A Room of One's Own
This is my letter to the world, That never wrote to me, The simple news that Nature told, With tender majesty. Her message is committed To hands I cannot see; For love of her, sweet countrymen, Judge tenderly of me!
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Post n°296 pubblicato il 12 Marzo 2008 da lilith_0404
Tutti sappiamo che ai giorni nostri, chi controlla l’energia controlla il potere: si fanno guerre, per il petrolio, e sul controllo dei giacimenti di gas della Siberia, Putin ha fondato la sua permanenza ai vertici della dirigenza russa.
Ci pensavo stamattina ascoltando in televisione che il prezzo del petrolio ha sfondato i centodieci dollari al barile, e collegavo questa notizia a quanto dicevano ieri nel corso della trasmissione ‘Leonardo’ su Raitre, e cioé che la ricerca di fonti di energia alternative ha trasformato il mais e altri semi in materia prima per ottenere biocombustibili, ma questo, insieme all’aumento dei consumi indotto dal buon andamento dello sviluppo economico dei due grandi paesi asiatici, Cina e India, ha portato ad un aumento dei prezzi del quaranta per cento nell’ultimo anno sui mercati dei cereali mentre le scorte sono scese al livello più basso mai raggiunto negli ultimi trent’anni.
Tremo al pensiero che in questa situazione abbiano buon gioco quanti stanno spingendo per rimettere in discussione l'opzione nucleare, e non consola sapere che i problemi non sono solo nostri.
Quanto la situazione si vada facendo pesante per quei paesi che già partivano da posizioni di svantaggio lo ha illustrato Josette Sheeran, a capo del UN World Food Programme, in un discorso al Parlamento Europeo. Miss Sheeran ha detto che serviranno 375m dollari (244m euro) extra per finanziare i programmi alimentari stabiliti per quest’anno e $125m (81m euro) per trasportare gli aiuti alimentari nei luoghi di destinazione.
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Ma se fosse vera la seconda non è che questo capitalismo del cazzo non ha bisogno di muri che cadono per dimostrare quanto è fragile?
Fermo restando che i numeri sulla fame sono sono già al netto delle migrazioni spontanee degli affamati. Loro, infatti, hanno capito che è più economico e facile portare il bestiame dove c’è l’erbetta piuttosto che portare l’erbetta dove c’è il bestiame e fanno come le mandrie di bufali quando alla ricerca dell’erbetta attraversano il fiume. Qualche capo finirà in bocca ai coccodrilli. Non c’è una legge scritta per la sopravvivenza ma funziona così. Per gli animali? No, anche per gli uomini. Gran parte delle leggi non servono a tutelare gli individui ma solo a regolamentare il fatto che devono prenderlo nel culo.
I numeri della Sheeran dicono anche che quest’anno serviranno 125 milioncini di dollàri in più per il trasporto degli aiuti alimentari. Questo la dice lunga sulla nostra dipendenza dal petrolio. Però la dice lunga anche su qualche altra cosa: la dipendenza dei morti di fame dalle Organizzazioni Umanitarie.
Sim-sala-bim, se scomparisse di colpo la fame dal mondo quanta gente tornerebbe a fare la fame? A parte i volontari che non guadagnano un cazzo, queste strutture con bilanci a 7, 8, 9 cifre che fine farebbero? Nella scala dei business o delle attività produttive, lo sfruttamento finanziario della fame a che posto starà?