa al mettere in cantiere un figlio, perché questi rapporti precari hanno un rendimento ai fini pensionistici molto inferiore rispetto ai contratti ‘vecchio tipo’, perché non maturano ferie e riposi retribuiti,  e infine, da non dimenticare, perché ci sono tutele molto inferiori nei casi di malattia, e, soprattutto, in caso di maternità .

Ora qualcosa si sta movendo per mettere un freno a queste discriminazioni. Un primo passo è stato compiuto con la pubblicazione , il 23 ottobre, di un decreto che estende alle ‘co.co.pro’ la normativa sull’astensione obbligatoria per maternità. Un passo avanti, certo, ma altri ne restan da fare e qui lo spiegano meglio di come saprei fare io.

  

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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
>> UN LAVORO DEGNO DELL'UOMO su IL DUBBIO
Ricevuto in data 27/11/07 @ 16:42
L’altro giorno il Papa, nel corso del messaggio dato alla settimana sociale dei cattolici, ha par...

 
Commenti al Post:
ninaciminelli
ninaciminelli il 25/11/07 alle 07:56 via WEB
fanno solo chiacchiere e intanto non mettono le cose a posto ,questa e' un esigenza che debbono mettere a posto se non vogliamo emigrare ,lo soche e' difficile inserirsi anche all'estero ma qui la situazione e' insostenibile .
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 26/11/07 alle 14:39 via WEB
la cosa che più mi dispiace é che il danno non si vede nell'immediato ma nel lungo periodo, e a quel punto meterci rimedio sarà molto più difficile, se pure non impossibile.
 
lakonikos
lakonikos il 25/11/07 alle 09:21 via WEB
Senza tener conto del ricatto occupazionale che si riverbera sui comportamenti per esempio sindacali. E ,ormai, non è raro trovare quarantacinquenni con contratti come co.co.pro. o addirittura che fatturano ad una sola azienda. Guarda, a volte, mi viene da pensare che sarebbe più sano instaurare una libertà totale di licenziamento affiancandogli degli ammortizzatori realmente efficaci.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 26/11/07 alle 14:35 via WEB
So che il problema non é solo dei giovani. Una mia compagna di classe del liceo ( quella del sms sbagliato del posto precedente :-) ) mi ha raccontato solo qualche settimana fa che nella ditta dove lavora da alcuni anni solo dall'inizio di quest'anno hanno formalizzato l'assunzione a tempo indeterminato, finora era lì con contratto dell'agenzia interinale...non é il massimo della soddisfazione, a 47 anni..
quello degli ammortizzatori sociali é un'altro tasto dolente... ne riparleremo... :-)
 
realfreeway
realfreeway il 26/11/07 alle 08:37 via WEB
Scusami per il mancato preavviso.
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 26/11/07 alle 09:20 via WEB
:-(
 
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 26/11/07 alle 12:16 via WEB
...perchè?? :-(
 
   
realfreeway
realfreeway il 26/11/07 alle 13:59 via WEB
Difficile spiegarlo. Di sicuro so solo che non è stato per vedere quei visini imbronciatini. Vorrei potervi immaginare sorridenti comunque e sempre. E grazie per l'attenzione che mi avete donato.
 
     
lakonikos
lakonikos il 26/11/07 alle 17:24 via WEB
mi dispiace molto, meu amigo.
 
     
realfreeway
realfreeway il 27/11/07 alle 12:44 via WEB
Non fare così, almeno tu. Smile, amico mio!
 
svitol5
svitol5 il 27/11/07 alle 16:46 via WEB
Ciao, ti ho mandato un track relativo ad un mio post sul lavoro per così dire "degno dell'uomo". C'è da dire che non tutti i giovani considerano negativo il lavoro precario: per molti è anche una opportunità in più di crescita e di esperienze nuove. Ma, come giustamente hai fatto notare, ci sono diversi rovesci della medaglia. Una buona serata. Vito
 
cinico_nick
cinico_nick il 27/11/07 alle 18:12 via WEB
... sono "a termine" dal 01.06.1998........:(
 
Primosire
Primosire il 02/12/07 alle 13:16 via WEB
Io sono un precario, nel senso che 10 anni fa sono stato licenziato e, troppo vecchio per trovare un lavoro con pari dignità del precedente, mi sono messo in proprio ed ho avuto fino a 20 persone in ditta. Sette sono sempre stati dipendenti a tempo indeterminato e gli altri, in numero variabile, precari con varie forme di contratto. Ti assicuro che se avessi dovuto assumere tutte quelle persone a tempo indeterminato, non avrei nemmeno cominciato. Non avrei potuto. Sono un precario nel senso che, se non trovo lavoro per il mio personale, chiudo la ditta e perdo tutto, casa compresa. Ho sempre fatto politica nella sinistra, ma il mercato se ne frega delle mie convinzioni.
 
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